Perugia si prepara a riaccendere le luci su Umbria Jazz: lunedì mattina a palazzo Donini è stata presentata ufficialmente l’edizione 2025, in programma dall’11 al 20 luglio. Dieci giorni in cui il capoluogo umbro tornerà a essere un crocevia di sonorità internazionali, sperimentazioni, grandi nomi e nuove generazioni.
Alla conferenza stampa erano presenti il direttore artistico Carlo Pagnotta, il presidente della Fondazione Umbria Jazz Stefano Mazzoni, il sindaco di Perugia Vittoria Ferdinandi, il vicepresidente della Regione e assessore alla cultura Tommaso Bori, il direttore della Fondazione Perugia Fabrizio Stazi e l’amministratore delegato di Radio Mediaset Paolo Salvaderi. L’identità del festival resta intatta ma si rinnova, con oltre 250 eventi distribuiti in 13 location, tra cui l’Arena Santa Giuliana, i teatri storici, piazze e spazi culturali cittadini. Una macchina organizzativa che coinvolge più di 1.500 addetti tra tecnici, operatori, artisti e volontari, per un evento che è insieme spettacolo e motore sociale.
«Umbria Jazz è l’anima di Perugia», ha detto il sindaco Ferdinandi. «È un evento che racconta la nostra identità più autentica, capace di unire orgoglio, senso di comunità e apertura al mondo. In quei dieci giorni, la città si trasforma, si internazionalizza, diventa un crocevia di arte, cultura e bellezza condivisa». Ma l’impatto del festival va ben oltre la musica. «Investire in cultura produce un ritorno tangibile sui territori», ha aggiunto. «Di cultura si vive, e la cultura rende vive le nostre comunità». Per questo l’amministrazione comunale ha scelto «di sostenere Umbria Jazz in modo deciso, anche valorizzando spazi simbolici come il Teatro del Pavone, che quest’anno torna tra i luoghi cardine della programmazione».
Anche nel 2025 Umbria Jazz continuerà a mescolare stili, generazioni e linguaggi. Tra i nomi di punta attesi all’Arena Santa Giuliana ci sono Lionel Richie, Herbie Hancock, Mika, Samara Joy, Gregory Porter, Jacob Collier, Steve Vai e Joe Satriani. Nei teatri Morlacchi e del Pavone, spazio invece al jazz d’autore: da Enrico Rava a Fred Hersch, da Ambrose Akinmusire a Jazzmeia Horn, passando per Paolo Fresu e Omar Sosa. Alla Galleria Nazionale dell’Umbria, il pianoforte sarà protagonista con recital raffinati e progetti cameristici. Concerti gratuiti, performance di strada e street parade invaderanno invece piazza IV Novembre, Giardini Carducci e la Terrazza del mercato coperto, puntando a una partecipazione diffusa e inclusiva.
Grande rilievo verrà dato anche alla formazione musicale e alla promozione dei giovani talenti. Torneranno le prestigiose clinics del Berklee College of Music di Boston, che festeggiano la 40esima edizione, con oltre 200 studenti da tutto il mondo. E ancora: UJ4KIDS, il format per bambini e famiglie; il progetto Jazz in Conservatorio, in collaborazione con il ‘Morlacchi’; e il Conad Jazz Contest, vetrina per band emergenti in partnership con Universal Music. Il festival si completerà con jam session di mezzanotte, eventi gastronomici, collaborazioni con il Festival di Spoleto e tante iniziative collaterali che rafforzano la sinergia tra istituzioni, fondazioni e partner privati. «Umbria Jazz non è solo musica», hanno sottolineato Carlo Pagnotta e Stefano Mazzoni. «È un progetto culturale e turistico strategico per tutta la regione, capace di unire generazioni, territori e comunità in un dialogo aperto e condiviso».