Terni, allarme rifiuti per lo ‘Sblocca Italia’

Comitato ‘No inceneritori’ e M5S: «Arriveranno 140 mila tonnellate da bruciare». L’assessore Paparelli: «Il Pd non consentirà che venga bruciato alcun rifiuto»

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Comitato ‘No inceneritori’ e M5S sono già pronti, a Terni, a fare le barricate. Perché nella bozza del decreto attuativo dello ‘Sblocca Italia’, che sarebbe stata inviata nei giorni scorsi alle amministrazioni regionali, si parlerebbe di 140 mila tonnellate di rifiuti da bruciare in Umbria

Fabio Neri

Fabio Neri, del comitato ‘No inceneritori’

Il comitato Ovviamente, dice il comitato ‘No inceneritori’, «gli impianti ai quali saranno destinate sono i due presenti nel ternano, che a pieno regime sono in grado di utilizzare 150 mila tonnellate di combustibile. Il governo ha calcolato tutto, archiviando anche il Css, che è stato solo una scusa, il combustibile saranno rifiuti al 100%. Gli impianti: Acea e Ternibiomassa, saranno in grado di utilizzare tale materia prima a fronte di una modifica dell’autorizzazione, che ormai risulta solo una formalità».

Le iniziative Il governo, accusa il comitato, «ha fatto la sua mossa durante l’estate, sperando che questa decisione passasse in sordina, senza attirare troppo l’attenzione, ma nel mese di agosto promuoveremo un’iniziativa per riportare al centro del dibattito della questione i cittadini. Non è assolutamente possibile giocare con la salute pubblica a colpi di decreti, bypassando totalmente la volontà della popolazione, con la complicità di un’amministrazione regionale che non ha alzato un dito di fronte a questa decisione. Aspettiamo con rassegnazione anche la posizione del sindaco, che potrebbe essere l’unico a mettere un freno a tutto questo, ma sappiamo già quale sarà la sua scelta».

Il M5S Gli inceneritori ternani, conferma il M5S, «sono gli unici due impianti presenti in Umbria in grado di accogliere questa folle richiesta. Entro breve termine il piano sarà operativo attraverso una lista definitiva di siti d’incenerimento che verranno dichiarati ‘strategici’, resi attivi anche attraverso l’intervento delle forze militari qualora i territori intendano opporsi a tali scelte».

La Regione L’assessore regionale Fabio Paparelli, però, è categorico. E in un post su Facebook scrive che «il Pd che governa la Regione ed il Comune di Terni non consentiranno che venga bruciato a Terni alcun rifiuto. I ternani stiano tranquilli ambiente e salute obiettivi comuni». La collega assessore Fernanda Cecchini, invece, garantisce che «la giunta regionale non ha autorizzato, né intende autorizzare l’ingresso in Umbria di rifiuti da fuori regione».

Il senatore Stefano Lucidi

Il senatore Stefano Lucidi

La lettera Intanto il senatore Stefano Lucidi ha inviato al prefetto Bellesini una formale richiesta di rinvio della conferenza dei servizi prevista per il 18 agosto in merito all’inceneritore Acea, Aria SpA: «La data scelta per la conferenza non sembra essere corretta sotto un profilo di opportunità, poiché cade esattamente nel periodo di riposo della cittadinanza e dei lavoratori, che normalmente e come dovuto riservano questo breve periodo ad attività personali e familiari; la scelta della data – dice Lucidi – sembra essere piuttosto pretestuosa».

I rifiuti Il senatore dice di confidare «in una solerte accoglienza di questa nostra richiesta. Non è ammissibile che una scelta così importante, che condizionerà la vita di tutti i cittadini ternani possa passare indisturbata nel silenzio ferragostano. Non è ammissibile che Terni possa diventare il ricettacolo della immondizia di Roma e del Lazio, la ciminiera del centro Italia. Non è ammissibile una tacita accettazione del degrado ambientale e sanitario della nostra città».

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