‘Week Ado Lab’, ad Amelia il campus per adolescenti adottivi

Venti fra ragazze e ragazzi, dai 14 ai 19 anni, provenienti da tutta Italia, si sono riuniti dal 7 al 14 agosto per condividere le loro esperienze

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‘Scegli chi vuoi essere’. Da cinque edizioni è il motto della ‘Week Ado Lab’, settimana di campus esperienziale e laboratoriale dedicato agli adolescenti adottivi. Venti fra ragazze e ragazzi dai 14 ai 19 anni provenienti da tutta Italia, e con origini disperse in quattro continenti, si sono dati appuntamento ad Amelia per condividere il peso del proprio bagaglio di esperienze, elaborare il flusso di emozioni forti che caratterizza il loro periodo di sviluppo, ma soprattutto entrare in profondità all’interno del viaggio che li ha portati ad essere figli adottivi.

Il campus

Un percorso che ha avuto luogo dal 7 al 14 agosto, all’interno del luoghi del convento della SS. Annunziata di Amelia, campo base delle attività, che hanno avuto appendici esterne. Quest’anno, infatti, fra gli enti patrocinanti c’è stata la Comunità Incontro di Molino Silla, che ha accolto i partecipanti per un momento di condivisione con gli ospiti della struttura. Sono stati proprio due ragazzi adottivi che hanno raccontato il loro duro percorso di vita che si è intrecciato con il circuito delle dipendenze, dovuto anche a una difficoltà di riconoscere il vuoto interiore e un dolore esistenziale che fa da sottofondo a tanti ragazzi che hanno vivono ogni giorno l’adozione. «Questi ragazzi – spiega la dottoressa Margarita Soledad Assettati, ideatrice e responsabile del progetto – sono famelici di relazioni come tutti gli adolescenti. Tuttavia, c’è una necessità in più: quella di essere profondamente compresi da qualcuno che abbia vissuto l’adozione come loro. Un macro tema che connette al suo interno numerose vulnerabilità che li fanno sentire diversi, ai margini della società, quindi profondamente soli. Uno status che genera l’aumento del rischio di comportamenti devianti. Il nostro progetto si orienta proprio verso la strada della prevenzione, mettendo insieme vulnerabilità e punti di forza, limiti e nuove consapevolezze, emozioni e scelte. Solo così questi ragazzi potranno arrivare a capire chi vogliono essere all’interno della nostra società».

L’accoglienza

Il campus si è concluso sabato 14 agosto in piazzale Boccarini, con la consegna di un murales, finanziato dalla Comunità Incontro e interamente realizzato da una giovane artista e partecipante del campus, che racconta la sfida di essere pienamente sé stessi. Il pannello verrà installato in un angolo della piazza, luogo di passaggio dei giovani, affinché trovino il coraggio di gettare ogni maschera. «Questi ragazzi – racconta l’assessore alla politiche sociali Antonella Sensini – ci hanno donato una forma di murales che rappresenta il percorso del divenire adulti e che attraversa gli anni complicati dell’adolescenza nei quali, l’indossare una maschera, spesso, cela dei mondi, eppure quella maschera si può gettare e divenire persone che camminano a testa alta». Oltre ad Amelia, anche il Comune di Giove e Todi hanno patrocinato l’iniziativa e proprio a Todi i ragazzi sono stati ricevuti dal sindaco, Antonino Ruggiano, e dall’assessore alle oolitiche sociali e familiari, Alessia Marta, per un confronto sulle criticità in tema di accoglienza delle diversità etniche e culturali all’interno delle comunità di appartenenza. In prima linea, come ogni anno, anche i club umbri dei Lions (Valnerina, Orvieto, Narni, Terni Host e Perugia Host) che hanno investito sul progetto della ‘Week Ado Lab’ sin dalla sua nascita, ai quali si è aggiunto l’importante contributo del distretto 108L.

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