Ternana, le ‘botte’ di Panucci a Longarini

La prima gara ufficiale ha segnato la ‘spaccatura’: «Ci sto mettendo la faccia per questa situazione. E lui? Solo qui non c’è interlocuzione»

Condividi questo articolo su

di S.F.

Un doppio match. Il primo, quello sul terreno di gioco, ha dato ragione a Christian Panucci: la giovanissima Ternana era in grado di battere il Pordenone. E lo ha fatto con le perfette geometrie di Jacopo Petriccione, l’acume offensivo di Antonino La Gumina e la ‘spregiudicatezza’ di Simone Palombi, capace di subentrare nella ripresa e spaccare la partita a favore delle ‘Fere’. Gol all’esordio, alla pari della punta siciliana. Festeggiamenti sotto le curve e poi filati in conferenza, dove è andato in atto il secondo ‘confronto’, questa volta tutto casalingo: il tecnico ligure ha deciso di prendere di petto la società come mai era successo dall’avvento dei Longarini. Un atto che l’amministratore unico difficilmente, in positivo o in negativo, potrà ignorare. Un affondo totale che, oltretutto, ha fatto stringere tutta la tifoseria attorno all’ex difensore della nazionale italiana, supportato dai supporter delle ‘Fere’ – sui social via all’hashtag #iostoconpanucci – nel tentativo di cambiare lo status quo.

TERNANA-PORDENONE 2-0, LA CRONACA

Simone Palombi: esordio e gol

Simone Palombi: esordio e gol

La ‘baby’ Ternana dall’età media di 22 anni e mezzo – spicca l’assenza nei 120 minuti di Felipe Avenatti, l’aria non sembra cambiata per lui – ha messo in mostra una gioventù ‘matura’ e, quantomeno al cospetto di una formazione di Lega Pro (di buona qualità), capace di prendere in mano le redini del gioco: in una squadra capitanata dal 20enne Martin Valjent – niente fascia a Mazzoni e Zanon, scelta evidentemente di Panucci per premiare il talento slovacco – hanno spiccato fin da subito Petriccione e La Gumina. I due avevano già impressionato durante il ritiro di Roccaporena e nel test contro la ‘Primavera’, domenica la conferma nell’esordio ufficiale in rossoverde: testa alta, mente rapida e calcio di livello per il ’95 friulano, movimenti offensivi, gioco spalle alla porta di qualità, gol e assist da parte della punta di proprietà Palermo. Non da meno Simone Palombi che, servito proprio da La Gumina, ha bagnato il debutto da ‘Fera’ con il gol vittoria: che il mercato ‘Under’ fosse stato di ottima caratura era noto, ora sono giunte le prime conferme di un certa rilevanza sul campo. E Panucci non ha risparmiato complimenti a nessuno al termine del match. Sul discorso società le cose hanno preso una piega diversa.

PARLANO ANTONINO LA GUMINA E JACOPO PETRICCIONE, VIDEO

Christian Panucci

Christian Panucci

L’affondo «53 punti? Con questa squadra? Si soffrirà e io ci sto mettendo la faccia. Vorrei che lo facesse anche il presidente. Non mi piace come funziona la comunicazione societaria, voglio parlare con Longarini. Sono cambiati i piani?». Con educazione e massima civiltà, ma Christian Panucci – oltre dieci minuti sull’argomento – ha deciso di lanciare l’attacco’ con estrema chiarezza. Inedita nell’era Longarini da parte di un allenatore nei confronti della figura apicale di via Aleardi. Alla base del lungo sfogo del ligure c’è la necessità di un allenatore che chiede di poter discutere, nel bene o nel male, con il proprio presidente: «Qui è l’unico caso dove non c’è interlocuzione tra le parti», una delle frase di chiusura del savonese per sintetizzare il tutto. Una sorta di ‘denuncia’ su quel mondo Ternana tanto particolare e finora mai affrontato così apertamente da un dipendente della società.

PARLA BRUNO TEDINO, VIDEO

I rossoverdi esultano al termine dei supplementari

I rossoverdi esultano al termine dei supplementari

Tattica diversa Un ‘modus operandi’ già vissuto in tempi recenti da Domenico Toscano – che proprio per tale motivazione si dimise, impossibilità di comunicazione con Longarini – e Roberto Breda, con il veneto che decise di tirare dritto senza farsi troppe domande (sul caso Masi prese comunque posizione schierandosi accanto ai giocatori). Con Panucci no. Non può funzionare. D’altronde il ligure ha un curriculum – litigi anche con Fabio Capello ed Enrico Preziosi – che avrebbe dovuto mettere in allerta l’amministratore unico. Si è preso il rischio e questi sono i risultati, a poco meno di tre settimane dall’esordio in campionato con il Pisa.

GLI AFFONDI DI CHRISTIAN PANUCCI: VIDEO 1 E VIDEO 2

Simone Longarini

Simone Longarini

Gli scenari «Ha sbagliato in primis ad andar via, perché per raggiungere gli obiettivi serve trasudare carisma e mentalità, trasmettendola ai propri ‘soldati’. Quando si parla bisogna ricordarsi qual è la società che ti paga e quali sono gli interessi di tutti: mai avere atteggiamento vanaglorioso e personalismi». 30 settembre 2015, Simone Longarini commenta così – in sintesi – le dimissioni di Domenico Toscano. 11 mesi dopo e Panucci le ‘suona’ all’amministratore unico. E ora? Longarini ha in casa un allenatore che ha quella caratteristicha a lui tanto a cuore, il carisma. E può essere – a questo punto già lo è – un problema. Il ligure ha specificato che ha pensato alle dimissioni a causa della gestione societaria di Chouchoumis, ma che ora non ha alcuna intenzione di mollare la barca: «Non l’ho mai fatto e sono felice di stare qua. Ma voglio parlare con il presidente». Passo indietro del 31enne romano e mano tesa? Difficile ipotizzarlo. Lunedì giornata di pausa e per ora tutto tace. E sabato c’è la sfida di Cesena. Chissà che a breve non arrivi una chiamata a Sebastiano Siviglia da Roma.

‘Primavera’ intanto inserita nel gruppo C del campionato 2016-2017: le avversarie saranno Atalanta, Bologna, Cagliari, Crotone, Frosinone, Genoa, Inter, Novara, Palermo, Pisa, Roma, Salernitana e Virtus Entella.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli