di Giovanni Cardarello
Nell’attesa che vengano compiute le scelte principali in termini di funzionamento della macchina amministrativa, in primo luogo la nomina del direttore regionale della sanità e del welfare, arriva un’importante decisione sul funzionamento dei distretti della Usl Umbria 1.
Parliamo delle macrostrutture in cui è suddivisa la principale Usl dell’Umbria, ovvero Perugino, Assisano, Alta e Media Valle del Tevere, Trasimeno e Alto Chiascio. Strutture per le quali nei mesi scorsi era stato adottato un provvedimento che prorogava al 30 giugno 2029 la nomina degli attuali direttori.
La nomina era frutto di una specifica delibera della Usl Umbria 1, delibera che però, secondo quanto riporta il quotidiano ‘La Nazione’, è stata sospesa.
I motivi sono rintracciabili in un rilievo posto in essere dal direttore regionale della sanità ancora in carica, Massimo D’Angelo, che nei mesi scorsi aveva manifestato, formalmente, una discrepanza tra la delibera di nomina e la legge regionale 11 del 2015 competente in materia.
In sostanza D’Angelo aveva sottolineato l’impossibilità di prorogare le nomina di quattro direttori di distretto (su sei) per altri cinque anni. Si tratta nello specifico di Ilaria Vescarelli (distretto dell’Assisano), Emilio Paolo Abbritti (distretto del Trasimeno), Paola Tomassoli (distretto dell’Alto Chiascio) e di Daniela Felicioni (distretto dell’Alto Tevere) la cui nomina viene prorogata solo fino al 30 giugno 2025.
La decisione arriva con una specifica delibera, la 1492 del 28 dicembre 2024. Delibera in cui, in autotutela, il direttore generale della Usl Umbria 1, Nicola Nardella, ufficializza il provvedimento.
La delibera, dal titolo ‘Parziale sospensione efficacia deliberazione n. 1460 del 19/12/2024 – Dirigenza area sanità. approvazione attività valutativa del collegio tecnico – Incarichi dirigenziali direttori di distretto. Determinazioni’, evidenzia che «l’adozione della deliberazione oggetto di osservazioni era motivata dalla necessità di assicurare continuità gestionale alle strutture distrettuali, facendo riferimento in particolare al dibattito che si era sviluppato in merito alla esigenza di modificare l’ambito territoriale dei distretti e alla formalizzazione della proposta del Psr (Piano sanitario regionale) da parte della giunta regionale del tempo che devolve alla giunta regionale il potere di definire i criteri sulla base dei quali stabilire l’articolazione delle aziende in distretti». Sottolineando che si «è preferito dare stabilità all’organizzazione aziendale e non attribuire incarichi aventi carattere di straordinarietà e precarietà, che avrebbero avuto una durata molto lunga perché connessa a quella necessaria per portare a termine i concorsi di struttura complessa».
Delibera specifica anche che «la scadenza degli incarichi era comunque subordinata agli eventuali mutamenti degli assetti organizzativi derivanti dalla definitiva approvazione del Piano sanitario regionale e/o diversa configurazione dell’atto aziendale che, pertanto, non sarebbe stata dissimile da quella degli incarichi provvisori, che comunque dovranno essere attribuiti con il presente atto per non creare lasciare i distretti senza responsabili».
«La scelta di procedere ad un rinnovo degli incarichi in argomento – conclude il testo dell’atto amministrativo – è stata dettata dal fatto che, una volta definito il nuovo assetto organizzativo aziendale con la nuova articolazione dei distretti, individuata sulla base dei criteri stabiliti dalla Regione, si sarebbe potuta avviare, nell’immediato, la procedura concorsuale per attribuire gli incarichi di struttura complessa, ad esito della quale gli incarichi attribuiti con la deliberazione 1460 del 19/12/2024 sarebbero decaduti automaticamente come previsto dal dispositivo della stessa».