Rugby a Terni, c’è la franchigia Italica

In campionato scenderanno in campo con il nome Curiana: unione tra la società di Betti, Rieti e Guardia Martana: «Guardiamo al futuro ricordando il passato. Gare itineranti»

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Terni Rugby, Young Rieti, Guardia Martana e polisportiva Maroso. Un unico ‘corpo’ sportivo, diverse anime e una squadra, la Curiana, che tenterà di lottare per il vertice nel campionato di serie C1 élite a partire da domenica, quando ci sarà il debutto contro il Viterbo: si chiama Italica rugby – futurum est redire ad origines – ed è la nuova franchigia che abbraccia diverse realtà territoriali della palla ovale: «Unione, e non fusione, per fare il salto di qualità perché mettere insieme persone, strutture e idee è più produttivo. Vogliamo ricordare le nostre radici, guardiamo il futuro ricordandoci del passato: ecco la motivazione del nome», è stato sottolineato durante la conferenza di presentazione nella biblioteca di Terni. Il presidente è Enrico Blasi, vice Roberto Menicocci e segretario Filippo Calzolari.

La composizione e lo staff. Gare itineranti

Enrico Blasi

Il progetto Curiana era già stato avviato lo scorso anno per il settore giovanile e ora c’è lo step unione anche per i più grandi. «Nasce – ha puntualizzato Blasi – dalla volontà di Betti, sono anni che insegue questo tentativo perché aveva individuato il fatto che mettere insieme persone, strutture e idee è più produttivo. A livello giovanile ci sono stati ottimi risultati e ora facciamo il salto di qualità con la seniores che, ovviamente, rimane nell’ambito ternano e il ‘dominus’ resta Alessandro. In campionato ci presentiamo come Curiana mentre la franchigia è Italica». Betti, Sergio Pelagalli (Rieti), Filippo Calzolari (Guardia Martana) e Fabrizio Campana (Maroso) sono i presidenti delle quattro società coinvolte nel processo. Il coach sarà Mario Pariboni, quindi Mirco Pelagalli, Marco Diamanti (allenatori dell’under’ 18), Sergio Depretis (‘under’ 16), Pietro Leonardi (coordinatore preparazione atletica) e Jessica Piermati (preparatore atletico).

La cultura, il sociale e il roster

Alessandro Betti e Leonardo Latini

Calzolari ha puntato sull’aspetto sociale della franchigia: «Nella cultura rugbistica uno degli obiettivi è stare insieme. Coltivare valori sani e fare attività di promozione nel territorio è rilevante sia dal punto di vista sportivo che sociale: ci contiamo molto perché andiamo a lavorare su questi ragazzi per allontanarli dalle troppe distrazioni e zozzerie che ci sono in questi anni. Andiamo a recuperarli dalle periferie». Anche in questo caso c’è molto del Terni Rugby nel roster: Curiana in campo con i piloni Alessandro Arca, Riccrdo Conti, Federico Liberati, Lorenzo Mirabella, Leonardo Molinari e Claudio Natalini, i tallonatori Gheorghe Carapis, Marco Diamanti e Francesco Maria Pieramati, le seconde linee Pietro Baiocco, Riccardo Benedetti, Stefano Capotosti, Daniele Castagnari, Leonardo Giovenali, Lorenzo Isidori, Michele Lausi, Valerio Lidi e Marco Novelli, le terze linee Iacopo Canulli, Luca Desantis, Gabriele Giorgini, Stefano Novelli, Giacomo Sacignani e Giacomo Simeoni, i mediani di mischia Andrea Gobbo (capitano), Giovanni Morbidoni, Simone Pica e Francesco Scaccetti, i mediani di apertura Daniele Pariboni ed Edoardo Trombetti, i centri Gabriele Giorgi, Francesco Giorgini e Andrea Monicchi, le ali Luca Massi, Gianluca Palmeri, Massimiliano Paragnani, Giacomo Petrelli, Emilio Petrucci, Daniele Pica, Valerio Rosi, Alessandro Tulli e Valerio Vergani, gli estremi Jacopo Cardinali e Marco Frittella.

Le motivazioni del nome Italica: «Nessuno rinuncia alla propria identità»

In linea di massima la maggior parte dei match – per domenica è da stabilire, oggetto di discussione pre conferenza in un colloquio tra Blasi e Betti, pronto il campo di Colli sul Velino – si disputerà in via del Cardellino, a borgo Rivo. Ma come mai Italica? «Siamo partiti – ha commentato Betti – dalle radici e dalla storia dei popoli dell’Italia centrale perché l’area in cui viviamo, dall’Umbria fino all’Etruria, più che romana può essere definita la culla dei popoli italici. Nessuno rinuncerà alla propria identità, in questa zona mancava una franchigia perché altrove esistono e abbiamo rotto un po’ gli schemi. La sede legale è a Rieti, una scelta di qualità in quanto ci consente di avere squadre di livello da noi. Puntiamo a un rugby di qualità e che faccia divertire; la franchigia – ha concluso – ci permette di liberare risorse e sviluppare in miglior modo il mini rugby, in generale il settore giovanile. Gare a Terni? Dal punto di vista geografico siamo centrali, ma non ci teniamo a primeggiare in tal senso e ci impegneremo per non farlo».

L’in bocca al lupo istituzionale: «Non subire condizionamenti del presente»

In biblioteca per l’occasione anche il sindaco di Terni – già in passato spettatore interessato del rugby al campo di Sant’Anna di Narni Scalo – Leonardo Latini e l’assessore allo sport Elena Proietti: «Contenti – le parole dell’avvocato – di questa iniziativa che guarda a popoli integrati. Ricordare le nostre origini è sempre rilevante perché così non subiamo i condizionamenti del presente». Ora c’è da vincere sul campo, quale lo si scoprirà a stretto giro.

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