Terreni contaminati: «Coltivazioni vietate»

Terni, esclusi dalla rete idrica cittadina i due pozzi contaminati. Il M5S: «Giovedì daremo un giudizio politico sulle dichiarazioni dell’assessore all’ambiente Giacchetti»

Condividi questo articolo su

All’ordine del giorno i due temi principali degli ultimi mesi, che hanno fatto discutere non poco: la tutela della salute pubblica relativamente ai siti a presunzione di contaminazione, previsti nel piano regionale di bonifica e le azioni in campo per contrastare le contaminazioni nelle condotte idropotabili. Il tavolo tecnico di valutazione impatto da inquinamento sulla salute nel territorio Narnese-Ternano che si è riunito mercoledì al Comune di Terni, si è concluso con la decisione – verranno adottate apposite ordinanze – di vietare le coltivazioni ad uso alimentare, così come di escludere dalla rete idrica cittadina i due pozzi contaminati.

Professionisti dell’allarmismo «Una sessione di lavoro sicuramente molto proficua e operativa – dichiara l’assessore all’ambiente Emilio Giacchetti -, che dimostra come l’approccio interistituzionale e pragmatico ai temi dell’ambiente cittadino sia una carta vincente, sicuramente molto più operativo dei metodi utilizzati dai professionisti dell’allarmismo e della strumentalizzazione». Al tavolo di mercoledì erano presenti gli assessori comunali con deleghe all’ambiente e all’igiene pubblica, Emilio Giacchetti e Stefano Bucari, unitamente alla struttura comunale, all’Arpa, alla Provincia, all’Azienda sanitaria locale, all’Istituto zoo profilattico di Umbria e Marche, all’Ordine dei medici della provincia di Terni e al Servizio idrico integrato.

La discussione Relativamente al primo punto, il Comune di Terni ha preannunciato l’imminente adozione di un’ordinanza sindacale volta a vietare le coltivazioni finalizzate all’uso alimentare umano e zootecnico e l’emungimento delle acque sotterranee nei siti di Maratta 1, Maratta 2 ed ex cava Sabbioni, limitatamente alle aree individuate nel piano regionale di bonifica. In merito al secondo punto, il direttore tecnico del Servizio idrico integrato ha reso note le analisi espletate e le azioni intraprese per evitare che le acque sotterranee inquinate raggiungano la rete idropotabile. Vi è stata una rassicurazione in merito alla qualità delle acque che giungono nei rubinetti dei cittadini, considerato che i pozzi in cui sono stati rilevati i superamenti del tetracloroetilene sono stati esclusi dall’alimentazione della condotta idropotabile. È stato ritenuto opportuno programmare un allargamento della rete locale di monitoraggio (già istituita per lo studio dell’inquinamento da tetracloroetilene nell’acquifero della conca ternana) a un numero maggiore di pozzi di rilevamento, anche al fine di individuare le cause di contaminazione da attività umana civile o da stabilimenti produttivi.

Risposte «Sulla vicenda dei terreni a presunzione di inquinamento – spiega l’assessore all’ambiente – in tre mesi siamo riusciti a dare una risposta attesa da anni. Decisivo il tavolo di oggi, importante il percorso delle ultime settimane che ha visto prima la notifica ai proprietari dei terreni interessati e poi di un incontro tra Comune e proprietari dei terreni con il Comune che si è fatto carico dell’analisi necessarie per andare avanti. Per la situazione idrica, invece, verrà intensificata l’attività di monitoraggio e i pozzi esclusi saranno reintegrati solo quando sarà tornata l’assoluta normalità. Unanimità anche sulla condivisione dei dati, quali elemento di coinvolgimento e trasparenza».

Risultati tangibili Emilio Giacchetti conclude, poi, sottolineando come «risultati tangibili si possano raggiungere quando c’è un livello di responsabilizzazione generale e di partecipazione di tutti i soggetti che hanno voce in capitolo sia sui temi dell’ambiente che dell’igiene pubblica. I frutti arrivano da un lavoro attento, approfondito, responsabile, un metodo del tutto diverso da chi, invece, ingenera solo allarmismi e strumentalizza questioni complesse che richiedono invece competenze e sinergie istituzionali e cittadini. Approfondimento tematico e scientifico. La riunione di oggi sottolinea ancora di più l’esigenza di un unico contesto nel quale i soggetti preposti lavorino allo stesso tema, senza livelli di burocratizzazione che spesso rallentano l’efficacia delle azioni amministrative che occorre mettere in campo». Il tavolo continuerà a lavorare sistematicamente con cadenza almeno mensile, il prossimo tema riguarderà l’analisi sui dati del Pm10.

Il M5S La reazione del Movimento 5 Stelle non si fa attendere, giovedì mattina «i consiglieri comunali Thomas De Luca, Valentina Pococacio e il consigliere regionale Andrea Liberati esprimeranno un giudizio politico sulle dichiarazioni dell’assessore all’ambiente Giacchetti e sull’importante risultato ottenuto. Porteranno a conoscenza ulteriori interessanti documenti sulla vicenda della trielina nelle acque idropotabili e presenteranno le loro proposte per la risoluzione del problema al fine di evitare crisi idriche nel periodo estivo».

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli