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Home » Polizia provinciale: «Presidio di legalità»

Polizia provinciale: «Presidio di legalità»

di Marco Torricelli
11 Giugno 2016
in Attualità, In evidenza, Opinioni, Politica, Riforma Province
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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Maria Grazia Carbonari con Andrea Liberati
Maria Grazia Carbonari con Andrea Liberati

di Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari
Gruppo M5S Regione Umbria

L’8 giugno scorso, in Prima Commissione regionale si è tenuta l’audizione dei comandanti della Polizia provinciale di Perugia e Terni, Fiscella e Borghi. Nell’incontro, è emersa l’esigenza di “delineare con urgenza il futuro e le attività che la Polizia provinciale sarà chiamata a svolgere, stabilendo il numero di personale necessario e gli strumenti per lo svolgimento dei servizi”.

Oltre gli aspetti di funzionalità, si è espressa la priorità di salvaguardare i livelli occupazionali e valorizzare un patrimonio umano e professionale altamente qualificato, altrimenti disperso in altri enti per la gioia di chi è aduso a delinquere.

L’assenza di un servizio di Polizia dalle competenze specifiche e che ha sempre ben funzionato, crea infatti una situazione peculiare che va ad assecondare l’azione criminale di chi inquina, soprattutto alla luce dei molteplici disastri ambientali che stanno emergendo nell’intera Umbria, come ad esempio per le discariche oppure in Valnestore o ancora nella Conca ternana, ove la Polizia provinciale per prima ha avviato e rigorosamente seguito procedimenti giudiziari su illeciti commessi da multinazionali.

Ad abundantiam, il giorno 7 giugno ARPA Umbria aveva peraltro tenuto a Terni una conferenza stampa, confermandovi la gravità della situazione ambientale (contaminazione acqua, aria, suoli, alimenti), definendo la Conca ‘area sensibile’; al contempo si evidenzia una carenza di vigilanza di lunga data da parte degli uffici regionali.

Considerato che è necessario avere una visione maggiormente improntata alla territorialità, che contempli le esigenze e le criticità delle comunità locali, guardando al fabbisogno dei due territori di Perugia (Provincia il cui territorio è tra i più estesi d’Italia, con la presenza di corpi idrici peculiari, quali il Trasimeno) e Terni, senza più considerare il problema Polizia provinciale come fatto complessivo regionale ove operare una improvvida ‘mescolanza’, spedendo a Perugia personale che si è formato sulle criticità ambientali di Terni e viceversa, evitando inutili costi sociali e familiari, con un’inefficienza complessiva del sistema.

Nella ripartizione del personale che andrà a comporre il Corpo delle polizie provinciali, la Giunta regionale deve rispettare in maniera rigida e rigorosa una ripartizione proporzionata delle risorse umane, considerando il rapporto di 1/3 tra le due Province, auspicando che vengano previsti almeno 30 agenti a Perugia e minimo 10 a Terni, così come ufficialmente richiesto dai comandanti anche nel corso dell’audizione citata; Terni è oltretutto realtà già fortemente bistrattata dal Palazzo sul piano dei ruoli, delle competenze e delle funzioni, nonostante le predette pesanti criticità, meritevoli di notevoli e solide attenzioni.

Atteso che in tutto questo la Regione si limita tuttora a fare da spettatrice, mentre dovrebbe quanto prima dichiarare formalmente e comunicarlo alle Province, quali siano le funzioni che intenda riallocare con legge regionale nell’ambito dei processi di riordino delle funzioni provinciali (come sancito dal 3° comma dell’art. 5 del DL 78/2015), quantificando le risorse umane e strumentali necessarie per il loro svolgimento, che dovranno poi essere finanziate conferendo risorse economiche alle Province stesse.

È stata frattanto fissata per il 29 giugno 2016 la data in cui la Commissione ascolterà nuovamente in merito l’assessore regionale Bartolini per approfondire ulteriormente la questione; nell’attesa altri funzionari di Polizia stanno abbandonando la nave, accettando di essere ricollocati presso Comuni, Tribunali, Aziende pubbliche, etc., con un danno socio-ambientale incalcolabile.

Interroghiamo quindi la giunta regionale per sapere quanto personale della Polizia provinciale voglia ufficialmente indicare per lo svolgimento delle funzioni di competenza regionale distintamente a Terni e a Perugia, evitando l’inaccettabile smantellamento e la distruzione di quella di Terni, giacché prossima ad avere appena 5 unità (!) per l’intera Provincia.

Quali siano gli esiti del lavoro di ricognizione degli esperti che in data 01/02/2016 hanno ascoltato in commissione i due comandanti della Polizia provinciale.

Quali siano le funzioni che si intendono riallocare con legge regionale nell’ambito dei processi di riordino delle funzioni provinciali e quante risorse umane e strumentali sono necessarie per il loro svolgimento

 

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