Terni, Comune shock: «Sindaco dimettiti»

Opposizioni scatenate contro palazzo Spada. Casapound chiede a Di Girolamo di andarsene ma il Pd «sta sereno»

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L’opposizione affila sempre di più i coltelli e le reazioni, al blitz negli uffici comunali a Palazzo Spada di giovedì  mattina, diventano sempre più pungenti. Trenta provvedimenti di perquisizione e 16 avvisi di garanzia nei confronti di amministratori pubblici, dirigenti e funzionari del Comune di Terni e di rappresentanti legali di varie cooperative della provincia di Terni e Perugia. È questo il risultato delle indagini ‘Operazione Spada’, avviate circa un anno fa da Questura e Guardia di Finanza. Gli altri partiti politici non ci stanno e tra chi denuncia «un’amministrazione opaca» e chi grida a Di Girolamo di «non nascondersi e di prendersi le sue responsabilità», i Casapound, più decisi, ne chiedono le dimissioni.

casapound, giorgio bonomi«Sindaco dimettiti» Venerdì mattina è arrivato anche il commento dei Casapound che agguerriti dicono: «Apprendiamo con grande preoccupazione le notizie che da ieri giungono dal centro cittadino che parlano di un mega blitz della polizia e della guarda di finanza che ha proceduto al sequestro di cospicuo materiale sia negli uffici di palazzo Spada che nel nuovo comune. Un ampio dispiegamento di mezzi che le prime voci investigative, in attesa di conferme ufficiali, fanno ricondurre a reati connessi agli appalti ed in particolar modo alle relazioni tra 16 persone del sistema amministrativo comunale, inclusi due assessori in carica, ed il mondo delle cooperative. Accuse importanti che vanno a confermare quello che a Terni si conosce bene da anni e che opprime la nostra economia cittadina impedendole di crescere e mortifica la buona volontà di chi ha voglia di produrre e farla progredire senza entrare in certi meccanismi viziosi fatti di corruzione e concussione. Ne esce, come al solito, la fotografia di una classe politica fallimentare che può avere consenso solo tramite clientelismi vari. Per questo motivo torniamo a gran voce a richiedere le dimissioni del Sindaco convinti che l’incapacità dimostrata durante la sua gestione non possa più essere tollerata e che è giunto il momento di ripartire da una nuovo modo di concepire la politica e rinnovare la classe dirigente di questa città. Auspichiamo inoltre che a farne le spese non siano come sempre i cittadini ternani, costretti a ricoprire i buchi di bilancio con le tasse locali, ed i lavoratori delle cooperative che rischiano il proprio posto di lavoro».

Forza Nuova «Non è una novità per nessuno, che a Terni ci fossero strane commistioni, di cui tutti sapevano, ma nessuno parlava, se non i cittadini. Quello che è successo giovedì, ci dà ragione su queste cose da noi sempre sostenute, recentemente anche con la presentazione del libro ‘Chi comanda Terni’», afferma Alessandro Micozzi, responsabile provinciale di Forza Nuova. «Nei nomi che sono venuti fuori, c’è una bella fetta di quel mondo politico e cooperativo che da sempre si spartisce il possibile e l’impossibile nel settore affari. Pur nel rispetto dei diritti degli indagati e del lavoro della Magistratura, confidiamo che si faccia chiarezza una volta per tutte, che chi deve pagare paghi, e che questa città dipinta come un oasi dall’attuale primo cittadino, cominci intanto ad avere un po’ di onestà in chi dovrebbe comandare. Per quel che ci riguarda seguiremo con il massimo scrupolo la vicenda».

luzi-polizia-inchiesta-terni-comune‘Il Piacere dell’onestà’ «Così titolava Pirandello una delle sue più belle commedie, ricca di verità profonde», dice Paolo Crescimbeni. «La certezza, aggiungo io, che se ti suona il campanello di casa all’alba è sicuramente uno che ha sbagliato. Non tutti oggi possono avere queste certezze. Tuttavia per non essere forcaioli a priori, dico subito che vorrei tanto che l’indagine avviata questa mattina trovi tutto in ordine a Terni, fallito l’obiettivo di capitale della cultura, sia, allora, capitale dell’onestà. Ma il sogno, la speranza, spesso divergono dalla realtà. Confidiamo in una giustizia giusta e veloce e, se vi sono responsabilità del tipo di quelle che la rete già diffonde a grande voce, paghino i colpevoli! Ma anche i responsabili politici della locale amministrazione all’interno della quale si sarebbe consumato il tutto. Facciano un passo indietro, anche due, anche dieci e lascino i cittadini liberi di esprimere le proprie scelte alla luce di trenta mesi di amministrazione che definire fallimentari significa essere davvero generosi. Chiedendo scusa!».

terni-comune-finanza-polizia-inchiesta67676«Di Girolamo non si nasconda» Anche Emanuele Fiorini, capogruppo della Lega Nord, ha commentato l’accaduto: «Se le accuse saranno confermate saremmo di fronte ad un fatto gravissimo. Il sindaco Di Girolamo non può nascondersi dietro le solite frasi di circostanza, ma deve assumersi la responsabilità politica dell’operato della sua giunta e rassegnare immediatamente le dimissioni. Siamo fiduciosi del fatto che quanto sta accadendo a Terni possa mettere la parola fine a un modo ‘opaco’ di amministrare la città e che la Lega Nord sta denunciando ormai da oltre un anno. Su tematiche come la gestione del verde pubblico, stiamo cercando di vederci chiaro ormai da oltre un anno, attraverso richieste di accesso agli atti, denunce e interventi. Ora che la cosa emersa, attendiamo con fiducia i riscontri, fiduciosi del fatto che una volta per tutte si faccia chiarezza su queste e su altre situazioni poco trasparenti legate all’amministrazione».

guardia-di-finanza-inchiesta-terni-comune«Un fatto normale» I rappresentanti di Forza Italia dichiarano: «Pur mantenendo l’atteggiamento garantista che da sempre ci contraddistingue, quello che è successo questa mattina al Comune di Terni non può passare come cerca di farlo passare il sindaco. Come un fatto normale. Ci sono accuse pesantissime e le ‘ombre’ che da questa mattina si sono addensate su Palazzo Spada dovrebbero essere subito allontanate da chi ha a cuore la città. Ciò si può fare solo attraverso l’allontanamento dei coinvolti (a cominciare dai due assessori) dai ruoli di responsabilità che occupano. Tutto ciò non perché li riteniamo colpevoli ma perché pensiamo che le istituzioni debbano essere salvaguardate. Infine auspichiamo che la magistratura faccia presto e bene il suo compito e che si accertino i fatti».

Gli inquirenti in Comune

Gli inquirenti in Comune

«Il timone del predissesto» A intervenire anche i Cinque stelle: «L’intervento della magistratura a fronte di situazioni di palese criticità è un atto di normalità a cui forse non eravamo più abituati ma che per noi era inevitabile. Abbiamo presentato decine di interrogazioni, di atti formali, decine di richieste di accesso e ci siamo scontrati con muri di gomma che sembravano insormontabil. Il timone del predissesto, manovra che dovrebbe, secondo il Partito Democratico, risanare il bilancio del comune, in base a quanto sta emergendo in queste ore, potrebbe essere gestita da persone coinvolte nell’indagine. Come può chi deve pensare a salvare se stesso tirare fuori dal fango questa città? C’è una verità che ormai non può più essere negata: il buco del comune ha riempito le casse delle aziende amiche attraverso una sistematica pianificazione degli appalti volti non a tutelare gli interessi del cittadino ma quelli del Partito. Questione morale che non abbiamo mai smesso di denunciare. Avevamo promesso che avremmo aperto tutti i cassetti e lo stiamo facendo».

inchiesta-terni-comune-luzi-polizia222322787La risposta del Pd «Aspettiamo con serenità gli sviluppi e gli esiti delle indagini che stanno coinvolgendo amministratori e tecnici del Comune di Terni insieme ai vertici di alcune cooperative» dice il responsabile Enti locali del Pd Umbria Andrea Pensi. «Rispettiamo il lavoro degli inquirenti – aggiunge – saremo fermi nel condannare eventuali responsabilità qualora vengano accertate e siamo fiduciosi del fatto che gli organi istituzionali a guida Pd sapranno collaborare in maniera del tutto corretta e trasparente con chi porta avanti le indagini. Siamo allo stesso modo rispettosi dei principi costituzionali che garantiscono i soggetti indagati. È per questo che riteniamo disdicevole l’atteggiamento degli esponenti locali del Movimento cinque stelle che dimostrano ancora una volta una doppia morale: ogni cittadino è innocente fino alla condanna definitiva solo se è un pentastellato; per gli altri valgono atteggiamenti forcaioli che nulla hanno a che vedere con il decoro istituzionale o con la martellante campagna referendaria di sedicenti difensori della Costituzione». Venerdì mattina, intanto, il segretario regionale Pd Giacomo Leonelli sarà a Terni per un confronto con il sindaco e con il segretario cittadino del Partito Democratico.

FdI-An La vice coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Manuela Beltrame, dice che «questa città non si merita un’amministrazione che la porta all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale solo per gravi fatti amministrativi. Terni ha una disoccupazione giovanile del 53% che supera la media nazionale, un degrado economico e sociale tanto marcato da far scivolare la nostra città tra le meno vivibili del nostro Paese. Ora abbiamo assistito a qualcosa di mai visto, prodromo di chissà quali gravi sviluppi. Ora basta. Il popolo di Terni riprenda in mano l’amministrazione della nostra città».

Marco Cecconi (FdI-An) «Noi non sappiamo, naturalmente, quali potranno essere gli sviluppi di questa maxi-inchiesta: non sappiamo il tipo di responsabilità che verranno accertate a carico di quanti sono stati raggiunti da avvisi di garanzia, non sappiamo quali illeciti penali verranno addebitati a chi», sottolinea il consigliere comunale. «Quello che però sappiamo con assoluta certezza è che, responsabilità penale o no, sussiste a carico di questa classe dirigente, anche al di là degli attuali indagati, una responsabilità politica gravissima che non potrebbe essere cancellata da nessun tribunale nemmeno nel caso di una eventuale e, a quanto pare, alquanto improbabile, archiviazione finale. Lo sappiamo, per esempio, da quando abbiamo denunciato, da soli, gli illeciti penali conclamati commessi in passato dagli attuali affidatari del servizio di refezione scolastica: tali da gettare ombre troppo pesanti sul presente di questo servizio nelle mense ternane ed anche sul suo futuro, in vista di un imminente nuovo appalto. Lo sappiamo, per esempio,  da quando abbiamo denunciato, da soli, profili di dubbia legittimità nelle manovre in corso per l’affidamento esterno della pubblica illuminazione. Altra questione, come le mense scolastiche, al centro dell’indagine, che qualcuno a palazzo Spada vorrebbe togliere all’Asm. Lo sappiamo, prima ancora, da quando abbiamo reiteratamente denunciato un ‘sistema-Terni’ fatto di intrecci tra politica e imprese del cerchio magico, beneficiarie di affidamenti blindati, dalla cultura ai rifiuti. Da una parte imprese che hanno visto incrementare il proprio business all’ombra di palazzo Spada.  E, dall’altra, praticamente in contemporanea, un indebitamento esponenziale del Comune, arrivato al predissesto. I fatti sono questi: e, vogliamo tranquillizzare Di Girolamo, non c’è nessun bisogno di strumentalizzare niente. I fatti sono questi: forse penalmente rilevanti, sicuramente politicamente riprovevoli».

«Rompiamo il sistema Pd» Il segretario Prc, Lorenzo Carletti, commenta che «l’indagine operativa attivata dalla magistratura presso gli uffici del Comune di Terni non ci coglie di sorpresa, seppure in assenza, nella storia della città, di tali precedenti per grado di accuse e dispiegamento di forze. Le ipotesi di reato contestate dovranno essere chiarite esclusivamente nelle sedi deputate; ciononostante l’attività inquirente non può che certificare una situazione politica ed istituzionale drammatica, al pari dello stato di salute della città. Accantonando qualsiasi tentazione qualunquista e forcaiola, va sottolineato quanto il Partito Democratico e la sua maggioranza siano pericolosi per la città e per il suo tessuto economico e sociale, distrutto da una gestione palesemente clientelare e ‘favoritista’. Paralisi programmatica ed opacità gestionale, sono gli elementi che Rifondazione Comunista denuncia da anni. Elementi che stanno affossando ogni possibilità di rilancio di un modello di sviluppo che supporti e individui l’uscita dalla pericolosa disarticolazione sociale, economica e morale che sta investendo il territorio in tutte le sue componenti e categorie. È evidente la stagnazione occupazionale e produttiva, l’aumento della condizione di povertà e precarietà diffusa che colpisce indistintamente, la grave situazione ambientale, il degrado complessivo che distrugge l’identità di una città sempre meno operaia, operosa, resistente. Un quadro desolante che impone immediate dimissioni di Sindaco e Giunta al fine di invertire la tendenza progressiva ed inevitabile al collasso. Serve proseguire nella definizione di una alternativa di governo che poggi su una autentica coalizione sociale, in grado di rompere le compatibilità con l’attuale assetto dei poteri locali e regionali. È più che urgente la costruzione di uno spazio di confronto plurale che coinvolga tutte le forze della società cittadina, le associazioni, le categorie, i comitati in lotta, per rimettere al centro dell’agenda e del dibattito pubblico una visione progettuale in grado di frantumare la filiera di interessi tentacolari in essere ed offrire una reale prospettiva di cambiamento».

 

 

 

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