Inceneritore a Terni: «Decisione già presa»

Durissima sortita del Comitato che si oppone all’utilizzo di questo sistema di smaltimento dei rifiuti, che annuncia nuove battaglie

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«La Regione ha già indicato l’inceneritore di Acea a Terni per bruciare i rifiuti urbani umbri e relative quantità». La denuncia viene dal Comitato ‘No inceneritori’ di Terni, secondo il quale questo «è quello che emerge dal carteggio del settembre 2015 tra Regione Umbria e Ministero dell’ambiente».

La richiesta Quest’ultimo infatti «chiedeva se fossero autorizzati o in via di autorizzazione, ai sensi dell’articolo 35 del decreto Sblocca Italia, impianti di incenerimento di rifiuti nel territorio regionale. La risposta dell’ufficio competente non è stata semplicemente ‘no’, come sarebbe stato ovvio, ma senza alcuna ragione né normativa né di ‘accuratezza formale’, indica la richiesta di Acea di modifica al combustibile (quella ancora in attesa di nuova conferenza di servizi e per cui a settembre c’è stata forte mobilitazione) come afferente in qualche modo al decreto Sblocca Italia, nei fatti a nostro avviso – dice il ‘No inceneritori’ indicando l’inceneritore di Acea come possibile impianto di riferimento».

RispostaContinuazioneIl documento Questo perché, insiste il comitato, «in un documento della Regione (qui a sinistra; ndr) nel progetto presentato lo scorso anno “il legale rappresentante della suddetta società ha dichiarato che l’istanza è stata presentata “ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm. e ii., della L.R. n. 12/2010 e del Decreto Legge 12 Settembre 2014, n. 133” e che “in sede progettuale sono state adeguatamente valutate le implicazioni dell’art. 35 del Decreto Legge del 12 Settembre 2014, n. 133”. E’ attualmente in corso l’esame istruttorio; il rilascio del provvedimento definitivo sarà sospeso in attesa dell’esito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale”». Se Acea fosse interessata a bruciare i rifiuti dello Sblocca Italia, «cosa di cui siamo certi – dice il ‘No inceneritori’ – sarà un problema dell’azienda formulare regolare istanza presso le autorità competenti, e non certo compito della Regione, la quale a nostro avviso è uscita di molto dal quesito postole dal Ministero. Quale il senso?».

La differenziata Inoltre, sempre secondo il Comitato ‘No inceneritori’, «la Regione indica già le quantità ipotizzando il 68% di raccolta differenziata su tutta la regione: 58mila tonnellate di Css, combustibile solido secondario, e tra 32mila e 70mila tonnellate annue di rifiuti da inviare a incenerimento. Ecco servito il piatto ad Acea e al suo inceneritore ternano gestito dalla società Aria srl, sua controllata. Con questi fatti descritti, i più concreti ad oggi purtroppo perché messi nero su bianco, cade giù il paravento di strategia comunicativa messa in piedi dalla Regione e dalla sua giunta, che da tempo indichiamo come mancante di elementi concreti rispetto al generale stato del sistema dei rifiuti regionali».

L’inceneritore Secondo il Comitato «viene svelata la strumentalità dell’opposizione dichiarata dalla giunta al fantomatico nuovo inceneritore previsto dal decreto, agitata quindi solo per poter gridare vittoria tra qualche mese “per aver scongiurato” un nuovo impianto, che in realtà non è mai esistito; così come è evidente quello che sarebbe stato il tentativo di mediazione col Ministero sulle quantità da bruciare, passare cioè dalle 130 mila tonnellate imposte dal decreto alle 70 mila previste invece dalla Regione, per poter dire che meglio di così non si poteva ottenere…prendetevela col governo. Del resto hanno capito che con questo governo grandi margini di mediazione non ci sono. Ma anziché indicare una impiantistica post differenziata finalizzata al massimo recupero di materia dall’indifferenziato, con quindi minimizzazione del ricorso alle discariche ed esclusione dell’incenerimento, si mette a fare “i conti della serva” per conto di Acea».

Il presidio Per questo il Comitato ‘No inceneritori’ «convoca per martedì 12 alle 15 un presidio sotto la Prefettura in concomitanza con la seduta del consiglio regionale. Riprende la stagione di mobilitazione iniziata a settembre per le conferenze dei servizi per i due inceneritori ternani, che si protrarrà nei mesi promossi».

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