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Home » ‘I treni del gol’: Pulvirenti smentito

‘I treni del gol’: Pulvirenti smentito

di Simone Francioli
11 Agosto 2015
in Calcio, Sport
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
Pulvirenti, ex presidente del Catania

Pulvirenti, ex presidente del Catania

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Retrocessione in Lega Pro e cinque punti di penalizzazione da scontare nel campionato 2015-2016. Queste le richieste del procuratore federale Stefano Palazzi nel processo sportivo di primo grado, svoltosi martedì a Roma, in merito al Catania e all’inchiesta ‘I treni del gol’: preziosa per mitigare la pena è stata la collaborazione dell’ex presidente dei siciliani, Antonino Pulvirenti, che il 29 giugno scorso aveva ammesso di aver comprato cinque partite, Varese-Catania 0-3, Catania-Trapani 4-1, Latina-Catania 1-2, Catania-Ternana 2-0 e Catania-Livorno 1-1. Nell’accusa rientra anche Catania-Avellino 1-1. Le richieste sono al vaglio del tribunale federale nazionale della Figc: sentenza attesa entro le prossime 48 ore.

Le richieste Il procuratore Palazzi ha richiesto «la sanzione di 5 anni di inibizione per Pulvirenti, Catania in Lega Pro con 5 punti di penalizzazione; 5 anni di inibizione – riporta itasportpress.it – più 3 anni di preclusione, e 60mila euro di ammenda per Cosentino, 5 anni di inibizione più 3 anni di preclusione e 60 mila euro di ammenda per Di Luzio».

Pulvirenti, l’ex amministratore delegato rossazzurro Pablo Cosentino, il dirigente Piero Di Luzio e l’agente Fernando Antonio Arbotti erano stati deferiti per responsabilità diretta – stesso discorso per il Catania – e oggettiva: era stato lo stesso ex presidente dei siciliani ad ammettere l’esborso di 100 mila euro a partita per comprare i match. Nell’inchiesta catanese è indagato – senza successive misure cautelari – anche un giocatore della Ternana, Jens Janse, la cui posizione potrebbe essere archiviata a breve.

Daspo Intanto per lo stesso Pulvirenti e per l’ex ad Cosentino è scattato il Daspo – il divieto di accesso alle manifestazioni sportive – per la durata di 5 anni per «preservare Pulvirenti, Cosentino e tutti gli altri soggetti coinvolti da concreti rischi per la propria incolumità», hanno spiegato dalla questura. Al termine del dibattimento Pulvirenti ha inoltre aggiunto che chiuderà con il calcio.

Catania-Ternana 2-0, l'ingresso in campo
Catania-Ternana 2-0, l’ingresso in campo

Catania-Ternana Il procuratore Palazzi, spiegando i vari passaggi della truffa partita per partita, su Catania-Ternana ha affermato che «anche qui ci sono frequenti contatti telefonici; anche in questo caso Delli Carri si attiva con Arbotti: un sms agli atti rivela il fatto che Cosentino non potesse non sapere dell’illecito. I vertici del Catania si erano convinti che la gara contro la Ternana non fosse andata a buon fine. E infatti, in un primo momento, non avevano dato i soldi. Dopo la sconfitta contro il Bologna, riprendono i contatti per paura di non retrocedere e viene dato il saldo della gara contro la Ternana. Impellizzeri dà i soldi a Pulvirenti, che a sua volta li dà a Delli Carri, poi i soldi finiscono ad Arbotti e Di Luzio». Palazzi ha quindi ‘smentito’ Pulvirenti, affermando che per «quanto è accaduto non si può parlare né di millanteria, né di truffa ai danni di Pulvirenti».

Mercoledì sarà il turno di un’altra squadra cadetta, che rischia di non partecipare al prossimo campionato cadetto: il Teramo, coinvolto direttamente con alcuni dirigenti nella presunta combine nel match di Savona, che valse la promozione. L’Ascoli attende al varco.

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