Vertenza Tct, scatta la cassa integrazione in attesa della soluzione

Terni – Confermata per martedì la ripresa della trattativa tra proprietà e Ast, lavoratori comunque a lavoro per garantire le spedizioni dell’acciaieria

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Qualche novità nella vertenza che coinvolge la cinquantina di lavoratori della Tct, azienda che ha annunciato la chiusura del sito di Terni dopo la situazione di stallo nella trattativa con l’Ast per la cessione. Mercoledì le segreterie territoriali di Fim, Fiom e Fismic si sono incontrare con la direzione aziendale che, su richiesta delle stesse organizzazioni sindacali, si è resa disponibile a ‘coprire’ i lavoratori con la cassa integrazione per mancanza di commesse, confermata anche dall’allungamento della fermata del Tubificio di Terni, principale committente. Quest’ultimo avrebbe dovuto infatti riprendere l’attività giovedì e non lo farà prima di martedì 10 gennaio.

Terni, vertenza Tct: convocate le parti in prefettura per il 10

Gino Timpani sotto palazzo Spada (ottobre 2021)

La trattativa e l’attenzione alta

Proprio quel giorno, come confermato da Tct, è prevista la ripresa della trattativa con Ast presso la prefettura di Terni. La stessa proprietà ha manifestato la necessità del Tubificio di Terni di prelevare il materiale già processato e stoccato nei magazzini della Tct. Dopo l’assemblea, conclusa nella tarda serata di mercoledì, i lavoratori hanno dato la massima disponibilità alla ripresa delle attività, mettendosi a disposizione per le spedizioni del materiale stoccato. «Gesto non scontato – sottolineano Fim, Fiom e Fismic – nonostante tutte le incertezze del caso e le preoccupazioni dei lavoratori che si sono sentiti dire che la loro azienda non ripartirà». Le tre sigle rivendicano «questo ulteriore atto di responsabilità delle maestranze che, come abbiamo più volte ribadito, non possono pagare il prezzo di una trattativa tra privati, ai quali chiediamo altrettanta responsabilità per arrivare ad un esito positivo della vicenda, considerando che il territorio non può permettersi ulteriori perdite occupazionali. Siamo consapevoli – concludono – che ancora non siamo giunti ad una risoluzione della vertenza e per questo rimane alta l’attenzione». Per questo nel giorno della ripresa delle trattative è previsto un sit-in dei lavoratori sotto la prefettura di Terni.

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