Lavoro: «In Umbria troppi raccomandati»

A dirlo è l’Istat: «Le conoscenze personali e le raccomandazioni risultano particolarmente diffuse». Secondo l’istituto di statistica valgono il 26,3%

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«Le conoscenze personali e le raccomandazioni risultano particolarmente diffuse in relazione alla ricerca del lavoro e, con riferimento al territorio, in maniera più marcata in Puglia (34,3%), Basilicata (31,8%), Sardegna (30,5%), Lazio (29,9%), Umbria (26,3%) e Abruzzo (25,7%)». La media nazionale è del 21,5% e a dirlo è l’Istat.

LA SINTESI DEL RAPPORTO ISTAT

Il rapporto Il dato e l’analisi sono contenuti nel è contenuto nel rapporto ‘La corruzione in Italia: il punto di vista delle famiglie’ e la regione Umbria non esce bene da questo studio. Un altro elemento interessante è questo: «L’8,3% degli italiani (10,5% degli uomini e 6,1% delle donne) ha ricevuto personalmente la richiesta di raccomandazioni, favori o di fare da intermediario con altri. Le richieste di raccomandazioni sono rivolte soprattutto agli uomini della fascia d’età 55-59 anni (16,2%), alle persone con titolo di studio universitario (15,7%) e in posizione lavorativa di dirigente (28,4%) o quadro (19,7%).
Questo malcostume appare più diffuso nelle regioni del Centro Italia (11,3%) e al Nord- est (10,8%), in particolare in Emilia Romagna, Lazio, Umbria e Veneto, e nei comuni centro dell’area metropolitana (9,2%)»

IL RAPPORTO COMPLETO CON TUTTE LE TABELLE

Una tabella Istat (cliccare per ingrandire)

L’Italia Se poi l’analisi si amplia al complesso degli ‘aiutini’ ricevuti in tutte le possibili occasioni, la questione diventa ancora più complessa: in Italia le raccomandazioni valgono il 25,4% e anche in questo caso l’Umbria è ben sopra la media, visto che il valore riferito alla regione è del 29,6%. e che solo altre quattro fanno peggio. 

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