Umbria: «Il bilancio sanità 2020 è stato chiuso in equilibrio»

La presidente Tesei: «Obiettivo avere una sanità pubblica universale». L’assessore Coletto sul Covid: «Non abbassare la guardia, ma non terrorizzare i turisti»

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Si torna a parlare di bilancio della sanità umbra. Nella conferenza stampa online che si è svolta lunedì pomeriggio il direttore salute Massimo Braganti ha riportato che, «in seguito ai Tavoli di verifica del Mef e Ministero della salute del 5, 6 e 7 luglio 2021, il disavanzo presente, ridottosi a circa 21 milioni con dati a pre-consuntivo e costituito essenzialmente da costi Covid non ancora coperti, è stato rifinanziato attraverso una rimodulazione nell’assegnazione delle risorse del Fondo sanitario a valere sul 2020 e una maggiore copertura dei costi connessi all’emergenza». La presidente della Regione Umbria Tesei ha ribadito che «il nostro impegno principale è quello di avere una sanità pubblica universale», mentre l’assessore Coletto, per quanto riguarda l’andamento Covid e nuove varianti ha evidenziato che «il nostro indice Rt è pari a 1.36, non dobbiamo abbassare la guardia ma nemmeno terrorizzare i turisti».

Il ricorso allo strumento della flessibilità

Il direttore Braganti ha spiegato che «in seguito ai tavoli di verifica, il disavanzo presente nei conti relativi alla sanità, ridottosi a circa 21 milioni con dati a pre-consuntivo e costituito essenzialmente da costi Covid non ancora coperti, è stato rifinanziato attraverso una rimodulazione nell’assegnazione delle risorse del Fondo sanitario a valere sul 2020 e una maggiore copertura dei costi connessi all’emergenza, in attuazione dell’istituto della flessibilità e anche grazie all’assegnazione delle somme a parziale copertura delle spese Covid sostenute fino al 31 maggio 2020 da parte del commissario straordinario nazionale». Scendendo nello specifico e ripartendo da quanto già spiegato in precedenza il direttore regionale ha ricordato che «la situazione economico-finanziaria della sanità in Umbria presenta delle criticità strutturali già dagli ultimi esercizi finanziari. Il tavolo adempimenti Mef, già nel corso del 2020 in occasione della consueta verifica dei conti ai sensi dell’art. 1, comma 174 L. 311/2004, ha rilevato come il pareggio di bilancio dell’ultimo triennio sia stato raggiunto essenzialmente attraverso l’utilizzo di poste straordinarie. Il servizio sanitario regionale negli ultimi mesi ha aggiornato e rielaborato i dati di pre consuntivo 2020, anche rispetto alle quantificazione ed attribuzioni dei costi sostenuti per l’emergenza, al fine di garantire il massimo utilizzo delle risorse destinate per la copertura dei relativi costi. A seguito di questo lavoro, il disavanzo a pre-consuntivo al 5 luglio 2021 in sede di tavolo di verifica ammontava a circa 21 milioni di euro per la quasi totalità riconducibili a spese Covid. Dal tavolo Mef e Ministero della salute – ha concluso Braganti – è stata verificata e confermata per le Regioni la possibilità di utilizzare al meglio l’istituto della flessibilità nell’impiego delle risorse e quindi l’opportunità di adoperare le risorse correnti dei finanziamenti dedicati covid prescindendo dagli importi stabiliti dai singoli commi dei vari decreti emanati in relazione a ciascuna linea di finanziamento, garantendo così la massima copertura dei costi sostenuti per l’emergenza permettendo in questo modo il raggiungimento dell’equilibrio economico del sistema».

La presidente Tesei: «Il nostro obiettivo è quello di avere una sanità pubblica universale»

«Siamo riusciti a chiudere in equilibrio grazie alle possibilità che ci sono state date dal Mef, tema ovviamente che accomuna quasi tutte le regioni. Oggi abbiamo in più una chiarezza – ha detto la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei – che il nostro è un bilancio che presenta un disequilibrio strutturale che dobbiamo necessariamente correggere. Dalle mie interlocuzioni con i sindacati regionali è emerso come dobbiamo riuscire a portare avanti una ristrutturazione della nostra sanità e un piano sanitario regionale che deve avere al centro la salute dei cittadini e le cure adeguate, sicure e corrette per ognuno di loro. Vorrei fosse chiaro che il nostro impegno principale è quello di avere una sanità pubblica universale che garantisca veramente le cure adeguate a tutti i cittadini. Possibilmente anche riportare la nostra regione ad essere attrattiva e questo lo potremo fare soltanto investendo sulle persone e sulla sanità regionale. Un aspetto importante di questo disequilibrio che negli si è venuto ad accumulare è anche quello dell’assenza di mobilità attiva o comunque minore rispetto a quella passiva. Uno dei temi importanti è quello della farmaceutica dove ci siamo subito attivati istituendo un’azione di stretto controllo in capo a tutte le aziende. Così come abbiamo già implementato gli interventi per l’abbattimento delle liste d’attesa ampliando la possibilità di diagnostica e di altre prestazioni anche al sabato e alla domenica. Il nostro percorso è appena iniziato, non possiamo permetterci che questo disequilibrio strutturale continui ad esserci. Nei prossimi mesi lavoreremo a tutto questo per predisporre un piano sanitario regionale condiviso con il supporto di Agenas».

Covid, l’assessore Coletto: «Non dobbiamo abbassare la guardia, ma nemmeno terrorizzare i turisti»

«Quanto descritto dal direttore generale è stato ottenuto con un grande lavoro di squadra. Non arrivare ad un riequilibrio di bilancio  – è intervenuto l’assessore Luca Coletto – sarebbe stato un non obiettivo raggiunto, ma sopratutto delle tasse che potevano arrivare. Se non si va a copertura di quello che è l’equilibrio di bilancio delle spese all’interno della sanità, la legge prevede che si vada a copertura attraverso un addizionale Irpef. Fortunatamente non siamo dovuti andare a mettere le mani in tasca ai cittadini per delle problematiche evidenziate da 3-4 anni a questa parte, come mancanze strutturali. Il nostro sistema sanitario si deve adeguare velocemente a quelle che sono le indicazioni del Governo nazionale, lo stiamo già facendo, basta pensare all’elisoccorso per implementare la sicurezza dell’emergenza-urgenza che fino ad ora non c’è stata. Riportalo in Umbria significa aumentare quella che è la sicurezza, ma soprattutto risparmiare. Con soddisfazione possiamo dire che siamo riusciti a mantenere l’equilibrio di bilancio anche quest’anno, nonostante le difficoltà indotte dal Covid». Per quanto riguarda l’andamento Covid, ha aggiunto l’assessore, «c’è massima attenzione nei confronti della variante Delta, ma la campagna vaccinale prosegue il linea con i tempi e il nostro indice Rt è pari a 1.36. Non dobbiamo abbassare la guardia, ma nemmeno terrorizzare i turisti che arriveranno in Umbria. Abbiamo 600 dosi da mettere a loro disposizione, dando ovviamente la precedenza agli umbri riusciremo a soddisfare le esigenze di tutti».

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