Terni, botta e risposta sulla prima commissione

Via Angeletti, dentro Braghiroli. Le opposizioni insorgono: «Mortificate persone di buonsenso». Il presidente del consiglio comunale: «Applicato alla lettera il regolamento»

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«Sono settimane che chiediamo che il consiglio comunale possa tornare a lavorare per Terni, così come chiediamo misure concrete, soprattutto sul versante economico, a sostegno dei tanti cittadini e delle tante imprese che sono in gravi difficoltà per l’emergenza Covid-19, ma la maggioranza ci ignora». A diichiararlo in una nota, i capigruppo di Senso Civico, Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico al consiglio comunale di Terni. «È stato di fatto cestinato un documento che, con l’apporto anche di autorevoli rappresentanti del centrodestra, metteva in risalto tutte le criticità – dalla mancanza di mascherine, alle carenze delle strutture sanitarie ospedaliere e di base – che chiedeva alla Regione di cambiare approccio al problema. L’unica cosa che ha saputo fare la maggioranza in questi giorni è stata quella di dedicare ore di discussione della conferenza dei capigruppo alle poltrone della maggioranza in prima commissione per far posto a chi ha deciso di cambiare schieramento. Non avendo trovato un accordo al suo interno – prosegue la nota – la maggioranza ha chiesto all’ufficio di presidenza di spostare l’ingegnere Paolo Angeletti, autorevole e competente esponente delle minoranze, sempre equilibrato anche nell’espressione di voto, e ha messo di imperio la consigliera Patrizia Braghiroli, confluita nella maggioranza (Fratelli d’Italia, ndR) dopo essere stata eletta consigliera comunale col quoziente delle minoranze».

L’attacco

«L’ingresso della Braghiroli – spiegano i consiglieri di opposizione – avviene per decisione del presidente del consiglio (Francesco Ferranti, ndR) che è ricomparso sulla scena dopo mesi, assumendo un ruolo decisivo anche all’interno delle dinamiche del centrodestra, prendendo, lui di Forza Italia, una chiara posizione nello scontro tra il gruppo della Lega e di Fratelli di Italia, a favore di quest’ultima. Il presidente del consiglio che, nonostante i proclami, dal 27 febbraio non ha convocato ancora alcun consiglio comunale e ciò nonostante le richieste anche del partito di maggioranza, la Lega. Denunciamo all’opinione pubblica questi fatti istituzionali e la mortificazione di persone di grande buon senso per premiare chi è entrato in maggioranza, perché lo riteniamo doveroso. Come vicepresidenti e capigruppo di minoranza presenti nelle commissioni – prosegue la nota – ci attiveremo presso ogni autorità, non escludendo nessuna azione e insisteremo perché si lavori finalmente per i ternani. Invitiamo la maggioranza a smetterla con queste beghe da palazzo, alimentate solo dalla brama di potere, tanto più quando si parla di un settore delicato e particolare come quello dell’urbanistica. Il cambiamento promesso da questo centrodestra è ormai un miraggio, è tempo di rimettere la città al centro della buona politica, soprattutto in una fase di grande emergenza come questa che Terni e il paese stanno vivendo. È tempo di tornare finalmente a lavorare per la città».

La replica di Ferranti

«Nessun colpo di mano né decisione arbitraria», è la risposta del presidente dell’assemblea Francesco Ferranti. «Ho solo applicato e rispettato il regolamento che prevede che un gruppo consiliare come quello di FdI, che conta quattro membri, sia rappresentato in ciascuna delle commissioni, senza doppioni. La minoranza – osserva Ferranti – ha la memoria corta visto che appena tre mesi fa, rispetto alle rappresentanze del M5s, ho ripristinato la presenza di un consigliere, Valentina Pococacio, in prima commissione. Il regolamento, peraltro, impone di sentire la conferenza dei capigruppo che lo scorso 21 aprile, a maggioranza, mi ha dato l’indicazione che ho poi attuato».

FdI: «Conflitto inesistente»

«Dispiace dover dedicare – la nota del gruppo consiliare guidato da Maurizio Cecconelli – ancora tempo ed energie per beghe interne alla politica in un momento in cui vi sarebbe bisogno solo di concretezza ed efficienza per risolvere le tante problematiche legate all’emergenza coronavirus. Però il comunicato odierno delle minoranze sulla nuova composizione delle commissioni necessita di un risposta, tanto risulta stonato. Innanzitutto perché le opposizioni, in perfetta conformità al motto latino divide et impera, parlano addirittura di ‘scontro’ tra Fdi e la Lega. Anche se in questo caso il verbo impera è ancora una pia illusione da parte di chi invece di collaborare nell’amministrare tenta invece di ostacolare chi cerca di farlo. Palesare un inesistente conflitto o addirittura scontro tra i due maggiori partiti di maggioranza è quanto più di infondato, soprattutto in relazione al tanto criticato adempimento messo in atto, che è è volto solamente a riequilibrare le commissioni in base alla composizione dei singoli gruppi consiliari; è vero che FdI ha rivendicato la propria presenza in prima commissione, ma ciò, oltre ad essere un proprio diritto, risponde ad un principio di equità politica ed amministrativa che deve consentire ad ogni gruppo di essere rappresentato in tutti gli organi. Ed il presidente del consiglio, da garante del buon funzionamento delle strutture politiche dell’amministrazione, ha opportunamente e diligentemente eseguito il proprio incarico in conformità a quanto emerso dalla conferenza dei presidenti, organo deputato a deliberare sulla composizione delle commissioni. Ogni polemica viene quindi fatta tanto per tenere altro lo scontro e ottenere attenzione, quando si è più volte evidenziato di recente come si fosse chiesto alle opposizioni di collaborare in maniera più costruttiva per uscire da questa situazione con l’apporto di tutti. Ciò che è condivisibile nel comunicato delle minoranze è solamente il riferimento all’autorevolezza e competenza del consigliere Angeletti, constatazione però superflua, perché ciò non è stato da alcuno messo in discussione: il suo spostamento è stato dettato esclusivamente ed inevitabilmente da necessità sorte in conseguenza di eventi sopraggiunti. In ogni caso ci si permette di evidenziare che il suo posto in commissione viene preso da persona altrettanto autorevole e competente quale la consigliera Braghiroli, la cui professione è oltretutto attinente alle tematiche della prima commissione. Né d’altronde si vuole creare una competizione tra i due consiglieri, per la dichiarata reciproca stima che nutrono tra loro. Accoglibile – conclude il gruppo – anche l’invito, da FdI più volte esternato, a riprendere a pieno ritmo l’attività amministrativa, a condizione però che si lavori per gli interessi dei cittadini e non per trovarsi ancora a parlare di dinamiche interne all’amministrazione che a detti cittadini in questo momento poco interessano».

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