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Home » Orvieto, ‘Le Crete’ nuova perizia

Orvieto, ‘Le Crete’ nuova perizia

di Lucina Paternesi
30 Luglio 2016
in Ambiente e salute, Attualità, Dal territorio, Economia, Politica
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
La discarica 'Le crete'

La discarica 'Le crete'

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L.P.

Perugia regione umbria discarica le crete rifiuti protesta (1)
La protesta dei cittadini in consiglio regionale

Mentre è ancora aperto il dibattito sulla sopraelevazione del secondo calanco alla discarica Le Crete di Orvieto e prosegue il tam tam mediatico e la mobilitazione di cittadini, imprenditori e associali locali, ecco che, in piena estate, riappare lo spettro di un nuovo ampliamento.

Terzo calanco Quello che riguarda il terzo calanco e su cui, nei giorni scorsi, è intervenuto il consiglio di Stato. Con un’ordinanza, la 3298 del 2016, trasmessa al comune di Orvieto e ai vertici della Sao, l’azienda proprietaria degli impianti, l’organo giurisdizionale di secondo grado ha stabilito che la perizia effettuata dalla Regione in merito all’insistenza di un bosco nel terzo calanco, tale pertanto da renderlo inutilizzabile per stoccare rifiuti, deve essere rifatta.

La perizia Dopo il ricorso in primo grado vinto dalla Sao dinanzi al Tar, il comune era ricorso in appello al consiglio di Stato, che aveva deciso di demandare la questione alla Regione tramite una perizia che avrebbe dovuto portare la firma di un ingegnere del servizio urbanistica. «Contrariamente a quanto disposto», il documento, è stato redatto da un ingegnere del servizio energia «e l’attività del verificatore è stata supportata da altri soggetti non contemplati nell’ordinanza». Per questo motivo il Consiglio di stato ha stabilito che una nuova perizia dovrà ora essere fatta dall’università degli studi della Tuscia, facoltà di scienze forestali e agrarie.

Il bosco Per scongiurare ulteriori ampliamenti della discarica, era stato l’ex sindaco di Orvieto Toni Concina ad ‘inserire’ nel piano urbanistico la presenza di un bosco, incompatibile con quella di una discarica, all’interno del terzo calanco, nel periodo in cui era sindaco della città. Da lì, poi, si era sviluppata la querelle giudiziaria con l’azienda che nel 2008, per poco più di 400 mila euro, si era comprata la discarica.

La discarica 'Le Crete'
La discarica ‘Le Crete’

Cittadini «Siamo semplicemente sconcertati – commenta Ciro Zeno, in prima linea nella lotta contro l’ampliamento della discarica – del fatto che la regione abbia delegato la persona sbagliata a redigere tale perizia, giacché lo stesso Consiglio di stato già nel 2015, con ordinanza n° 5018, chiedeva alla regione di far redigere perizia ad un ingegnere del servizio urbanistica, un errore gravissimo. Siamo altrettanto sconcertati dal fatto che a causa di tali errori, oggi Orvieto più che mai potrebbe divenire sempre più pattumiera dell’Umbria e dell’Italia centrale. Il Sindaco Germani deve scegliere una volta per tutte da che parte stare. A parole sembra essere contro qualsiasi ampliamento della discarica ma ora servono fatti».

Speranze Ora tutte le speranze dei cittadini risiedono nelle decisioni che prenderà il Rettore del dipartimento ambiente dell’università degli studi della Tuscia, facoltà di scienze forestali e agrarie, a cui il Consiglio di stato ha ‘passato’ il compito. L’incarico sarà affidato a un professore ordinario o associato che, entro 60 giorni, dovrà redigere una nuova perizia coadiuvato, se necessario, da personale strettamente indispensabile ed individuato nell’ambito della medesima facoltà . «Ci aspettiamo che il Rettore – prosegue Ciro Zeno -nomini periti neutrali e scevri da qualsiasi legame o collegamenti con tutti gli attori interessati da questa vicenda». Intanto venerdì mattina si troverà il modo di discuterne, di nuovo, in consiglio comunale.

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