‘Agricoltori indignati’, protesta a Perugia

Ritardi nei pagamenti e fondi destinati ai grandi gruppi e non ai piccoli produttori. Il 5 giugno corteo di trattori fino alla Regione

Condividi questo articolo su

Sono pronti a scendere in piazza con il proprio trattore, con le zappe e con le pale, per difendere i propri diritti, gli agricoltori umbri che hanno organizzato una manifestazione di protesta in programma per il prossimo martedì 5 giugno.

Il volantino di protesta

La protesta Si fanno chiamare ‘Agricoltori indignati’ e da tempo discutono e dibattono i problemi del settore agricolo. Poi, dopo un’ultima e partecipata riunione, hanno deciso di protestare e di farlo dando pure abbastanza nell’occhio. «Abbiamo deciso di scendere in strada con i trattori – spiega Giovanni Cenci – per alzare il livello d’attenzione sulle ingiustizie subite dagli agricoltori, piccoli produttori, biologici e di qualità per i quali non sono stati stanziati fondi di sostegno all’agricoltura, dei giovani agricoltori che sono stati illusi dalla politica regionale che di 600 domande di sostegno ne ha accolte appena 130. Protestiamo contro chi favorisce sempre i grandi ai piccoli, ritardando pagamenti anche di alcuni anni facendo chiudere le aziende».

‘Agricoltori indignati’ Hanno le idee chiare e martedì prossimo si ritroveranno con i loro trattori colorati in piazzale del Bove, alle ore 15. Un’ora dopo partirà il carosello dei mezzi che, diretti al parcheggio di Pian di Massiano, farà una sosta sotto gli uffici dell’assessorato all’agricoltura del Broletto, davanti alla stazione. Infine, alle 18.30, una delegazione salirà, sempre a bordo dei trattori, sotto il palazzo del Consiglio regionale, in piazza Italia, per un’assemblea pubblica.

Psr Al centro delle polemiche le politiche agricole dettate dalla Regione, colpevole, secondo gli ‘agricoltori indignati, di privilegiare «i noti gruppi agroindustriali per i quali sono state già impegnate la maggior parte delle risorse del Piano di sviluppo rurale, a discapito dei piccoli produttori biologici e di qualità, che vedranno drasticamente ridurre i finanziamenti programmati». Ad oggi, dicono, circa il 75% delle domande di insediamento dei giovani agricoltori non sono state finanziate.

Ritardi Agea Ma ce n’è per tutti. Al centro della protesta anche i ritardi nei pagamenti da parte di Agea, l’ente che eroga i contributi per l’agricoltura. «Pur avendo ampia disponibilità di risorse stanziate dalla Comunità europea – spiegano gli agricoltori – Agea non riesce a saldare i progetti di investimento regolarmente rendicontati e le regolari domande di sostegno all’agricoltura per inettitudine e incompetenza. Così facendo mettono a repentaglio la stessa sopravvivenza delle aziende agricole, per motivi esclusivamente burocratici». Di ritardi nei pagamenti si era parlato nei giorni scorsi durante una riunione a cui, assieme Agea, aveva partecipato anche il Tavolo verde che riunisce i rappresentanti delle organizzazioni agricole. L’impegno, preso da Agea, è stato quello di predisporre un elenco con tempi certi di pagamento per blocchi di domande.

Difesa del territorio In aperta polemica con le tradizionali associazioni di categoria, gli Agricoltori indignati invitano tutta la cittadinanza a scendere in piazza «per difendere i nostri cibi e il nostro territorio, le nostre acque e i nostri agricoltori, unici e veri custodi del territorio».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli