Centri per l’impiego: dipendenti in Arpal

Siglata una ‘pre-intesa’ fra Regione Umbria e sindacati, personale nell’agenzia regionale per le politiche attive del lavoro. Soddisfatti i lavoratori

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Dopo anni di dubbi e precarietà, sembra esserci uno spiraglio nel destino dei lavoratori dei Centri per l’impiego, il cui destino era sempre più un’incognita dopo lo svuotamento delle province. In Umbria la fase di transizione sembra avviarsi ad una soluzione positiva in virtù dell’accordo siglato nella mattinata di lunedì fra sindacati e giunta regionale, per il passaggio dei dipendenti in capo all’Arpal, l’agenzia regionale per le politiche attive del lavoro

Ufficio del Lavoro Perugia protesta cgil cisl uil Centro per l'impiego

Il Cpi di Perugia

I tempi Questa pre-intesa arriva dopo mesi di mobiltazione del personale attraverso sit-in e manifestazioni, nel corso delle quali sono state portate anche le scrivanie in strada: 187 le persone interessate (dipendenti delle province di Perugia e di Terni). «L’accordo – spiegano Fabrizio Fratini (Fp Cgil), Ubaldo Pascolini (Fp Cisl) e Marco Cotone (Fpl Uil) – contiene primi apprezzabili risultati, in linea con la piattaforma elaborata da Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl dell’Umbria, insieme alle rappresentanze sindacali unitarie e condivisa dalle confederazioni regionali di Cgil, Cisl e Uil». Tra questi ci sono tempi e percorsi per la costituzione dell’Arpal, tutele per il personale trasferito all’agenzia, percorso di stabilizzazione per i 47 “precari storici” entro e non oltre il 30 settembre 2018, incremento dell’orario di part-time a partire dalle sedi del territorio per proseguire poi su Perugia.

Soddisfatti i lavoratori Ora si dovrà passare all’adozione da parte della giunta regionale della pre-intesa e ai successivi passaggi in commissione e in consiglio regionale sulla legge del Lavoro in Umbria. Nel frattempo, si svolgeranno le assemblee dei lavoratori. La notizia è stata accolta con soddisfazione dai lavoratori, che finalmente vedono uno spiraglio in fondo al tunnel: «Non ce ne siamo resi ancora conto – dicono – anche perché da stamattina abbiamo utenti in fila davanti ai nostri sportelli».

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