Reati beni culturali, 66 denunce nel 2018

I carabinieri umbri del Nucleo specializzato tracciano il bilancio dell’ultimo anno. Numerose le opere d’arte contraffatte

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Un 2018 intenso per i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale dell’Umbria, caratterizzato da una diminuzione dei furti di beni d’arte ma anche dalla conferma che il territorio regionale è sempre ‘interessante’ per chi cerca di appropriarsi opere culturali spesso di valore inestimabile.

I dati

Nel 2018 è stata registrata una sensibile diminuzione dei reati, con 11 furti contro i 15 del 2017. Un dato in controtendenza con quello nazionale (419 nel 2017 e 474 nel 2018). L’Umbria rimane comunque un obiettivo particolarmente sensibile per la strategica posizione geografica e la capillare presenza di beni artistici, prevalentemente presenti in edifici religiosi, il più delle volte ubicati in zone periferiche o rurali.

Beni recuperati e opere contraffatte

Le attività di contrasto condotte dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Perugia hanno consentito il recupero di beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici per un valore di circa 300 mila euro. Inoltre, sempre nel contesto di mirate attività investigative, sono state sequestrate opere di noti artisti contemporanei – individuate in commercio e riscontrate contraffatte – che avrebbero potuto fruttare indebiti guadagni stimati in circa 5 milioni di euro. I numeri del 2018 parlano, poi, di 66 denunce a piede libero, 9 delle quali per reati a danno del paesaggio -, controlli in serie, il recupero di 436 beni culturali, 11 reperti archeologici integri e il sequestro di 28 opere d’arte contemporanea contraffatte.

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