Vittorio Sgarbi torna ad Amelia, che cinque anni fa lo nominò commissario generale per le belle arti e i musei del Comune. Il critico d’arte sarà nella cittadina umbra lunedì per parlare di un’opera custodita in un’altra località della provincia, la ‘Cena in Hemmaus’ della chiesa di Santa Maria Assunta di Arrone, ma che presto verrà esposta proprio ad Amelia. La tesi – dibattuta dai critici – è che l’autore del dipinto potrebbe essere il Caravaggio.
La diatriba
«In tempi di febbre caravaggesca – spiega Sgarbi – è importante far conoscere un dipinto che il vescovo di Spoleto, Carlo Giacinto Lascaris, alla fine del seicento riteneva di Caravaggio. È un’opera intensa, potente, certamente caravaggesca». Parole che verranno approfondite nella conferenza stampa che si terrà alle 11,30 nella sala dello Zodiaco di palazzo Petrignani, in occasione dell’inaugurazione e riapertura al pubblico post restauro. Saranno presenti, oltre allo stesso Sgarbi, il sindaco di Amelia, Laura Pernazza, e quello di Arrone, Fabio Di Gioia. La ‘Cena in Hemmaus’ sarà esposta al museo civico di Amelia nel corso di una cerimonia d’inaugurazione in programma il 22 agosto. L’attribuzione o meno al Caravaggio dell’opera divide i critici: a sostenere la paternità da parte di Michelangelo Merisi è il docente e storico Alvaro Caponi, altri, come il critico Paolo Cicchini, l’attribuiscono invece a Giovanni Antonio Galli, detto lo Spadarino. Ora anche Sgarbi, di certo con la sua solita verve, dirà la sua.