Velostazioni a Terni Reti: «Ci proviamo prima di arrenderci»

Il tema è stato al centro del confronto in III commissione sul piano industriale 2022-2024. Si espone Befani: «Credibile pensare ad una gestione in perdita. Ma vogliamo vedere»

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di S.F.

La velostazione di largo Frankl

«Nessuno ha cognizione su ciò che potrà essere il risultato della gestione, è credibile pensare che sia un’attività in perdita. Ma prima di arrenderci vogliamo vedere se c’è possibilità di fare in modo che questo patrimonio comunale possa avere vantaggi economici. O quantomeno non pesare». È uno dei passaggi di Carlo Alberto Befani, amministratore unico di Terni Reti – per poco, il 14 ottobre convocata l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio, dopodiché si cambia -, in merito all’affidamento sperimentale per due anni delle quattro velostazioni cittadine: se ne è parlato nell’ambito del lungo confronto sul piano industriale 2022/2024 della società partecipata del Comune. C’è il via libera in III commissione con cinque favorevoli ed un astenuto.

IL PIANO INDUSTRIALE DI TERNI RETI 2022/2024 – DOCUMENTO
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Befani con Masselli

Il tentativo

Le velostazioni vengono ‘integrate’ nel sistema mobilità della città. Al termine del biennio si faranno i conti per capire come muoversi: «Abbiamo accettato la sperimentazione – il commento di Befani in merito – perché sì, è vero che verosimilmente si può parlare di perdita, ma vogliamo vedere che possibilità ci sono». Tra i consiglieri c’è chi tuttavia ha manifestato perplessità, vale a dire Valdimiro Orsini di Azione (giovedì mattina la presentazione a palazzo Spada, attualmente è ancora nel Misto) e Alessandro Gentiletti (Senso Civico): Terni Reti è già impegnata su altri fronti non banali e ora c’è questo nuovo ‘rischio’. Il numero uno della società – da segnalare la recente nomina nel consiglio direttivo di Confindustria Terni, ma come presidente di Umbria Energy – ha spiegato in merito «anche se non dovesse produrre utili, parliamo di piccole cifre. Non sono centinaia di migliaia di euro». In generale la sua ‘guida’ triennale è stata ritenuta positivia: «Non esiste una gestione di destra e sinistra, ma buona o cattiva. Grazie per il giudizio, lo allargo a tutte le componenti che sono state coinvolte». Ovvero il personale di Terni Reti, l’assessore Orlando Masselli, il consiglio comunale ed i funzionari tecnici di palazzo Spada.

 

 

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