‘PalaSevenToStand’, ora il marchio si sfila

Terni: «Riteniamo opportuno revocare con effetto immediato l’uso del marchio, chiedendone la cancellazione dalle pubblicità e diffidando dall’uso del medesimo»

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Polemiche e malumori all’indomani della prima al PalaSevenToStand di San Valentino. Ad infiammare gli animi, il risalto dato dalla pagina ufficiale Facebook dell’evento – unicamente alla parte della serata che ha visto la messa in scena dello spettacolo Miserere – ed in particolare la sfilata di moda inserita al suo interno.

Il dispiacere «Nonostante la stampa ne abbia dato risalto – dice ‘Seven to stand’ – nemmeno una parola sul senso dell’iniziativa, su ciò che unisce la figura di San Valentino ai personaggi insigniti, al termine della serata, con il riconoscimento ‘San Valentino, un gesto d’amore’». Premi che sono stati assegnati agli attori Claudia Koll e Giulio Base, a Fabrizio De Silvestri e al dottor Pierluigi Proietti per il protocollo migliorativo delle condizioni di vita dei malati di sclerosi multipla “Seven to stand” e al presidente del Coni di Terni, Stefano Lupi.

L’attacco «Visto che abbiamo concesso l’uso del marchio ‘Seven to stand’ – hanno dichiarato Fabrizio De Silvestri e Pierluigi Proietti – poiché credevamo che l’evento avrebbe avuto come fulcro la figura del Santo, quale guaritore di malattie neurologiche, cosa evidentemente non mantenuta né condivisa dai gestori dell’iniziativa, riteniamo opportuno revocare con effetto immediato l’uso del marchio, chiedendone la cancellazione dalle pubblicità e diffidando dall’uso del medesimo. Nemmeno una parola sulla vetrina Facebook da parte degli organizzatori poi anche sull’impegno profuso da padre Bose, responsabile della basilica di San Valentino».

Il premio Ricevere il premio ‘San Valentino, un gesto d’amore’, ha spiegato Pierluigi Proietti, «aveva per me un significato profondo. Non sono particolarmente religioso, ma, nel corso degli anni, pur non essendo io originario di Terni, ho avuto occasione di incontrare persone che mi hanno parlato della figura di San Valentino. Pare che questo Santo curasse e si occupasse di persone affette da malattie neurologiche. Io combatto dal 1991 contro una malattia che, stando alle conoscenze scientifiche attuali, non lascia scampo, la sclerosi multipla».

Il racconto La malattia, racconta, è «una condanna a morte lenta che, progressivamente, ti priva delle tue funzioni e della tua autonomia. Dopo lo shock iniziale, ho sentito che non potevo arrendermi, dovevo lottare. Così mi sono messo a studiare, a ricercare una soluzione. Ho approfondito tutto ciò che si poteva approfondire e la risposta al mio impegno è arrivata molti anni dopo, nel 2013, con l’ideazione del protocollo di cura ‘Seven to stand’, nome che gli organizzatori hanno voluto dare alla tensostruttura che ci ospita. All’epoca dinanzi a me avevo solo la prospettiva della sedia a rotelle, oggi sono in piedi. ‘Seven to stand’ sta per ‘Sette settimane per rialzarmi’, il tempo che mi ci è voluto per tornare a stare in piedi grazie al Protocollo migliorativo per la sclerosi multipla i cui benefici ho potuto sperimentare per primo su me stesso».

 

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