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Home » Caso Bellini, la sorella: «Almeno diteci dov’è»

Caso Bellini, la sorella: «Almeno diteci dov’è»

di Fabio Toni
26 Maggio 2016
in Apertura 5, Cronaca
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
Sandro Bellini

Sandro Bellini

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Sentimento e ragione: il primo non vuole mollare e fa sì che la fiammella resti ancora accesa, ma la seconda – a otto giorni dalla scomparsa di Sandro Bellini – ha ormai preso il sopravvento. E Claudia, la sorella del 53enne ternano scomparso – lo sa e non lo nasconde: «L’idea, purtroppo, è che gli abbiano fatto del male. I carabinieri e tutti quelli che sono impegnati nelle ricerche stanno lavorando notte e giorno per giungere alla verità, ma io ho ormai perso le speranze di ritrovarlo in vita. Se si fosse allontanato, lui mi avrebbe ricontattata. Era la luce della nostra famiglia, il nostro perno e mi manca tanto». Un appello accorato e disperato, quello della donna: «A chi lo sa, chiedo di darci un’indicazione per ritrovarlo. E’ la cosa a cui tengo di più ora. Speriamo non abbia sofferto anche se temo il contrario».

Gli ultimi contatti «L’ultima volta che l’ho visto – racconta Claudia Bellini – era martedì (il giorno precedente la scomparsa, ndR) e era tranquillo come sempre. Nulla che potesse far pensare a ciò che poi è accaduto. Anche il sabato prima siamo stati insieme per vedere un film in famiglia. E in quell’occasione abbiamo riso e scherzato come sempre, nessun segno di nervosismo. Sandro era buono, gioviale e soprattutto una persona di una precisione e di una correttezza uniche. Un lavoratore assiduo, puntuale, voleva bene ai colleghi e mai si sarebbe lasciato andare per qualcosa. Aveva fatto il tagliando all’auto da pochi giorni, a gennaio aveva acquistato la casa di via Rosselli con un mutuo, ci sono tante cose che ci fanno capire che avesse progetti di vita e che nessun gesto tragico era nella sua testa».

Un messaggio nella notte L’ultimo contatto, virtuale, risale alle ore 23 di martedì sera: «Mi ha mandato un messaggio, un post su Facebook contro il maltrattamento dei cani. E lui voleva bene agli animali, adorava i suoi due gatti. Quello è stato l’ultimo contatto che ho avuto con lui. So che lunedì e martedì aveva preso le ferie ma a noi non aveva detto nulla, ma non è che ci dicessimo sempre tutto». Elementi che, uniti ad altri, fa pensare come l’allontanamento da casa possa essere avvenuto il mattino seguente, mercoledì. «In casa, e i carabinieri lo hanno accertato, era tutto a posto. La tazza della colazione lavata, la lettiera dei gatti pulita, gli asciugamani ancora umidi dal mattino. Chissà poi cosa è successo». Fra i dettagli che gli inquirenti stanno valutando, c’è anche il fatto che dalla porta di ingresso dell’abitazione sarebbe sparito un pomello in ottone. Un elemento che ai familiari è sembrato piuttosto strano, vista anche le caratteristiche dell’oggetto dove è piuttosto normale lasciare delle impronte poi riconoscibili.

La scomparsa «Il giorno seguente, mercoledì, ci dovevamo vedere alle due e mezza del pomeriggio, insieme a una mia amica, per prendere le misure dei pantaloni che avrebbe dovuto indossare al battesimo che avevamo la domenica seguente. Sandro non si vedeva e così lo abbiamo chiamato ma i telefoni davano staccato. Così ci ho pure scherzato su: ‘Se succede qualcosa i carabinieri mi trovano’. E poi sono arrivati davvero, alle tre, per dirmi che avevano trovato la sua auto bruciata nel bosco di Marmore e che di lui non avevano notizie. Lì è iniziato l’incubo che va avanti da giorni e che spero possa concludersi presto. So che lo stanno cercando con tutto l’impegno di questo mondo e so che i carabinieri indagano a fondo. A loro mi affido, sono persone splendide».

La vita privata Non è un mistero che gli inquirenti stiano cercando le risposte dalla vita privata di Sandro Bellini. E l’impressione è che si stiano muovendo in più direzioni, non solo una. «Nel cuore aveva l’ex compagna, una donna di nazionalità rumena, con cui è stato insieme per anni, dopo la morte della moglie nel 2007». Una relazione interrotta a gennaio, nonostante un successivo riavvicinamento, e che già negli anni precedenti aveva fatto registrare qualche ‘turbolenza’. «So che di recente si vedeva con una donna ucraina un po’ più giovane di lui. Lo so perché me lo aveva detto Sandro ma di recente, neanche un mese fa. Si vedevano per fare un giro la domenica, per prendere un caffè e fare una passeggiata a Piediluco o a Spoleto. Sandro mi diceva: ‘E’ lei che pende per me, mi dice che è innamorata. Lo sai che io non sono un playboy’. Ma questa donna non l’abbiamo mai conosciuta». Frequentazioni a cui, dopo la rottura con la compagna degli ultimi anni, si sarebbe aggiunta anche quella di un’altra donna di nazionalità straniera, ma – in questo caso – piuttosto sporadica.

Indagine senza sosta Le ricerche di Sandro Bellini non si fermano e anche mercoledì sono andate avanti come nei giorni precedenti, senza sosta, nell’area fra Piediluco e Marmore. Da quell’auto immersa nel bosco, spinta in un punto dove è difficile arrivare con un mezzo del genere, contornata da fascine a cui qualcuno ha dato fuoco, si attendono risposte che potrebbero rivelarsi cruciali. Il fatto è certo: gli inquirenti non intendono dare nulla per scontato, dalle piste che appaiono più logiche a quelle che, a noi profani, potrebbero apparire, al momento, meno significative.

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