Fenicotteri, una favola sul lago Trasimeno

In genere si fermano in Umbria per poche ore, lungo il percorso della migrazione stagionale. Quest’anno otto giovani esemplari si sono trattenuti per diversi giorni

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Sono lì dagli inizi di settembre. Erano in sette, sono diventati otto. Non sono rosa, ma solo perché ancora troppo giovani: sono nati questa primavera sul delta del Po, dove i fenicotteri italiani passano la stagione estiva. Il rosa viene fuori alla fine del primo anno di vita grazie ai gamberetti, che ne costituisce l’alimento principale.

OTTO ESEMPLARI (NON ANCORA ROSA) AL LAGO TRASIMENO – GALLERY

fenicotteri al lago gentile concessione L'AlzavolaRitorno dalle ferie Vivono sulle coste della Toscana e della Sardegna. In Primavera si spostano sul delta del Po. Ora è tempo di contro esodo, per usare una definizione comune ai vacanzieri che tornano a casa. E lungo il tragitto non è raro si fermino per una breve sosta al Lago Trasimeno. «In genere restano poche ore, poi quando capiscono che non c’è cibo, in particolare non ci sono i loro gamberetti preferiti (nome scientifico: Artemisia Salina) vanno via», spiega Maria Maddalena Chiappini, responsabile della cooperativa che gestisce l’oasi La Valle.

Habitat familiare Invece quest’anno è successa una cosa strana. Probabilmente a causa del basso livello del lago in questi periodo, i fenicotteri che si sono fermati in pausa hanno trovato un ambiente a loro familiare: con il loro becco lungo riescono a raggiungere il fondo del lago e a trovare cibo, filtrando l’acqua. «A differenza degli esemplari adulti, i giovani non sono così schizzinosi in fatto di cibo – spiega ancora al Chiappini – per cui potrebbero ‘accontentarsi’ di quello che trovano nel lago, i cui fondali sono comunque ricchi di microrganismi, a cominciare dalle larve dei chironomidi», che sono quegli insetti così fastidiosi che infestano il lago in estate. Ben vengano i fenicotteri, quindi, se magari avremo meno insetti la prossima estate.

Cosa succederà Sia come sia, i fenicotteri – che si erano fermati solo per una piccola sosta – nel lago si sono trovati bene e si sono trattenuti per un periodo più lungo del previsto. Quanto lungo non lo sappiamo: «Sarà la cosa più interessante da verificare nei prossimi giorni – riflette Maddalena – capire cioè se riprenderanno la via verso ovest o decideranno di trattenersi in Umbria». Intanto la notizia ha già fatto il giro degli appassionati: diversi fotografi amatoriali si sono fiondati nell’oasi La Valle per scattare foto degli esemplari (nella nostra gallery alcuni esempi, per gentile concessione coop «L’Alzavola»).

Capacità di adattamento «Non è comunque un fenomeno preoccupante, né per i fenicotteri né per l’ecosistema del lago – spiega la rappresentante della cooperativa L’Alzavola – gli uccelli hanno ben chiare le rotte di migrazione e se vorranno sapranno ritrovare la strada anche senza esemplari adulti, d’altro canto capita spesso che si verifichino fenomeni del genere quando cambiano le condizioni del lago. Ad esempio, quando l’acqua è molto alta arrivano altri esemplari, più adatti a queste condizioni. Gli animati sono capaci di adattarsi alle variazioni ambientali molto rapidamente, a differenza dell’uomo che invece piega la natura ai suoi bisogni».

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