I conti, secondo la Uil, non tornano: «In Umbria – dice il segretario di Terni, Gino Venuri – l’Irpef regionale è aumentata negli ultimi tre anni del doppio rispetto all’aumento medio nazionale. Infatti in Italia il gettito medio è passato dai 362 euro medi pro capite nel 2013, ai 389 euro di quest’anno, con un aumento medio del 7,5% (27 euro in più) mentre in Umbria del 14,8% (46 euro in più)».
I numeri Le aliquote addizionali Irpef in Umbria, insiste Venturi, «nel 2015 sono state dell’1,23% fino a 15 mila euro 1,23%; dell’1,63% da 15 mila a 28 mila; dell’1,68% da 28 mila a 55 mila; dell’ 1,73% da 55 mila a 75 mila e dell’1,83%; oltre 75 mila euro. Aumentati anche i Ticket sanitari: nel 2014 l’incasso è stato di 1,5 miliardi di euro, cifra che, se spalmata su tutta la popolazione, equivale appunto a 24 euro medi l’anno. Anche in questo caso gli umbri hanno pagato più della media nazionale con una spesa pro-capite di 31 euro che ha dato un gettito complessivo di 27.601.044 euro nel 2014».
I confronti Solo in sette Regioni, secondo la Uil, «si paga più dell’Umbria, con il tetto massimo della Valle d’Aosta con un valore pro-capite di 44 euro (seguono Friuli Venezia Giulia con 38, Toscana con 36, Marche con 35, Veneto ed Emilia Romagna con 34, Trentino Alto Adige con 32), mentre in tutte le altre si paga di meno, fino agli 8 euro della Sicilia e ai 7 euro della Campania. In pratica un abitante di Napoli ha speso per il ticket sanitario meno di ¼ di quanto ha speso un umbro». L’ elaborazione è stata fatta dalla UIL Servizio Politiche Territoriali su dati Sope(Ragioneria Generale dello Stato).
La richiesta «Torniamo a chiedere – conclude Gino Venturi (l’elaborazione è stata fatta dalla Uil Servizio Politiche Territoriali su dati Siope; ndr) – di contenere la tassazione locale e di intervenire invece eliminando le spese improduttive».