In un anno l’Usl Umbria 2 deve affrontare spese per quasi 429 milioni di euro (dato, questo, relativo al 2017), importo che da solo copre quasi la metà delle uscite totali ‘dichiarate’ dei vari enti pubblici della provincia di Terni: il dato, tutt’altro che irrilevante, emerge spulciando il sito http://soldipubblici.gov.it, promosso dalla presidenza del Consiglio dei ministri, in collaborazione con la Banca d’Italia, per permettere ai cittadini di scoprire come gli enti pubblici spendono i propri soldi in cassa.
Stipendi e contributi
Di questi 429 milioni, quasi il 50% (199 milioni di euro sempre lo scorso anno) se ne vanno alla voce ‘personale’, tra competenze a favore dei circa 3.500 dipendenti a tempo indeterminato (ben 85 milioni di euro in 12 mesi), contributi obbligatori (39 milioni) e ritenuti erariali, previdenziali e assistenziali (circa 49 milioni), oltre alle spettanze per i dipendenti non stabilizzati (oltre 11 milioni). Voci per le quali in totale, fino a settembre di quest’anno, nel 2018 sono già stati spesi quasi 130 milioni di euro.
I medicinali
Ma un’altra spesa notevole è ovviamente quella relativa alla farmaceutica varia: oltre 62 milioni di euro volati via in 12 mesi (48 milioni nel 2018) per l’acquisto di prodotti medicinali, 56 milioni per acquisti di servizi sanitari per farmaceutica da privati, 25 milioni per dispositivi medici, 27 milioni ciascuno per acquisti di servizi sanitari per assistenza riabilitativa da privati e per assistenza integrativa e protesica, sempre da privati. Spiccano anche i 10,2 milioni di euro per acquisti di prestazioni di psichiatria residenziale e semiresidenziale.
Gli immobili
Al di là delle varie spese per le utenze, a saltare all’occhio sono anche quelle relative agli immobili: oltre 2 milioni di euro lo scorso anno se ne sono andati in locazioni, 4,1 milioni per la manutenzione ordinaria e riparazioni di immobili e loro pertinenze, altri 2,3 milioni per altre spese di manutenzione ordinaria e riparazioni. Inevitabile una riflessione sulle spese per gli affitti: soldi che potrebbero essere in parte risparmiati, almeno a lungo termine, qualora andasse in porto a Terni il progetto della Città della salute. Proprio su questo punto, entro ottobre il direttore generale dell’Usl 2, Imolo Fiaschini, sarà ascoltato dalla competente commissione consiliare comunale – sulla base dell’atto di indirizzo presentato dal gruppo Pd – per ricostruire le vicende legate alla struttura e ripercorrere l’intero iter.