Umbria, l’11 novembre Cup ‘a singhiozzo’ a causa delle assunzioni

Si svolgeranno le selezioni pubbliche per l’assunzione a tempo indeterminato di oltre 100 addetti al front-office

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Giovedì 11 novembre si svolgeranno le selezioni pubbliche per l’assunzione a tempo indeterminato di oltre 100 addetti al front-office Cup, necessarie a garantire servizi migliori alla popolazione e posti di lavoro stabili ai vincitori. Avendo riscontrato la partecipazione alle selezioni di numerosi operatori attualmente impiegati nelle diverse sedi del Cup regionale, Umbria Salute e Servizi informa che «non sarà possibile garantire la piena funzionalità del contact center Nus 800.636363 e 800.192835 e l’attività degli sportelli Cup fisici risulterà rallentata o sospesa in alcune sedi».

Umbria Salute e Servizi invita i cittadini a privilegiare il canale online

Le variazioni dell’attività dei singoli sportelli Cup verranno comunicate nei prossimi giorni. Umbria Salute e Servizi chiede pertanto ai cittadini «di privilegiare il canale del Cup online e, per quanto possibile, di non recarsi agli sportelli Cup giovedì 11 novembre, provvedendo ad compiere le eventuali prenotazioni o i pagamenti del ticket in un’altra giornata». Nello specifico, durante la mattina dell’11 novembre si svolgeranno le prove per 8 posti riservati alle categorie di cui alla Legge 68/1999, con oltre 50 candidati. Nel pomeriggio si svolgeranno le selezioni per 101 posti di addetti al front-office Cup, con oltre 380 candidati. Umbria Salute e Servizi «si scusa per gli eventuali disagi arrecati e ringrazia sin da ora i cittadini per la comprensione e la collaborazione».

Cgil e Cisl: «Nessuna attenzione a lavoratrici e lavoratori precari che da anni fanno funzionare i servizi»

«Una selezione e non una stabilizzaIone del personale – sottolineano in una nota Nidil Cgil di Perugia e Terni e Felsa Cisl dell’Umbria – che prevede dunque una fase concorsuale anche per quelle lavoratrici e quei lavoratori che da anni fanno funzionare i servizi e che anche durante il lockdown hanno garantito la loro presenza e dato le necessarie risposte all’utenza». Per il Nidil Cgil e Felsa Cisl sarebbe stato importante, dunque, «valutare attentamente l’esperienza maturata, piuttosto che la formazione didattica. Dai punteggi dati ai vari titoli ci sembra che questa attenzione non ci sia stata. Eppure, disperdere competenze e professionalità acquisite non appare utile né per l’azienda né per i cittadini». Nidil e Felsa, infine, fanno notare che «molti tra questi lavoratori e queste lavoratrici attendevano la selezione da svariati anni, per avere il modo di giocarsi la possibilità di un posto a tempo indeterminato, ma è proprio vero che la precarietà non paga mai».

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