di Rosaria Parrilla
Uomini, in rari casi anche donne, che usano violenza fisica e psicologica nei confronti dei propri partner o ex. Adolescenti che subiscono veri e propri atti di bullismo nelle scuole o al di fuori degli orari scolastici. Ragazzini che credono di poter offendere e intimidire coetanei o addirittura gli insegnanti, convinti che questo atteggiamento possa portarli ad avere una leadership. ‘Margot’, associazione di Perugia, dal 2013 lavora su queste tematiche con l’obiettivo di sensibilizzare e soprattutto prevenire la violenza nelle sue varie ‘sfaccettature’.
Corsi di difesa personale Un progetto ambizioso quello che accomuna un gruppo di volontari, ognuno con un bagaglio di esperienze diverse messe a servizio della giusta ‘causa’: psicologi, avvocati, giornalisti, comunicatori, poliziotti. Tra le varie iniziative promosse ‘Non ho paura’, stage teorico pratico di protezione personale e antiaggressione femminile rivolto alle donne di qualsiasi età e a tutti coloro che sono interessati ad apprendere le dinamiche base della protezione personale. Il corso si terrà sabato, dalle 9 alle 13, presso il Tiro a segno nazionale di Borgo XX Giugno, a Perugia.
Progetti con le scuole ‘Margot’ va oltre e lavora anche con le scuole. «Collaboriamo soprattutto con gli istituti superiori – spiega Angelo Biondo, cofondatore dell’associazione, mentre Mario Benedetti, poliziotto in pensione, ed Emanuele Florindi, avvocato e membro di ‘Margot’, eseguono delle dimostrazioni pratiche di autodifesa agli studenti della seconda C del Liceo classico Mariotti – e cerchiamo di insegnare ai ragazzi, sia sotto il profilo comunicativo che fisico, come comportarsi in caso di bullismo e di aggressioni. Diamo gli strumenti e le tecniche per negoziare, lasciar perdere senza passare da codardi, riconoscere un aggressore e come difendersi. Soprattutto facciamo capire quanto sia importante parlarne a casa, aprirsi con i propri genitori». Ma negli ultimi tempi i corsi di protezione personale vengono rivolti anche agli alunni delle scuole medie, dove si verificano sempre più episodi di bullismo. «Ormai anche gli studenti delle medie credono di poter offendere chi vogliono e fare quello che vogliono – aggiunge Biondo -: dal lavandino divelto alla frase offensiva nei confronti della propria insegnante ‘sei una bastarda’, fino alla merenda rubata e a chiari episodi di razzismo». Le ‘segnalazioni’ arrivano dagli stessi docenti o dai ragazzi.
‘Margot net’ È l’ultima creatura di ‘Margot’, partorita mesi fa con l’intento di prevenire la violenza di genere. Si tratta del primo centro di ascolto umbro per autori di maltrattamenti (umbriaOn ha già scritto). In pochi mesi di attività si sono rivolti a ‘Margot net’ anche ‘maltrattanti’ provenienti da fuori regione: in tutto sono 10 i ‘casi’ aperti di chi ha richiesto aiuto ed informazioni. Attualmente in terapia ci sono 5 uomini e altrettanti sono in fase di colloquio. «La prima richiesta di aiuto è il loro silenzio quando provano a chiamare ma non hanno il coraggio di parlare – afferma Biondo -. Dall’altra parte del telefono il ‘comunicatore’, colui che risponde alla chiamata, deve essere in grado di entrare in contatto con chi prova a chiedere aiuto. Il ‘maltrattante’ vuole essere ascoltato e spesso non sa a chi rivolgersi ed è importante creare una comunicazione in grado di ispirare fiducia. È un percorso lungo e difficile». Nel team di volontari ci sono anche persone che hanno subìto violenze. Prossimo obiettivo di ‘Margot’: istituire un prestito d’onore.
Twitter @Ros812007