di Giovanni Cardarello
La questione pendolari è entrata di prepotenza nelle priorità della politica umbra. Non fosse altro perché impatta sulla carne viva di 20 mila persone. Ma di certo quello che sta per accadere a chi, per lavoro o studio, si reca a Roma da Perugia o Terni è davvero clamoroso. Viaggiare regolarmente sulla LL, la linea lenta, con aumento medio di 40 minuti dei tempi di percorrenza. Ma non solo. Al disagio della linea lenta se ne aggiunge un altro affatto banale. A darne conto è il quotidiano ‘Il Messaggero Umbria‘ dove si racconta una simulazione di acquisto del biglietto dell’Intercity di una nota avvocata di Perugia avvezza, per il disbrigo della propria attività, a frequenti viaggi dal capoluogo alla Capitale.
La professionista, come di consueto, ha anticipato l’acquisto dei biglietti dell’Intercity: comprarli prima costa molto meno. Ma quando si è cimentata con l’acquisto dei biglietti per l’Intercity 531 di settembre, ha trovato una sgradevole sorpresa. Il treno Perugia Fontivegge-Roma Termini delle ore 6.40 è stato soppresso per via dei lavori al sulla tratta Foligno-Terni e sostituito dalla combinazione Intercity 580 più il Frecciarossa ad Arezzo. Partenza 6.37 e arrivo alle 9.04. «I costi – spiega l’avvocata – passiano da 11,90
a 26,80 euro. Cioè più del doppio e parliamo delle tariffe classi seconda e standard». Quasi 27 euro di cui poco meno della metà, 13 euro, per arrivare ad Arezzo da Perugia. La vecchia tratta del Tacito.
In sostanza la soluzione di ripiego per agganciare l’alta velocità costa di più dell’intero prezzo dell’Intercity in condizioni normali. Prezzo che peraltro, sempre secondo quanto specifica l’avvocata di Perugia, può salire da 16,90 fino a 42 euro in base al momento dell’acquisto. Un altro disagio per i pendolari, un’altra gatta da pelare per la politica. E a proposito di politica, da segnalare che l’assessore regionale ai trasporti, Francesco De Rebotti, ha convocato un incontro pubblico sulla questione pendolari per sabato 28 giugno alle 11.45 nella sala Etrusca di palazzo del Popolo ad Orvieto. «Insieme alle regioni a noi limitrofe – afferma De Rebotti – abbiamo condiviso una piattaforma e agiremo con energia per riaffermare la centralità, di fronte a prospettive che riteniamo inadeguate, del trasporto pubblico su ferro, interpretando al meglio le preoccupazioni di cittadini e enti locali».
ARTICOLI CORRELATI
Pendolari verso un inverno ‘terribile’: tutti i treni regionali sulla linea lenta
Treni per Roma sulla linea lenta: i pendolari scrivono a Bandecchi. «Pronti ad azioni legali»