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Home » Usb su polizia Locale: «Basta mistificazioni»

Usb su polizia Locale: «Basta mistificazioni»

di Francesca Torricelli
6 Maggio 2019
in Economia, Lavoro, Opinioni
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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di Usb Comune di Terni

Il ‘festival delle strumentalizzazioni’ circa l’applicazione di un articolo contrattuale, quello che prevede l’indennità per il servizio esterno del personale della polizia Locale, sta mortificando le intelligenze dei lavoratori. Figlia di un contratto, ostinatamente voluto dal nuovo ‘sindacato unico’ chiamato Cgil-Cisl-Uil e dal Csa, la diatriba che pateticamente si sta portando avanti al Comune di Terni, trova il suo fondamento sull’obbligo che lo stesso Ccnl pone circa l’attingimento delle risorse per il finanziamento di questa indennità, e cioè dal Fondo del salario accessorio.

Una diatriba che però la Uil ha sviluppato unicamente al Comune di Terni, visto che in molti altri Enti del territorio provinciale, tale indennità è stata trattata e non ha trovato alcun ostacolo. Enti tra l’altro nei quali i lavoratori della polizia Locale percepiscono anche le remunerazioni previste dall’art. 208 CdS, cosa resa impossibile a Terni, sempre per le norme previste nel nuovo Ccnl per gli Enti in dissesto. Una situazione paradossale, per la quale la stessa amministrazione comunale non è esente da responsabilità, anzi.

La titubanza e la debolezza con la quale, sia la parte politica sia tecnica, hanno affrontato il tema, nonostante la chiarezza contrattuale da Usb immediatamente ribadita ed ora supportata da vari pareri Aran, ha determinato la condizione ideale affinché la mistificazione potesse contrapporre i lavoratori tra di loro. Un rischio che lo stesso prefetto ha ben evidenziato nel suo intervento conclusivo all’ultimo incontro con la Rsu e le Organizzazioni comunali (assente la Uil), nel quale ha richiamato tutti ad un alto senso di responsabilità, per evitare che si potesse determinare uno scenario a dir poco indecoroso e sviluppare un immeritato ed ingiustificato ‘processo’ ai lavoratori della Municipale. Richiamo puntualmente vanificato dalle ultime prese di posizione di alcuni sindacati.

Per questo ci sentiamo in obbligo, come spesso facciamo, di fare chiarezza: il nuovo contratto stabilisce o no che agli agenti della polizia Locale, che svolgono in via continuativa servizio esterno, venga attribuita una indennità che va da 1 a 10 euro al giorno? Sì all’art. 56 quinques; alle riunioni con il prefetto si è concordato o no, di individuare un tavolo paritetico tra amministrazione e tutti i sindacati per regolamentare l’erogazione dell’incentivo dovuto e che potesse remunerare l’importante lavoro (lodato dallo stesso rappresentante del Governo), svolto quotidianamente dalla polizia Locale e che ha contribuito ad aumentare la sicurezza in città? Sì concordato e voluto da tutti, è agli atti del prefetto; al tavolo paritetico, presenti tutte le organizzazioni sindacali compresa Usb, si è stabilito o no, all’unanimità, che questa indennità fosse di 6 Euro per l’attività esterna giornaliera e di 10 Euro per i notturni? Sì e ciò trova fondamento nelle peculiarità ambientali e nella vastità del territorio che Terni evidenzia, rispetto a tutti gli altri Enti del territorio provinciale; negli altri Enti della provincia, dove il ‘sindacato unico’ sopra detto svolge attività di contrattazione, è stata trattata questa indennità e sono stati chiusi accordi senza colpo ferire, nonostante si parli di Enti con minori problematiche e sia per loro possibile remunerare anche l’indennità prevista dal 208? Sì. Questo conta. Tutto il resto è mistificazione politico/sindacale, finalizzata ad un ritorno di immagine da duro e puro, che forse è diventato il traguardo che a qualcuno interessa di più, magari per provare a condizionare decisioni importanti e strategiche tipo quella delle posizioni organizzative, e non importa se l’obiettivo si ottiene dividendo e contrapponendo i lavoratori tra di loro.

Ovviamente non è possibile pensare che un’indennità prevista dal Ccnl, non trovi cittadinanza all’interno del C.I.D. del Comune di Terni, per questo non potranno essere accettati stralci o proposte che non tengano in considerazione tutte le indennità contrattuali previste. Questa indennità ha la stessa dignità dell’indennità per specifiche responsabilità che percepiscono i lavoratori della categoria D. Ha la stessa dignità dell’indennità per maneggio valori, o della turnazione, o condizioni lavoro che raccoglie rischio e disagio. Ha cioè la stessa dignità di tutte le indennità previste dal Contratto nazionale di lavoro, perché ne è parte integrante. Chi afferma che toglie soldi alla produttività dice il falso, perché il fondo della produttività in un Ente come il nostro, (nel quale a causa del dissesto si è dovuto tagliare la parte variabile, ove erano contenuti i soldi destinati alla produttività), è costituito unicamente dai residui della parte fissa, conteggiati a consuntivo dopo aver pagato le indennità.

Ed almeno su questo invitiamo l’amministrazione comunale ad atteggiamenti volti alla correttezza delle relazioni sindacali, ma soprattutto coerenti con i continui richiami del prefetto circa la necessità di continuare ad erogare servizi ritenuti insostituibili dalla stessa Prefettura. Quindi basta mistificazioni e chi ha firmato questo Contratto nazionale si assuma la responsabilità della situazione che ha creato, non avendo avuto coscienza delle situazione a carico degli enti in dissesto. È giusto comunque, rilevare che il fondo nel 2019, sarà aumentato di circa 65 mila euro, ed altre importanti risorse potranno essere liberate dai molti pensionamenti che sono in itinere con l’applicazione della ‘quota 100’. È dunque possibile trovare una soluzione al problema e per questo abbiamo già formulato una proposta come sindacato a tutte le organizzazioni sindacali.

L’Aran ha stabilito che è possibile finanziare l’indennità per il servizio esterno con le risorse derivanti dal 208. Perché allora non prevedere, sin da ora, un accordo con l’amministrazione comunale che permetta, appena usciti dal dissesto, di non prelevare più risorse economiche dal fondo, ma di usare solo le risorse del 208 per finanziare per intero l’Indennità di servizio esterno, magari prevedendo nuove possibilità in aumento dei limiti stabiliti? In questo modo i lavoratori della polizia Locale potrebbero percepire l’ammontare totale (Servizio Esterno + 208) in una sola indennità finanziata dal capitolo del 208, senza togliere più neanche un Euro al salario accessorio generale. In poche parole, potrebbero essere restituite non solo quelle poche migliaia di euro usate in più, rispetto agli altri Enti, per remunerare i servizi, ma anche di tutto l’intero ammontare della stessa indennità. Dove gli altri sfasciano e dividono, l’Usb unisce. Il nostro motto è verità, competenza e proposta, avendo sempre l’obiettivo di coniugare le esigenze dei servizi erogati dall’amministrazione comunale ai cittadini, con la giustizia e l’equità. Solo un tale approccio sindacale a nostro avviso valorizza appieno il ruolo fondamentale e strategico del lavoro pubblico.

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