Tentato omicidio aggravato, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali: sono queste le pesanti accuse che la polizia di Stato di Perugia contesta a un nigeriano di 29 anni, arrestato a seguito di una violenta lite con la compagna, avvenuta nell’abitazione della coppia alla presenza dei tre figli minorenni.
Sono stati i vicini, sentendo le urla di richiesta d’aiuto della donna, a chiamare il 112. Agli agenti giunti sul posto la vittima ha spiegato di essere stata percossa al volto, per poi subire un tentativo di strangolamento dapprima col cavo di un caricabatterie e, successivamente, con le braccia dell’uomo strette intorno al collo. I poliziotti hanno notato che la donna presentava delle evidenti escoriazioni sul volto e dei segni di strangolamento al collo, verosimilmente causate dall’uomo durante l’aggressione.
Per per questo motivo hanno richiesto l’immediato intervento dei sanitari del 118 che, giunti sul posto, hanno accompagnato la donna presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove le sono state riscontrate delle lesioni personali giudicate guaribili in 15 giorni. L’uomo, invece, è stato accompagnato in questura e, al termine della attività di rito, è stato accompagnato presso il carcere di Perugia-Capanne.