115, il distaccamento ‘Valnerina’ è un rebus

Dopo le polemiche sul cambio di destinazione – da Norcia a Cascia – viene diffusa una nuova bozza, che reca il nome generico di ‘Valnerina’

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di P.C.

Il distaccamento permanente dei vigili del fuoco sarà in Valnerina. Dove, precisamente – se a Cascia o a Norcia o in un altro posto – non si sa ancora. Ma sarà in Valnerina. Questo è quanto trapela dall’ultima versione del documento arrivata dal ministero dell’Interno. Versione riveduta e corretta rispetto a quella che tante polemiche aveva provocato un mese fa.

Vigili del fuoco via da Norcia? C’è una bozza che sorprende tutti

La bozza uscita ai primi di novembre

Come anticipato da umbriaOn il mese scorso, nello schema di decreto recante modifiche e integrazioni al decreto del 28 marzo scorso in cui, appunto, si decideva la distribuzione territoriale delle dotazioni organiche del personale del corpo nazionale dei vigili del fuoco, il distaccamento di Norcia non c’era, ma c’era invece quello di Cascia. Una comunicazione che – ancorché sotto forma di bozza – aveva scontentato un po’ tutti (tranne quelli Cascia, ovviamente), dai vigili del fuoco agli amministratori nursini, maggioranza e opposizione.

Cambiamento di forma o di sostanza?

Ci sono due chiavi di lettura rispetto a questo nuovo documento e considerando che dal ministero nessuno vuole parlare per chiarire l’arcano (alla quinta telefonata abbiamo desistito e nessuno ha risposto alla nostra richiesta scritta di delucidazioni) restano entrambe sul tavolo.

Opzione 1 – Di forma: resta a Cascia

Da un lato si potrebbe trattare solo di un cambio di denominazione, per non far sentire defraudata la città di Norcia: il distaccamento potrebbe quindi rimanere a Cascia ma si chiamerebbe ‘della Valnerina’, per mettere bene in chiaro che attiene a tutta l’area, in particolare a supporto del cratere sismico. Una soluzione che farebbe contenti tanti a Cascia (a partire da chi – ai piani alti – ha spinto per questa opzione), ma che scontenterebbe altrettanti osservatori neutrali, sia per una questione simbolica (Norcia è assolutamente identificata col terremoto del 2016), sia pratica: tutti gli operatori con cui abbiamo parlato ci hanno fatto infatti notare che dal punto di vista logistico il distaccamento di Cascia sarebbe scomodo perché non ben collegato con i centri nevralgici della Valnerina, rendendo quindi ogni intervento meno tempestivo.

Opzione 2 – Di sostanza: torna a Norcia

L’altra chiave di lettura è che – sì – dopo le polemiche a Roma si siano resi conto che qualcosa non andava e che il distaccamento permanente doveva essere nel comune ‘simbolo’ del terremoto e dove è stato ospitato quello temporaneo: a Norcia. Magari non a ridosso del centro abitato, ad esempio nella zona industriale dove consentirebbe di raggiungere agevolmente sia la Valnerina che l’area marchigiana, nei punti in cui i colleghi di Ascoli non riescono ad arrivare.

Le reazioni: ora tutti contenti

Se la prima bozza aveva scontentato tutti tranne gli abitanti di Cascia, di converso, questa nuova versione (ammesso che effettivamente significhi ciò che tutti sperano) fa felici un po’ tutti anche se le reazioni sono declinate in modo diverso, alcune attendiste altre esultanti, alcune pubbliche altre private.

Alemanno attendista

Nella precedente circostanza il sindaco di Norcia Nicola Alemanno aveva preferito non dire la sua ad umbriaOn. Questa volta sceglie di glissare: «Ormai dovreste conoscermi, preferisco non commentare e tornare sull’argomento quando tutto sarà tutto chiaro». E sul procedimento in corso: «L’iter decisionale formalmente riguarda procedure interne al ministero, che sente le varie parti a cominciare dai sindacati. È evidente che vi è una costante interlocuzione. Questa è la ragione per la quale il precedente atto ci aveva colto di sorpresa».

‘Noi per Norcia’: merito nostro

Parlano invece – eccome – i componenti del gruppo consiliare di centrosinistra ‘Noi per Norcia’ fa invece passare la novità come un proprio successo, scrivendo che la modifica c’è stata «anche grazie al nostro intervento che ha portato all’attenzione di tutti il problema del distaccamento permanente dei vigili del fuoco». Occasione per attaccare nuovamente il sindaco sul tema: «A questo punto non ci sono più alibi per il sindaco Alemanno, vediamo se sarà in grado di dare una sede al distaccamento e portare così questi trenta posti di lavoro a Norcia, così come prevedeva nell’aprile 2017 il decreto del Ministro Minniti».

Zappia a umbriaon: «Un regalo per Santa Barbara»

Quanto il gruppo di minoranza nel consiglio comunale di Norcia possa influire su ciò che avviene a Roma non è dato saperlo, ma a occhio, non tantissimo, visto che lo stesso comandante provinciale Michele Zappia ammette che certe decisioni passano sopra la sua testa e per questo non vuole entrare nell’argomento. Certo, si augura («come farebbe ogni buon padre di famiglia per i propri figli») che i vigili del fuoco che operano nella Valnerina possano contare su una nuova sede bella, efficiente e logisticamente efficace, che permetta di operare nel modo migliore: «Noi abbiamo una responsabilità – dice – dobbiamo salvare le persone, dobbiamo correre, l’importante è che ci facciano una sede permanente nella Valnerina e da questo punto di vista non posso che essere soddisfatto». Un bel regalo per Santa Barbara, insomma: «Esatto, mi piace questa interpretazione: prendiamo questa novità come un regalo per la nostra festa».

La Lega: «No a una guerra tra poveri»

L’indomani arriva anche una nota della Lega sull’argomento: «Il fatto che la sede della caserma non sia stata individuata sembra rispondere all’auspicio che la stessa Lega Valnerina aveva espresso nella sua uscita dei primi di novembre, quando auspicava appunto che la decisione non venisse calata dall’alto del Ministero, ma fosse invece il frutto di un confronto serio ed obiettivo tra chi queste terre le amministra, ne conosce le caratteristiche e le esigenze. E questo ora ci aspettiamo».

Cosa accadrà adesso

Comincerà una lunga fase di trattative per cercare di riempire di significato quel termine – Valnerina – e far pendere la scelta verso una delle opzioni che abbiamo esposto. Difficile si opti per una terza scelta (un altro comune oltre Cascia e Norcia), ma non impossibile. Ora i sindaci metteranno sul piatto le loro doti di mediazione e soprattutto le loro proposte concrete: terreni, magari stabili da adattare, agevolazioni, per fare in modo che si scelga un comune anziché un altro. Più che i trenta posti di lavoro, conta il prestigio. Poi, però, la decisione sarà presa a Roma.

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