Rifiuti in Umbria, multe per i Comuni

La Regione usa il pugno duro per i ritardi nella raccolta differenziata: il 14 luglio vertice convocato dall’assessore Fernanda Cecchini

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L’allarme lanciato dalla Lega Nord trova conferma: la raccolta differenziata, in Umbria, nel 2015 ha confermato lo stesso dato del 2014, pari al 50,6 per cento. A confermarlo è la stessa Regione, che dice anche che nel 2015 la produzione complessiva dei rifiuti in Umbria è calata del 2,82 per cento rispetto al 2014, scendendo da 484.483 tonnellate a 470.818: il che significa che la produzione pro capite è scesa per la prima volta al di sotto dei 500 chili per abitante. Ciascuno di noialtri ha prodotto 493 chili di immondizia. I dati sono stati raccolti e elaborati da Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) e validati dall’Osservatorio regionale sulla produzione, raccolta, recupero, riciclo e smaltimento dei rifiuti.

I DATI UFFICIALI RESI NOTI DALLA REGIONE

Fernanda Cecchini

Fernanda Cecchini

Obiettivo confermato «Prosegue il trend di costante decrescita della produzione complessiva dei rifiuti, con un calo del 14,5 per cento rispetto al 2010 – sottolinea l’assessore Fernanda Cecchini – ma i dati confermano l’esigenza di dare piena attuazione alle misure che la giunta regionale ha già assunto nel gennaio scorso per imprimere un deciso incremento alla raccolta differenziata, tra cui l’obbligo per tutti i Comuni di riorganizzare il servizio e adottare il metodo di raccolta ‘porta a porta’. Dal monitoraggio effettuato in questi mesi, ci attendiamo che nel secondo semestre di quest’anno si raggiunga l’obiettivo del 60 per cento che abbiamo posto per il 2016».

Degrado, rifiuti e buche in via Ippocrate - 31 maggio 2016 (3)Le sanzioni Ma Cecchini annuncia anche l’uso della mano pesante: «Abbiamo messo in campo ogni provvedimento utile a centrare questo traguardo e gli altri obiettivi del Piano regionale per la gestione dei rifiuti. Nei prossimi mesi daremo avvio ad azioni di sostegno a favore dei Comuni per la realizzazione di ‘centri di riuso’ e, per i Comuni che hanno raggiunto il 65% di raccolta differenziata, per il passaggio a sistemi di tariffazione puntuale volti anche ad aumentare qualità ed efficienza della differenziazione, con contributi complessivi per circa un milione di euro. Allo stesso tempo, saranno sanzionati quest’anno tutti e quattro gli Ati, perché nessuno degli Ambiti territoriali integrati in cui è suddivisa l’Umbria ha raggiunto nel 2015 il 65 per cento di raccolta differenziata. L’onere delle sanzioni verrà ripartito dall’Ati tra i Comuni che non hanno conseguito gli obiettivi di raccolta differenziata previsti». L’assessore, per avere quadro completo dello stato di attuazione della delibera del gennaio scorso, ha intanto convocato tutti i soggetti interessati per giovedì 14 luglio: «Siamo pronti a far scattare i poteri sostitutivi della Regione se non si procederà alla riorganizzazione del servizio di raccolta in modo da raggiungere i livelli previsti dal Piano regionale dei rifiuti».

Discarica abusiva rifiuti Cesure, mercato via Irma Bandiera - 5 giugno 2016 (1)I dati L’assessore infatti stigmatizza «il perdurare di ritardi nella riorganizzazione dei servizi di raccolta in alcune aree del territorio nelle quali non era stata ancora attivata la raccolta differenziata domiciliare. Fa eccezione l’Ati 4 dove, nell’ultimo trimestre del 2015, il gestore unico ha attivato i servizi domiciliari in numerosi comuni di piccole dimensioni nei quali, in precedenza, si praticava la raccolta solo in modalità stradale. Gli incrementi conseguiti a Narni, Amelia e in molti piccoli comuni dell’Ati 4 – dice l’assessore – hanno compensato il calo registrato a Perugia, Terni e in altri comuni di dimensioni significative quali Gubbio, Umbertide, Marsciano e Bastia Umbra in cui negli anni precedenti la raccolta differenziata era cresciuta molto. In una certa misura si è ridotto il ‘gap’ che storicamente vede gli Ati 1 e 2 conseguire medie significativamente più elevate di quelle registrate negli Ati 3 e 4. Una tendenza alla omogeneizzazione dei risultati sul territorio regionale, cioè alla contrazione del ‘gap’ tra i comuni virtuosi e quelli con risultati più modesti – afferma – che va nella direzione indicata dalla Regione e che emerge anche dal computo dei comuni che hanno superato gli obbiettivi fissati dal Piano regionale».

Degrado, rifiuti e buche in via Ippocrate - 31 maggio 2016 (2)Gli ‘scaglioni‘ Complessivamente, spiega Fernanda Cecchini, «nove Comuni, dei quali tre (Umbertide, Todi e Bastia Umbra) sopra i 10.000 abitanti, hanno superato il 65% di raccolta differenziata (nel 2014 erano 13 dei quali gli stessi tre sopra i 10.000 abitanti). Altri 33 Comuni, dei quali otto sopra i 10.000 abitanti, hanno superato l’obbiettivo ‘intermedio’ del 50% (nel 2014 erano 19, dei quali 4 sopra i 10.000 abitanti)».

Ora spuntano anche i frigoriferi

Terni indietro Permangono, per l’assessore, «incertezze circa i tempi di effettivo completamento della riorganizzazione dei sistemi di raccolta domiciliare nell’intero territorio comunale di Terni» e negli altri 3 Ati permane una situazione di «generale frammentarietà» dei programmi di diffusione della raccolta domiciliare, in particolare nell’Ati 1, «dove alcune amministrazioni comunali hanno subordinato il completamento della riorganizzazione alla conclusione della gara per l’affidamento del servizio di raccolta al gestore unico di ambito, ancora in corso».

Rifiuti strada di Lagarello, Campitello - 11 ttobre 2015 (2)Perugia pure A Perugia, peraltro, «si prevede il completamento della riorganizzazione e l’adozione di un sistema di tariffazione puntuale solo nel lungo periodo (fine 2018). Ma è di fondamentale importanza – afferma l’assessore Cecchini – che si faccia presto, in modo da imprimere alla raccolta differenziata, su tutto il territorio regionale, il decisivo incremento in termini di qualità e quantità necessario per ridurre considerevolmente il fabbisogno di smaltimento e cogliere l’obiettivo strategico di giungere al superamento del conferimento in discarica, secondo la tabella di marcia indicata dalla normativa».

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