Ternana: «In passato troppi individualisti»

Simone Longarini attacca Toscano e Cozzella, e non solo: «Conta il gruppo, non gli interessi personali. Si segue la linea della società»

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di S.F.

Un incontro con la stampa, mercoledì mattina all’hotel Garden, richiesto dall’amministratore unico della Ternana calcio, Simone Longarini, per «fare il punto della situazione a seguito di un avvio di stagione estremamente negativo». E non ha risparmiato proprio nessuno: «Ho dati tanti assist e opportunità, però non sono stati raccolti e allora non va bene. Il gruppo conta più di tutto, qualcuno ha deciso di operare solo per il suo bene». Sul tavolo degli ‘imputati’ soprattuto Domenico Toscano e Vittorio Cozzella, «il primo degli anarchici».

Rapporto logorato tra Longarini e Toscano

Rapporto logorato tra Longarini e Toscano

La ‘fuga’ Diretto, senza troppo fronzoli sul tecnico reggino: «La mia società – spiega Longarini – si è sempre messa a disposizione dei suoi dipendenti. Qualcun’altro, invece, ha preferito scappar via. Probabilmente l’esperienza a Novara di Toscano, che ho corteggiato e scelto personalmente, lo ha reso più fragile e traballante, avrei dovuto riflettere di più su questa cosa. Poteva giocarsi meglio la sua opportunità, inoltre gli ho messo di fianco un ds presente: la persona che conoscevo io non avrebbe spostato l’allenamento al pomeriggio per presentare le dimissioni. Voglio ricordare che quasi tutti gli acquisti effettuati (16 su 17 specifica) sono stati concordati secondo le sue direttive. Tutti devono andare nella stessa direzione e basta».

Parole da misurare e gerarchie A Simone Longarini quel «no comment» di Toscano in merito al comunicato post Modena non è andato giù: «Bisogna remare tutti nella stessa direzione, stando attenti alle dichiarazioni che si fanno: la cosa più importante è il bene del gruppo. Ha sbagliato in primis ad andar via, poi perché per raggiungere gli obiettivi serve trasudare carisma e mentalità, trasmettendola ai propri ‘soldati’. Quando si parla bisogna ricordarsi qual è la società che ti paga e quali sono gli interessi di tutti: mai avere atteggiamento vanaglorioso e personalistico. I risultati altrimenti si vedono, bisogna sempre avere rispetto delle gerarchie societarie dato che le regoli sono comuni per tutti. Con lui c’è stato un problema di mentalità».

LONGARINI E GLI ERRORI DI TOSCANO, L’IMPATTO DI BREDA E LE ‘VOCI’ SUI MONTEMARI, VIDEO

Vittorio Cozzella con Longarini nella conferenza di Norcia

Vittorio Cozzella con Longarini nella conferenza di Norcia

Autobus ‘bucato’ E sulle critiche di metà agosto post eliminazione in ‘Tim Cup’, Longarini chiarisce: «Volevo andare a Milano, per regalare un bel palcoscenico a squadra e tifosi. Rifarei quel comunicato, perché si doveva lottare in ogni modo per cogliere l’opportunità e ritengo che non sia stato fatto». Altra frecciata sul 3-0 di Trapani: «Se si dà tutto e si perde ci può stare. In Sicilia abbiamo bucato il pullman e non ci siamo presentati». E sulla condizione atletica, Longarini lancia un nuovo attacco: «Ci sono tesserati che erano qui anche l’anno scorso e hanno problemi, hanno i crampi. Non tutti sono arrivati in ritardo».

Mancato confronto Toscano aveva ‘denunciato’ la lontananza di Longarini nel momento della richiesta di un incontro per chiarire la situazione: «Non ho tempo per mangiare una pizza, un conto è l’amicizia ed un conto è il lavoro: nel momento in cui detto una linea bisogna rispettarla. Certe dichiarazioni possono ledere società e giocatori». Quindi un piccolo aneddoto sul mercato: «Si era impuntato su un profilo fuori budget, andato poi altrove per poi chiudere l’esperienza dopo quattro giorni: serve attenzione quando si travalicano le proprie competenze».

Breda e Ricchetti al ‘Taddei’

Breda e Ricchetti al ‘Taddei’

Voglia e coraggio Si passa poi a Roberto Breda: «Il nuovo allenatore, invece, non si è pianto addosso, ha capito che se abbiamo un problema non lo si sbandiera ai quattro venti. Ha parlato di mentalità e coraggio, bene, perché al momento non è questa la Ternana che voglio io e nemmeno i tifosi. Sono andato dai ragazzi e dallo staff tecnico in mattinata: Breda è riuscito a trasmettermi la sua voglia di lavoro, estremamente contento delle sensazioni che mi ha dato. Non dobbiamo aver paura, la qualità della rosa è di livello».

LE PAROLE DI SIMONE LONGARINI SU TOSCANO: GUARDA IL VIDEO

Metodologie ‘anti-società’ Che qualcosa non andasse tra la Ternana e Vittorio Cozzella era evidente. Dichiarazioni distensive in un primo momento, poi l’addio: «Non può prendere – l’amministratore unico usa un altro termine più colorito, ndr – per i fondelli la società. Ha iniziato a lavorare sul mercato dopo la relazione che ha presentato: doveva valutare l’aspetto tecnico, fisico e mentale dei giocatori, ma molti non valevano niente sotto l’ultimo punto. Proponeva sempre le stesse soluzioni: o uno è incapace di allargare i propri orizzonti o non ha voglia e questo è un problema per la Ternana, e non abbiamo ceduto – riferendosi al fatto che voleva acquistare i ‘suoi’ giocatori – alla pressione di questa persona che cercava di metterci alle strette in tal modo, lui era il primo degli anarchici. C’era qualcosa che non andava nell’operato del direttore sportivo e non della società per gli acquisti ritardati: è stato buttato un mese e abbiamo lavorato nelle peggiori condizioni possibili, perché dovevamo comprare in fretta e gli altri lo sapevano. Ho, quindi, deciso di licenziarlo e prendere in mano la situazione. E abbiamo fatto un ottimo lavoro. Come, ad esempio, con Furlan e Janse, acquistati a condizioni migliori di quelle che mi erano state indicate dal precedente ds. E ciò mi fa pensare. Chi ha l’opportunità di fare le cose deve farle bene. ‘Se di Gesù Cristo si racconta solo l’episodio del tempio, si può far passare per un violento’», la citazione che usa invece per descrivere le attuazioni di un «noto giornalista che palesa il proprio potere mediatico per far chiudere delle operazioni di mercato a ingaggio pesante, e dice di lavorare per tre società».

SIMONE LONGARINI SI ESPRIME ANCHE SU VITTORIO COZZELLA: IL VIDEO

Protezione, allontanamento, ‘esclusive’ e gestione soldi«Professionista esemplare», aveva dichiarato Longarini il 24 luglio a Norcia. Dieci giorni e l’allontanamento: «A quell’uomo ho dato tante chance. Io ti proteggo, come feci in quella circostanza, ma poi pretendo che si lavori bene e come è stato indicato dalla società, e non come si vuole. Perché si gestiscono soldi della società ed è una grande responsabilità: negli anni – aggiunge in merito al mercato sotto il ds campano – sembrava quasi che alcuni personaggi avessero l’esclusiva con la Ternana e anche quest’anno erano pronti a divertirsi. Questo mi fa riflettere, non può e non deve funzionare così». In definitiva «ognuno si faceva i cavoli suoi».

Domenico Toscano e Michele Napoli

Domenico Toscano e Michele Napoli

Questione marketing Via anche Giovanni Vicario nelle ultime settimane: «Ha lavorato a lungo nella società, per dieci anni e fatturando oltre due milioni, e dovrebbe spiegare i suoi rapporti con Fioretti prima di chiedere soldi. Ora c’è una persona – Agnese Passoni, ndr – del suo staff, che chiede di essere pagata per quanto realmente si produce, accettando percentuali più confacenti. Ora sta facendo anche recupero crediti e ce ne sono molti da portare a termine». Insomma, qualcosa non ha funzionato nemmeno in questo caso.

La società «Ci mancano punti e stiamo lavorando per rimetterci in carreggiata – aggiunge Longarini – e io devo mettere la società nelle condizioni di camminare da sola, facendo i conti con quello che abbiamo. Non mi manca l’energia per andare avanti e sono convinto di quello che sto facendo, la rosa è forte. Un Longarini serviva a supervisionare tutto il team e a controllare che non ci siano persone che non stiano qui a scaldare la sedia o rubare soldi dello stipendio. La ricerca di gloria e notorietà non mi appartengono».

Nessun Montemari Personaggi conosciuti, e non in positivo, per essere stati coinvolti in passato nelle vicissitudini della società di via Aleardi. Andrea e Simone Montemari di nuovo nel ‘giro’, un sospetto della piazza smentito da Longarini: «Le persone che lavorano per la Ternana le potete controllare sul sito ufficiale, nell’organigramma. Sono solamente quelle, poi ci sono i millantatori. Non c’è nessun referente esterno, decido io». Su Marco Callea, annunciato dal figlio del patron ‘Edoardo’ durante la presentazione in Comune, Longarini ha chiarito che «lavorerà molto vicino alla squadra, gli ho chiesto grande presenza in un momento del genere».

Bersaglio Fedeli Nel mirino di Longarini anche il ‘patron’ della Sambenedettese, club contro la quale la Ternana avrebbe dovuto svolgere un amichevole in estate. Tutto annullato, poi la versione dell’ex presidente rossoverde (soldi da mettere per permettere lo svolgimento del match) e la risposta odierna dalla sponda dell’amministratore unico: «Se si vuol mettere in mostra con la Ternana, la compri. Gli ricordo che alla sua squadra ho anche prestato dei giocatori, validi tra l’altro. Anche senza i suoi sei mila euro siamo andati avanti e abbiamo fatto la presentazione».

Matteo Moreschini: team manager per due mesi

Matteo Moreschini: team manager per due mesi

Ringraziamenti e addii Longarini ci tiene, però, a ringraziare «Avincola, che si è messo a disposizione prendendosi una grande responsabilità, mentre altri sono andati via. Ringrazio, inoltre, Moreschini che è stato nostro team manager per due mesi e ora è tornato a svolgere le sue mansioni: a breve arriverà il sostituto». L’amministratore rossoverde ha inoltre ‘ufficializzato’ Guglielmo Acri come direttore sportivo, visto che in precedenza la nota sul portale della società non era arrivata: «Un obiettivo l’ha raggiunto, quello di costruire una rosa forte, ora deve perseguire il secondo: mettere la squadra nelle condizioni di camminare».

I tifosi «Il cda non ha guadagnato nulla per i 3 mesi di lavoro e io lo stesso, la piazza deve capire che tutti devono remare dalla stessa parte. Per la partita di sabato prossimo contro il Novara, per festeggiare i 90 anni, i biglietti in curva costeranno 5 euro e quelli per i distinti 10. Questo è l’ennesimo gesto per cercare di ricreare vicinanza con la nostra ‘benzina’, i tifosi, abbiamo bisogno di loro. Devono farlo per i ragazzi, non per me. Abbiamo bisogno di vedere quanto amore c’è nei loro confronti».

Fiducia uruguaiana Deconcentrato, ‘sciupone’, poca grinta. Il momento di Avenatti è buio e Longarini sottolinea che «è un attaccante fortissimo e sa di esserlo, su di lui vogliamo costruire buona parte del nostro futuro; gli abbiamo dimostrato il bene che gli vogliamo e sono sicuro che ricambierà facendoci vincere le partite». Sui presunti problemi per il suo pagamento con il Club Atlético River Plate, l’amministratore delle ‘Fere’ replica che «non c’è nessuna problematica in merito, il procuratore sa come stanno le cose».

Donatello Matarangolo è il nuovo preparatore atletico

Donatello Matarangolo sprona Felipe Avenatti

La cessione Alla domanda su una possibile cessione della società rossoverde, Longarini risponde: «Cessione? Io non ho incontrato nessun imprenditore, non so di cosa si parli». Poi però aggiunge: «Io gestisco la società come se fosse mia con certezza per i prossimi cento anni, perché è in questo modo che si raggiungono gli obiettivi. Poi chiaro, se dovesse arrivare un acquirente serio, e finora non è successo, ci potremmo sedere a parlare». La porta è aperta per chi si vuole accomodare.

L’orizzonte Nella fase conclusiva della conferenza Longarini parla degli obiettivi: «C’è ancora molto da fare in particolar modo sul piano industriale, ma il percorso che ho in mente è molto chiaro e la voglia di lavorare di certo non mi manca. Sotto l’aspetto puramente sportivo con questa squadra si può fare molto: in generale è un ‘Everest da scalare’. Ci riusciremo».

Il settore giovanile soddisfa per il momento Longarini: «Finalmente abbiamo una ‘Primavera’ – elogia parlando dei ragazzi di Avincola – di cui andare orgogliosi. D’altronde quando gioca chi deve giocare e non coloro che hanno sponsor, i risultati arrivano». Altro affondo e si chiude.

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