Le solide radici del talento di Lorenzo

Terni: a casa Rinaldi si respirano amore, rispetto e un po’ anche la mancanza di un figlio e un fratello che sta inseguendo un sogno. Di tutti

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di F.T.

Entrando a casa Rinaldi, nel quartiere di Campitello a Terni, si respirano distintamente tre cose: amore, rispetto e la mancanza di Lorenzo. Perché sì sta inseguendo il suo sogno – sostenuto con tutto il cuore da chi gli vuole bene – ma insomma, per papà Riccardo, mamma Paola e la sorella maggiore Valentina – che per Lorenzo è sempre ‘tatta’ – sono giorni particolari. Di entusiasmo, speranza e anche un pizzico di apprensione.

Non più solo un sogno

Lorenzo Rinaldi, 19 anni e classe da vendere, è fra i dodici finalisti del talent show musicale X Factor. Il giudice Malika Ayane l’ha portato con sé, insieme ad altri due giovanissimi talenti della categoria ‘Under uomini’, alle finali che andranno in onda su Sky dalla Candy Arena di Monza. E ora, passo dopo passo, il sogno si è fatto un po’ più reale. Sempre nella consapevolezza che, vada come vada, quella vissuta da Lorenzo è un’esperienza unica e che potrebbe dargli la spinta decisiva per trasformare la grande passione per la musica in qualcosa su cui fondare la propria vita. Insieme all’amore – appunto -, al rispetto, all’equilibrio ed ai valori che ha saputo fare propri grazie ai suoi cari.

Lorenzo a un saggio musicale

Di punto in bianco

E pensare che aveva smesso di dedicarsi proprio alla musica, Lorenzo: «Sì, ha frequentato il conservatorio per poco più di un anno salvo poi dire basta. Poi un giorno – racconta papà Riccardo – circa quattro anni fa, stavamo mettendo in ordine la casa e dalla soffitta da svuotare sono spuntate fuori anche le chitarre sua e della sorella. Volevamo disfarcene, tanto ormai… e invece Lorenzo ha fatto capolino dalla sua stanza: ‘Fermi, dove andate? Lasciatemi quella di Valentina’. E da lì è iniziato tutto». Poi sempre con ‘tatta’ – forte la simbiosi con lei, che ha doti musicali analoghe ma accantonate (per il momento) a causa del lavoro – è andato anche a scuola di canto e lì le sue qualità sono state in qualche modo riconosciute anche dagli addetti ai lavori. E la consapevolezza ha iniziato a farsi spazio.

‘Social’ sì, ma quando si tratta di musica

A volte sta suonando ma la cena è pronta e allora parte la chiamata: «Lorenzo, a tavola!». Per farlo schiodare dai suoi accordi, dalle canzoni, dal magico mondo delle note ce ne vuole. E lui si presenta a cena con la chitarra in mano, pronto a far sentire l’ultima creazione a mamma, papà, Valentina quando c’è (visto che lavora fuori Terni). E’ l’unica piccola concessione, rispetto all’ordine che lui stesso chiede e pretende: «Non è mai stato troppo ‘fissato’ con telefoni e social – dice mamma Paola -, non è proprio di quei tipi che si isolano fra chat e like. Tanto che se la tv è accesa mentre si mangia, chiede di spegnerla perché almeno ‘possiamo parlare un po’ in santa pace’».

Semplicemente passione

La musica è di casa dai ‘Rinaldi’ ma in un modo che è passione, non ossessione né obbligo. Sì, il papà Riccardo – vigile urbano – cantava nell’ex Corale del Corpo, poi sciolta, e portava con sé Lorenzo e Valentina alle prove e ai concerti. Sì il nonno materno suonava nella banda di Cesi. Sì la sorella è passata anche per ‘l’Antoniano’ di Bologna e ha frequentato il conservatorio – salvo poi interrompere anche lei quegli studi – per imparare a suonare il violoncello. Ma nella passione di Lorenzo Rinaldi non c’è nulla di indotto: «Un giorno ci siamo pure confrontati a quattrocchi – ricorda Riccardo – perché era giusto che prendesse una direzione. ‘Papà, non mi interessa quanto guadagnerò, ma voglio fare qualcosa che mi piace. Voglio fare l’artista’. Non è che mi andasse a genio la cosa e infatti ci siamo ‘scontrati’. Poi però mi sono detto che non sarebbe accaduto nulla di troppo grave se si fosse preso un po’ di tempo, una sorta di anno sabbatico dopo il diploma all’Itis, e forse ho fatto bene a dargli retta».

Il ‘blitz’

Per iscriverlo alle selezioni di X Factor, lui che è di partenza schivo verso il mondo dello spettacolo e della tv, è servito un ‘blitz’ della madre e della sorella. Da lì è partito un percorso che, fondato anche sulla sua assoluta padronanza della lingua inglese – «già alla materna aveva una maestra, Anna Maria, che ha saputo infondergli la passione per le lingue» dice Paola – lo sta portando via via sempre più lontano. Ed ora siamo alle battute finali di un’esperienza fatta di determinazione ma anche di voglia di condividere con gli altri – d’estate si esibisce anche in ‘mini concerti’ nel giardino di casa, con tanto di spettatori – tutto ciò che di bello gli sta capitando.

Millenial ma figlio dei ’70

Fra i primi fan di Lorenzo ci sono la fidanzata Giorgia e nonno Luigi, 88 anni e lui, sì, social. Tanto che con lo smartphone ogni giorno va a caccia dell’ultimo video, dell’ultimo articolo sul nipote. Il background del giovane musicista ternano ‘fatto in casa’ è sterminato e va dal rock al blues, dal progressive al jazz. Omettiamo qui la sfilza di artisti di cui compra appena può i CD – che per lui, oltre ad esistere ancora, ‘suonano’ molto meglio dei file .mp3, quasi a rappresentare i vinili di oggi -; diciamo che per Lorenzo contano molto stili, gusti e suoni degli anni ’70, e il look racconta anche questo. «Quando l’ho convinto a venire a scuola di canto – dice Valentina – è perché semplicemente, ascoltarlo è magnetico. Trasmette qualcosa di indescrivibile». Deve averlo pensato anche Malika Ayane se è arrivato dove è arrivato. Ora tocca anche al pubblico dire la sua e la speranza è che da nord a sud, l’effetto sia stato lo stesso.

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