Affittavano ville di pregio e altri immobili in Umbria, in particolare nel Perugino, a prezzi che variavano dai 4.000 euro ai 15.000 euro alla settimana, ma senza aver mai dichiarato in Italia le relative somme percepite: sono 36 i soggetti irregolari, residenti all’estero, scoperti durante i controlli della Guardia di finanza di Perugia, che ha svolto una serie di ispezioni nelle strutture ricettive della provincia, per contrastare eventuali attività ‘in nero’ e garantire il rispetto delle normative. I controlli hanno permesso di recuperare a tassazione oltre 2,2 milioni di euro.
Nel corso degli accertamenti effettuati su 58 strutture, inoltre, 11 sono state sanzionate per la mancata comunicazione, ai competenti uffici comunali (Foligno, Spoleto, Gubbio, Cascia, Umbertide, Città della Pieve, Bevagna e Monte Castello di Vibio), dell’inizio attività e della locazione degli alloggi. Inoltre, 17 soggetti sono stati segnalati alla autorità giudiziaria per non aver comunicato le generalità degli ospiti (si tratta di attività situate nei Comuni di Spoleto, Todi, Assisi, Cascia, Montefalco, Cerreto di Spoleto, Fossato di Vico e Collazzone).
Secondo quanto riferiscono le Fiamme gialle i controlli, sollecitati anche dalle principali associazioni di categoria del settore, sono stati intensificati anche in vista dell’ulteriore incremento dei turisti atteso nel corso del 2025 per effetto del Giubileo e dell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi.