Vaccini per ‘categorie’, dopo le polemiche arriva lo stop di D’Angelo

Il commissario Covid ferma le prenotazioni, che rimangono aperte solo per le categorie prioritarie: insegnanti e forze armate. Ancora polemiche dopo il caso Ponte D’Oddi

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Il Commissario straordinario regionale per l’emergenza coronavirus, Massimo D’Angelo, ha dato mandato di sospendere, con effetto immediato, la possibilità di prenotare la vaccinazione anti Covid-19, mediante Astrazeneca, per tutte le categorie dei servizi essenziali. Rimangono aperte le prenotazioni per le categorie prioritarie, già individuate nel nuovo piano vaccinazioni nazionale: personale docente e non docente, scolastico e universitario; personale delle forze armate, personale di polizia e dei servizi penitenziari.

SPECIALE CORONAVIRUS

Draghi contro le regioni che fanno da sé

«Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale»: era stato duro l’attacco di Mario Draghi si questo specifico argomento, nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio Ue. «Dobbiamo essere uniti nell’uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti».

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La raccolta firme: «Mai prima di noi»

Intanto, una rete di associazioni, gruppi, organizzazioni sindacali e di cittadinanza – da Cgil a Mutuo Soccorso, da Anpi a Empergency Perugia – ha denunciato con una lettera pubblica «l’assenza di programmazione e la totale disorganizzazione della Regione Umbria con riferimento al piano vaccinale». La lettera è stata caricata sulla piattaforma Change.org raccogliendo in poche ore centinaia di firme: «A tutt’oggi – si legge nel testo dell’appello – non sono state aperte le liste di prenotazione per fasce di età a partire dai 70 anni, né le prenotazioni per i soggetti fragili, che debbono essere immediatamente assistiti con ordine di priorità assoluto rispetto a tutti gli altri soggetti. Così come non ha funzionato neanche il meccanismo di prenotazione per categorie di lavoro/professione nel quale addirittura non sono stati previsti criteri oggettivi e controllabili di scorrimento in ipotesi di rinuncia o impossibilità ad usufruire della prestazione. Grave che l’accesso ai punti vaccinali sia avvenuto in mancanza di una previa iscrizione in liste di attesa, senza alcuna prenotazione, senza l’indicazione di un criterio di scorrimento in caso di rinuncia, in violazione delle più basilari regole della trasparenza e della corretta amministrazione».

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