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Home » Il terremoto li ha uccisi Rivivono in un dono

Il terremoto li ha uccisi Rivivono in un dono

di Francesca Torricelli
19 Novembre 2016
in Apertura 5, Attualità, In evidenza, Politica, Terremoto 2016
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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terremoto-preci-marini-protezione-civile-donazione-cucina-3«Il vostro è un dono davvero prezioso, segno di come da un grande, profondo dolore può nascere un gesto di aiuto concreto per gli altri. Forse il modo più bello per onorare e ricordare la memoria di Barbara e Matteo». Con queste parole, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha voluto rivolgersi ai familiari di Barbara Marinelli e Matteo Gianlorenzi – i due giovani umbri morti nel crollo dell’hotel Roma ad Amatrice a seguito del sisma del 24 agosto scorso – nel corso della cerimonia di consegna della cucina da campo alla Protezione Civile di Orvieto che sta operando già da tempo a Preci.

La Protezione Civile Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti della protezione civile di Orvieto, che raggruppa associazioni e istituzioni di 20 comuni dell’orvietano. Presenti anche i sindaci di Orvieto e Preci, Fabrizio Germani e Pietro Bellini. La presidente Marini ha sottolineato come, al di là del valore morale del gesto dei familiari di Barbara e Matteo, significative sono le motivazioni: «La Protezione Civile siamo noi in quanto istituzioni, ma anche in quanto singoli cittadini. Tutti dobbiamo possedere conoscenze e competenze che ci mettano nelle condizioni di poter affrontare al meglio i diversi rischi, da quello sismico a quello idrogeologico. È fondamentale, in caso di emergenze, sapere cosa fare, soprattutto nelle primissime ore, quando in gioco ci possono essere delle vite umane. Altrettanto importante, accanto alla formazione, è la dotazione tecnica della Protezione Civile. Per questo il vostro dono è importante, perché va a rafforzare anche la dotazione tecnica del nostro sistema».

terremoto-preci-marini-protezione-civile-donazione-cucina-2Assistenza alla popolazione Il sindaco di Orvieto ha ricordato come, in occasione dell’emergenza vissuta dalla sua città e dagli altri comuni della zona a causa eventi alluvionali del novembre 2012, è «significativamente cresciuta negli amministratori e tra i cittadini l’esigenza di una maggiore presenza della Protezione Civile. Grazie a quell’esperienza, oggi tutto il comprensorio dell’orvietano può contare su una Protezione Civile di grande professionalità». Il sindaco di Preci ha colto l’occasione per rivolgere un sentito ringraziamento alla Protezione Civile di Orvieto, ma anche a tutti gli altri che stanno operando per assistere la popolazione. «Il valore della nostra Protezione Civile – ha detto – lo tocchiamo con mano in situazioni difficili come quella che stiamo vivendo. Sono loro, gli operatori della Protezione Civile, infatti, i primi con i quali la gente colpita, danneggiata e allarmata è in contatto in occasione di emergenze».

Consiglio regionale Il terremoto del 30 ottobre scorso sarà l’oggetto di una relazione che la presidente della giunta regionale, Catiuscia Marini, terrà nella seduta del consiglio regionale convocata per martedì prossimo alle 10. Dopo l’intervento della presidente sui danni del sisma in Valnerina e altre zone dell’Umbria – riferisce un comunicato del consiglio – verranno discusse le interrogazioni a risposta immediata (question time) e poi il disegno di legge ‘Norme per le politiche di genere e per una nuova civiltà delle relazioni tra donne e uomini’ e la proposta di legge che istituisce ‘l’Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata e l’illegalità’.

Foligno «La crisi sismica attuale è diversa rispetto al ’97. Allora eravamo impegnati per dare un alloggio ai nostri cittadini, ora invece si è creato uno stato di angoscia. È cambiato anche l’approccio: bisogna convivere con questa calamità naturale e per fare questo occorre soprattutto prevenire, a partire dalle scuole. I ragazzi sono il presente e il futuro: bisogna pensare ad un piano importante di edilizia scolastica». Lo ha detto sabato mattina il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, nel suo intervento alla cerimonia per il 170 anniversario della fondazione del corpo di polizia municipale. Alla cerimonia – riferisce una nota del Comune – erano presenti autorità civili e militari, tra cui la comandante del corpo di polizia municipale, Piera Ottaviani, e il sottosegretario al ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci. È stato quest’ultimo a ricordare il «grande impegno dei vigili urbani anche durante il sisma del 1997».

Esercito E’ salito a 1900 il numero di militari italiani interforze impegnati nelle zone del ‘cratere’ sismico, nelle Marche e in Umbria. Da sabato mattina altri militari sono nelle zone colpite, lo ha annunciato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano. La gran parte sono dell’Esercito, in virtù anche delle specifiche competenze in ambito di Genio militare per operare in aree dove occorre intervenire con opere infrastrutturali transitorie per far fronte a problematiche legate agli effetti del terremoto, come ad esempio sulla viabilità o per i ponti o per rimozione macerie. E infatti si incrementa in queste ore il numero di assetti specialistici del Genio militare dell’Esercito messo a disposizione per le attività di ripristino dei servizi nei luoghi colpiti dal terremoto.

Soldati Circa 300 unità stanno raggiungendo la zona di Muccia (Macerata), che da lì porta verso Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera e mentre altri si aggiungono a quelli che già operano a Norcia (Perugia), da dove si raggiunge l’area di Castelluccio. Sin dalla prima ondata sismica, che ha sconvolto il centro Italia lo scorso 24 agosto, i militari, lavorando a stretto contatto con Protezione civile, vigili del Fuoco e volontari, forniscono le migliori capacità di personale, mezzi ed attrezzature speciali a favore della popolazione, al fine di garantire l’incolumità di persone e beni, il sostegno agli sfollati e rendere il più veloce possibile il ripristino dei servizi essenziali. «Le forze armate – sottolinea il generale Graziano – in casi di pubbliche calamità, sono uno degli strumenti a disposizione della Protezione civile, prontamente impiegabili grazie alla capacità duale dei propri mezzi, all’elevata specializzazione del personale e all’esperienza maturata nei teatri operativi internazionali». Si è creata «una sinergia tra tutte le forze intervenute, civili e militari che ha davvero funzionato ed è per me motivo di orgoglio», aggiunge il capo di Stato Maggiore della Difesa.

Stima danni Mentre nei comuni del cratere a cavallo fra Marche e Umbria la terra continua a tremare, l’Italia chiede a Bruxelles di attivare il Fondo europeo di solidarietà. Per ora c’è solo la stima dei danni per il terremoto di agosto, che ha colpito più forte ad Accumuli, Amatrice e Arquata del Tronto. Si calcola siano sette miliardi, compresi i costi per la prima parte della gestione dell’emergenza. La cifra figura già sul documento presentato alla Commissione europea, ma a questa somma si dovrà aggiungere la stima dei danni e i costi per la prima emergenza per il terremoto di fine ottobre che, tra gli altri disastri, ha ridotto in mille pezzi la cattedrale di Norcia. La stima è ancora in via di definizione. È sulla base di queste due cifre che Bruxelles calcolerà il suo stanziamento.

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