Volontari sposi in divisa dopo le ‘fatiche’

Città di Castello – Fabrizio e Antonella hanno detto ‘sì’ al Coc. Per loro video-messaggio del capo della Prociv Borrelli

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Nozze speciali ai tempi della pandemia a Città di Castello, dove sabato pomeriggio, poco dopo le 17, hanno pronunciato il fatidico ‘sì’ Fabrizio Mancini e Antonella Buschi, sottoufficiale della Croce Rossa e tecnico del comune tifernate lui, maestra d’arte e volontaria di Protezione civile all’Associazione carabinieri in congedo lei. Non poteva che essere la cittadella dell’emergenza allestita presso il Centro operativo comunale la location della cerimonia, alla quale ha partecipato – attraverso un video-messaggio – anche il capo del dipartimento della Protezione civile della presidenza del consiglio dei ministri, Angelo Borrelli.

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La cerimonia

È stata proprio la Protezione civile a far incontrare cinque anni fa i neosposi – entrambi 53enni – e la stessa Protezione civile ha fatto da ‘testimone’ alle loro nozze. Alla sede istituzionale del municipio gli sposi hanno preferito quella insolita ma ‘familiare’ dei locali del centro comunale, dove da inizio emergenza Coronavirus si sono ritrovati spesso gomito a gomito con la mascherina a lavorare senza sosta per gli altri sempre al servizio della cittadinanza. Ad officiare la cerimonia il sindaco e presidente della Provincia, Luciano Bacchetta. «Una bella storia d’amore, un esempio per tutta l’Italia. È un orgoglio essere qui oggi. Mi è sembrato giusto – ha detto il sindaco – informare di questo matrimonio il dottor Borrelli, che ho avuto l’onore ed il piacere di conoscere, come presidente della Provincia di Perugia, a Norcia nel cantiere della nuova scuola che andremo a terminare al più presto. Credo che la giornata di oggi, questa bella pagina di vita quotidiana di provincia, rappresenti a suo modo uno di quei segni positivi di cui abbiamo tanto bisogno e premia l’impegno gratuito e disinteressato di tutti i volontari italiani. Antonella e Fabrizio hanno testimoniato anche nel giorno più importante della loro vita, l’attaccamento alla divisa della solidarietà, ai valori di umanità e altruismo che hanno caratterizzato la loro storia d’amore. Grazie». «Ho accettato l’invito del sindaco e presidente della Provincia, Luciano Bacchetta, poi all’ultimo momento improrogabili impegni sopraggiunti non mi hanno consentito di essere presente oggi qui con voi – ha detto Angelo Borrelli attraverso il video-messaggio, che ha commosso tutti a partire dagli sposi -. Sono particolarmente felice per Antonella e Fabrizio: la vostra promessa, specialmente in questo momento, rappresenta un segno concreto di speranza ed è la testimonianza di quanto nella grande famiglia del volontariato si riescano a costruire relazioni importanti e profonde. Mi dispiace davvero di non poter partecipare alla cerimonia di oggi a Città di Castello – ha concluso Borrelli – ma appena sarà possibile verrò volentieri per incontrarvi personalmente insieme al sindaco». In qualità di testimoni la responsabile del servizio di Stato civile del Comune di Città di Castello, Daniela Salacchi, nel doppio ruolo di cugina dello sposo e assistente al sindaco e Noemi Brachelente, figlia della sposa che per l’occasione ha indossato guanti rosa del matrimonio della nonna (1963). Anche i vestiti degli sposi in sintonia con il tema della cerimonia: lei ha chiesto l’autorizzazione ad indossare la divisa dell’Associazione nazionale carabinieri in congedo, rosso-blu, mascherina blu con iniziali (donate dai colleghi del Coc) e comodi anfibi d’ordinanza, lui quella della Protezione civile blu con tanto di logo, nome del comune di Città di Castello e tricolore. Non è passato inosservato il bouquet della sposa con fiori bianchi e rossi come i colori del comune e fiocco blu come le divise.

La storia

Fabrizio e Antonella si sono conosciuti proprio al Coc di Città di Castello, nel maggio del 2015 mentre Fabrizio era a supporto delle attività divulgative agli studenti delle scuole medie e Antonella accompagnava la classe in visita. «È scattato subito un interesse – ha ricordato Fabrizio – le ho domandato qual era il suo lavoro e quando mi disse che faceva la restauratrice, le chiesi un biglietto di visita, ‘non si sa mai che avessi dovuto restaurare qualche cosa…’ da quel giorno sono iniziati i contatti, da tre anni viviamo insieme e avevamo già deciso di sposarci quando è scoppiata la pandemia». Ad emergenza attenuata e quasi alla fine della fase due, Fabrizio ed Antonella hanno deciso di non rinunciare alla data scelta per il matrimonio ma di adattare la cerimonia ai tempi del Covid 19. Sabato fiori d’arancio all’aperto davanti al tricolore e alla bandiera europea nello spazio antistante il Coc, «che rappresenta – ha proseguito Antonella – sia la corrispondenza delle attività di entrambe nel prestare servizio nel mondo del volontariato e protezione civile sia il luogo dove ci siamo conosciuti cinque anni fa». «Questa giornata, in questo momento particolare della nostra vita, del Paese, di tante famiglie che hanno sofferto, soffrono, ci auguriamo che possa rappresentare un segno di speranza, della vita che va avanti e dell’amore e del bene che alla vince sempre sul male. Grazie a tutti e grazie al dottor Borrelli che c’ha fatto questa bella sorpresa con quelle parole di incoraggiamento ad andare avanti e cercare come sempre abbiamo fatto a non far rimanere indietro mai nessuno» ha concluso Antonella con la voce rotta dalla emozione. Gli sposi hanno deciso di rinunciare al viaggio di nozze in attesa di tempi migliori. Lunedì torneranno agli impegni di lavoro e di famiglia, al volontariato, la passione che ha fatto sbocciare l’amore. Ma ad una cosa non hanno rinunciato: il classico giro di valzer degli sposi. Tra le loro passioni infatti c’è anche il ballo, il particolare il ballo liscio da sala che frequentano nella scuola di Ballo Birimbo Dance Academy Valbalera di Sansepolcro.

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