«L’Umbria, con 65 Comuni in cui i cittadini, al momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità, possono manifestare una dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti, si conferma come una regione all’insegna della solidarietà». I risultati del progetto ‘Una scelta in Comune’, promosso dalla Regione Umbria in sinergia con Federsanità nazionale, Federsanità Anci Umbria, Centro nazionale trapianti e Centro regionale trapianti, sono stati presentati lunedì mattina a Perugia, dall’assessore regionale alla coesione sociale, salute e Welfare, Luca Barberini.
‘Una scelta in Comune’ «Il progetto che permette ai cittadini di esprimersi sulla dichiarazione di organi e tessuti al rinnovo del documento di identità – ha spiegato l’assessore Barberini – è stato lanciato nel 2012 nei Comuni di Perugia e Terni. È stata una sfida che come Regione abbiamo raccolto e deciso di superare insieme ai tanti partner istituzionali che ci hanno accompagnato in questa avventura. Dopo 4 anni i risultati sono più che soddisfacenti, con 65 Comuni che hanno aderito e 22.661 dichiarazioni di volontà raccolte dagli uffici anagrafe, ovvero più del quadruplo delle dichiarazioni di volontà raccolte nelle Asl in circa 17 anni». Nei restanti 27 Comuni umbri, molti dei quali sono piccoli, «il progetto è in fase di attivazione, anche se in alcune realtà ha subito un rallentamento in seguito agli eventi sismici. Da segnalare che oltre il 90% delle dichiarazioni espresse dai cittadini sono di consenso alla donazione, a testimonianza dell’efficacia della campagna informativa che è stata diffusa in modo capillare, anche grazie alla collaborazione stretta dei Comuni e dei funzionari degli uffici anagrafe». L’Umbria, ha concluso Barberini, «è stata la Regione capofila di un progetto del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie finanziato dal Ministero della salute che, proprio per i buoni risultati raggiunti, è stato adottato anche da altre Regioni. Siamo molto soddisfatti, ma c’è ancora da fare per allargare il più possibile il consenso attraverso una promozione capillare del progetto sul territorio».
Modello umbro Il direttore nazionale di Federsanità-Anci, Enzo Chilelli, ha spiegato come la sperimentazione del modello umbro abbia «permesso a livello nazionale di aprire una strada innovativa che ha portato alla realizzazione di un progetto che ha interconnesso le istituzioni locali». Il sindaco di Terni, nonché presidente di Federsanità Umbria, Leopoldo Di Girolamo, ha reso noto che «i Comuni italiani che hanno seguito l’esempio, sono 1500». Alla presentazione è stato, infine, ricordato che la Regione ha attivato una pagina dedicata nel sito internet regionale.