Tk-Ast, i sindacati: «Distanze sostanziali»

Terni, le Rsu aziendali chiedono un confronto con le segreterie territoriali di categoria

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Sarà «una valutazione generale con le segreterie provinciali, prevista per la settimana prossima» a «definire i percorsi da intraprendere» in relazione agli esiti degli ultimi incontri tra le Rsu e la direzione di Ast.

La nota Ad annunciarlo, con una stringata nota, sono le stesse Rsu che, rispetto agli incontri stessi, spiegano: «Su nostre specifiche e motivate richieste, nell’interesse della chiarezza, la direzione ha affermato che non sono previsti nuovi incentivi all’esodo, non è in discussione il secondo forno produttivo, non sono previste nuove assunzioni e non è in discussione lo smantellamento totale della lavorazione di titanio».

«Distanze sostanziali» A premessa di tali affermazioni, dicono ancora le Rsu: «La direzione stessa ha ribadito la chiara volontà di operare nel pieno rispetto dell’accordo del 3 dicembre, del contratto collettivo nazionale e delle leggi vigenti». Che, insomma, sarebbe una buona cosa. Solo che dal confronto, recita ancora la nota delle Rsu, «si registrano distanze sostanziali rispetto al pagamento del conguaglio del premio variabile e dell’interpretazione in materia di orario del lavoro e di tutto quanto ne concerne. A tal proposito ricordiamo che su tali materie è ancora attivo il percorso con l’ispettorato del lavoro. Le Rsu di AST – comunque – esprimono forti perplessità rispetto alla politica aziendale relativa al contenimento dei costi, visto il sempre più continuo ricorso ai contratti di collaborazione».

La produzione Gli ultimi confronti hanno portato a stabilire, intanto, che a giugno il reparto Acc produrrà circa mille tonnellate in meno del mese scorso (quando erano state 85 mila), con la possibilità di uno ‘scarico’ – cioè di fermate degli impianti – per un totale di nove turni. A conferma di un trend che, se non sarà invertito, difficilmente permetterà di raggiungere quel milione di tonnellate di produzione di acciaio colato di cui si parla espressamente nell’accordo firmato il 3 dicembre dell’anno scorso al Mise. Anche perché la fermata estiva – dal 10 al 23 agosto, che per il reparto Acc comporterà tempi morti ben più lunghi – non potrà che far diminuire la produzione stessa.

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