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Home » Ternana, tilt offensivo: l’arte del dilapidare

Ternana, tilt offensivo: l’arte del dilapidare

di Simone Francioli
14 Marzo 2016
in Calcio, Sport
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
Condividi su FacebookCondividi su X (Twitter)Invia su Whatsapp

di S.F.

Quaranta tiri  – ventuno nello specchio – e un gol, allo Spezia, in quattro gare. Il risultato? Un punto su dodici a disposizione, sconfitte in sequenza, contestazione, ritiro e un periodo no che prosegue. E nello 0-0 con il Latina, tra i tanti problemi attuali che circondano la Ternana, è riemerso quello più evidente: la scarsa qualità in fase di finalizzazione nell’ultimo mese. 4-3-3 o 4-2-3-1 che sia, se crei buone occasioni e non segni poco ci puoi fare. Affrontare nel prossimo turno una delle peggiori difese del campionato, l’Avellino, potrebbe essere d’aiuto. Martedì la ripresa in vista della sfida all’ex Attilio Tesser.

GUARDA LA FOTOGALLERY DI ALBERTO MIRIMAO

L'occasione di Furlan in avvio
L’occasione di Furlan in avvio

Otto conclusioni nello specchio ha dovuto respingere Ujkani, solo contro il Cagliari i rossoverdi ne hanno prodotte di più. E i problemi d’incisività si sono visti soprattutto nelle occasioni di Ceravolo – flashback dell’uno contro uno con Rosati a Perugia –, Furlan in avvio e Grossi nel finale di partita: inutile, nel caso di sabato, mettere nel mezzo cross su cross con il locrese, Falletti, Furlan e Falletti in campo. Il problema è che in stagione di rado ha funzionato questa tipologia d’attacco, pur con Avenatti o Dugandžić sul terreno di gioco. Una squadra di ‘piccoli’ che basa il suo gioco su azioni aeree: difficile che possa essere incisiva, se non in qualche sporadica circostanza.

E la beffa stava per arrivare anche al cospetto del Latina. I pontini alla prima – unico tiro nello specchio quello di Ammari – grande occasione sono andati a un passo dal gol beffa con il neo entrato Mbaye, quindi l’ex Dumitru ha gelato per un paio di secondi i pochi presenti al ‘Liberati’ con quel destro sul secondo palo uscito di un niente. Fortunatamente per Coppola e compagni il senegalese non ha avuto la stessa mira di Prcić. A salvare lo 0-0 ci ha poi pensato lo straordinario tackle del migliore in campo, González, perfetto nell’intervento in extremis sul tentativo di Esposito. Per lo meno questa volta la porta è rimasta inviolata e visto il momento è già un passo in avanti.

GUARDA L’INTERVISTA A FEDERICO FURLAN

L'unica parata di Mazzoni, su Ammari
L’unica parata di Mazzoni, su Ammari

Un primo tempo discreto della Ternana, con una buona fluidità di gioco grazie alla mezz’ora iniziale di Falletti: l’uruguaiano ha approfittato di un reparto arretrato – e non solo, centrocampo tutt’altro che rapido – lento e non adatto a seguire nel breve le accelerazioni del 10 rossoverde. Insufficiente invece la prestazione di Belloni sull’out destro, discontinuo Furlan dall’altro lato: pesa sul risultato la chance fallita in apertura proprio sugli sviluppi di uno spunto personale del ‘Baxho’.

Gerarchie La scelta di Palumbo – forzata, con Zampa infortunato e Busellato influenzato – accanto a Coppola ha ben pagato: il talento napoletano, che non giocava titolare da ottobre, ha dato brio tecnico al centrocampo, riuscendo nel primo tempo a mettere in difficoltà la mediana neroazzurra. Da dimenticare tuttavia le due conclusioni dalla distanza in avvio: il ‘jolly’ – Vercelli – si pesca in rare occasioni. Chi continua a rimanere in posizioni anonime è Franco Signorelli, entrato nel secondo tempo senza incidere sullo svolgimento del match. Poco meglio Grossi.

Buona la prova di Palumbo
Buona la prova di Palumbo

La bocciatura  I tifosi della Ternana non vogliono vedere in campo Cedric Gondo. Era chiaro già da diverse – e situazione peggiorata dopo il derby – settimane, sabato l’ufficialità’ con i fischi del ‘Liberati’ nei confronti di Breda per l’ingresso dell’ivoriano. Il tecnico veneto ha chiarito con decisione nel post-partita: «Criticare me per la scelta ci può stare, ma i fischi a un ragazzo del ’96 non ci stanno». Avenatti involuto, Dugandžić acerbo, Gondo ‘bistrattato’: senza i gol di Ceravolo e Falletti è notte fonda per il reparto avanzato.

Clima ‘caldo’ e capacità realizzativa Atmosfera fredda, più silenziosa che mai. Divisione tra squadra e piazza, e si è notato: «Ci abbiamo provato, in un – le parole di Belloni – clima abbastanza ‘caldo’ soprattutto all’inizio e non era facile. Purtroppo non siamo stati concreti: ritengo che abbiamo giocato bene, ma conta il gol e la vittoria. Non siamo riusciti a finalizzare». Sui continui traversoni, facile preda dei centrali neroazzurri, il giocatore di scuola Inter ha spiegato che «siamo una squadra di brevilinei e magari nel gioco aereo siamo meno bravi; dovevamo sfruttare di più queste occasioni, ma ora si pensa a lunedì e alla partita con l’Avellino».

Niccolò Belloni in azione
Niccolò Belloni in azione

Bicchiere mezzo pieno Prestazione sotto gli standard abituali per Furlan. L’esterno rossoverde vede positivo nonostante il pareggio: «Non credo sia uno 0-0 deludente perché nel primo tempo abbiamo espresso un ottimo gioco e comunque era importante far bene sotto l’aspetto dell’atteggiamento. Dopo tre sconfitte consecutive ci ha fatto bene ritrovare un po’ delle nostre giocate, ripartiamo da questo». Furlan è certo: «La reazione c’è stata. Il ritiro ha giovato al gruppo e ci tenevano a fare i tre punti con il Latina: purtroppo – ha concluso l’ex Bassano Virtus – non siamo arrivati, ci teniamo ‘buono’ questo punto». Intanto sono 319 minuti senza marcature. E due errori di Ceravolo che pesano come macigni. Risultati delle avversarie – distanza dai playout incrementata di una lunghezza – che però favoriscono le ‘Fere’: nonostante tutto poteva andar peggio.

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