Una manovra da oltre 8 milioni e 500 mila euro destinati a mobilità, cultura, spettacolo, turismo, sport, agricoltura e foreste, sociale, aeroporto ‘San Francesco’, Sviluppumbria, protezione civile e istituto musicale ‘Briccialdi’ di Terni. A questa cifra ammonta l’assestamento di bilancio di previsione 2017 della Regione Umbria, approvato a maggioranza nel pomeriggio di martedì dall’assemblea legislativa: tredici i voti favorevoli (Pd, Ser, Misto-Mdp) e cinque contrari dell’opposizione (M5S, Lega Nord e Ricci-Rp). Bocciatura per gli emendamenti proposti da Nevi (FI), Fiorini e Mancini (Lega Nord).
SEMAFORO VERDE ANCHE PER L’ASSESTAMENTO 2017 DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA
L’assestamento è caratterizzato da una razionalizzazione – la nota della Regione – delle risorse in coerenza con il bilancio di previsione 2017, dove è stata fatta un’operazione rigorosa di contenimento della spesa a garanzia del pareggio e dell’equilibrio di bilancio, che viene confermato con questo atto. Il disavanzo 2016 si riduce di 0,5 milioni. Nell’assestamento 2017 sono state finanziate solo spese urgenti e indifferibili, per i servizi essenziali e competenze centrali della Regione. In particolare – prosegue la scheda – 1 milione e 950 mila euro riguarda gli accantonamenti obbligatori, di cui 1,6 milioni al fondo rischi spese legali per i contenziosi formatisi nell’esercizio 2017 e 350 mila per le perdite di bilancio dell’esercizio 2016 delle società partecipate Umbria Mobilità e Parco tecnologico agroalimentare. 650 mila euro vanno a cultura, spettacolo, turismo, sport e grandi eventi, di cui 150mila per lo spettacolo, 25 mila per cataloghi scientifici, 100 mila euro per la promozione turistica; 100 mila per lo sport in favore dei Comuni, 250mila euro per i grandi eventi; 450 mila euro sono destinati ad agricoltura e foreste, di cui 300 mila euro per il finanziamento delle attività dell’Associazione regionale allevatori (Ara Umbria) e 15 0mila euro per la campagna antincendi, per finanziare tutte le convenzioni in essere; 4 milioni 330 mila euro vanno ai servizi per la mobilità e tpl; 80 mila euro per la protezione civile, per l’attuazione del piano gestione rischio alluvioni. 150 mila euro per ciascuno degli anni 2017-2018-2019, per contributo all’Istituto musicale Briccialdi di Terni. 150 mila euro per l’integrazione del fondo programmi di Sviluppumbria; 400 mila euro per adeguamento dello stanziamento a favore dell’aeroporto internazionale dell’Umbria, San Francesco di Assisi; 450 mila euro al sociale, di cui 250 mila per gli asili nido, 150 mila per il fondo sociale in favore dei Comuni e 50 mila per le politiche giovanili. Il finanziamento di questi interventi viene assicurato sia attraverso l’utilizzo di economie di spesa, in particolare per il risparmio verificatosi nelle previsioni per oneri su mutui e/o prestiti non ancora contratti, e sia mediante rimodulazioni di stanziamenti, riallocazione e riorientamento di risorse. Il provvedimento, inoltre, contiene la proroga fino al 31 dicembre 2017 della riduzione del 10 per cento dei compensi ai componenti di consigli di amministrazione e organi collegiali di enti ed agenzie regionali. Prevista anche una durata fino a 35 anni delle concessioni per l’utilizzo dei beni delle aree industriali – termina la scheda – di Maratta Terni e San Giacomo di Spoleto acquistate dalla Regione dal Consorzio Tns.
Gli emendamenti approvati Il primo è a firma della Porzi, di Guasticchi e Mancini: destina un contributo straordinario di solidarietà di 50 mila euro a favore delle popolazioni terremotate di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria; il secondo – proposto dalla Marini – assegna 78 mila euro per il cofinanziamento regionale del programma europeo caccia e pesca; infine un ultimo emendamento, sempre della presidente della Regione, che assegna rispettivamente 100 mila euro per sostegno a fiere, mostre e mercati del settore agroalimentare, 10 mila per le attività del garante infanzia e dei detenuti, 70 mila euro per la promozione sportiva, 5 mila per la promozione turistica, 70 mila per programmazione itticam 50 mila per la gestione della fauna selvatica e 12 mila per la sicurezza stradale.
Gli emendamenti respinti Quelli di Nevi facevano riferimento a 50 mila euro per il ‘Briccialdi’, allo sblocco delle assunzioni per i dipendenti dei consorzi di bonifica, a 50 mila euro per la sicurezza dei cittadini, a 58 mila euro per le manifestazioni storiche, a 150 mila euro per le politiche giovanili, sport e tempo libero e 60 mila euro per il contributo all’acquisto di parrucche per pazienti oncologici. Fiorini e Mancini avevano invece presentato emendamenti riguardanti 50 mila euro per gli interventi per la disabilità, 50 mila euro per indennizzo danni
fauna selvatica, 60 mila per manutenzioni stradali, 30 mila euro per l’attività della polizia locale per contrasto microcriminalità, 50 mila per bonifica aree inquinate, 25 mila per sostegno a famiglie dei pazienti colpiti da sindrome Adhd e 150 mila euro per la sicurezza dei cittadini e contrasto immigrazione clandestina. Infine lo stesso Fiorini aveva proposto un contributo aggiuntivo di 100 mila euro per il ‘Briccialdi’.
Contenimento ed equilibrio I contenuti sono stati illustrati dai relatori di maggioranza, Andrea Smacchi (PD) e di minoranza Claudio Ricci (RP) e Maria Grazia Carbonari (M5S). Successivamente sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Silvano Rometti (SeR), Raffaele Nevi (LN), Emanuele Fiorini (LN) e la presidente Catiuscia Marini: « L’assestamento 2017 – le parole di quest’ultima – continua l’azione di contenimento e di rigore che ha caratterizzato il bilancio di previsione 2017 e i bilanci passati. E ne conferma gli equilibri generali di bilancio, rispondendo pienamente al pareggio di bilancio nonostante i tagli dei trasferimenti statali e la pesante contribuzione chiesta alle regioni per il risanamento delle spesa pubblica nazionale. Nonostante ciò l’assestamento riesce a rispondere pienamente alle politiche e ai servizi essenziali per i cittadini, offrendo supporto ai comuni, nell’interesse dei servizi fondamentali regionali. Sarebbe stato impossibile mantenere l’equilibrio se non ci fosse stata una azione profondissima di revisione e contenimento della spesa, accompagnata da riforme strutturali e da capacità di governo dei servizi. Le riforme che abbiamo messo in campo hanno consentito di ridurre la spesa della macchina amministrativa: la riduzione di 10 milioni di euro per il personale ci ha permesso di gestire l’operazione Province. La riforma del sistema sanitario regionale in tema di personale tecnico e amministrativo, ha consentito di fare operazioni di spending strutturali. Senza dimenticare le riforme sul sistema dei trasporti e altre ancora. Queste riforme dimostrano la serietà della nostra azione di governo e ci hanno consentito di mantenere la solidità, l’equilibrio e il pareggio del bilancio. Visti i tagli sarebbe stato difficile reggere senza riforme. Non serve fare demagogia in aula, non servono proclami politici che parlano di bilancio disastrato. Il disavanzo 2016 si riduce di 0,5 milioni, e ricordo che quando si parla di indebitamento degli enti pubblici si tratta di finanziamenti ed operazioni di investimento, di politiche di sviluppo della Regione. Nell’assestamento ci sono quasi 2 milioni per gli accantonamenti obbligatori. Comincio a dubitare di questo meccanismo che la norma statale impone anche a regioni che hanno il bilancio sano e in equilibrio. Tutto il fondo ormai raggiunge circa 80 milioni di euro, quando l’ambito discrezionale per le politiche del bilancio regionale è poco più di 200 milioni di euro: siamo ad un immobilizzo di risorse eccessivo per i rischi che si determinano annualmente in una regione sana. Una cifra imponente che difficilmente impegneremmo, con il paradosso di non poter finanziare politiche e servizi. L’Assestamento prevede 4 milioni 300 mila euro sui servizi per la mobilità per rendere adeguato il Tpl a fronte di tagli e riduzioni: un sostegno anche alla rete dei comuni. I fondi per cultura e spettacolo servono a riallineare il più possibile le risorse e per sostenere un insieme di attività. Ricordo che gli eventi sono finanziati con più canali delle leggi regionali. Noi contribuiamo a sostenerli anche per singoli capitoli. Villa Umbra prende esattamente la stessa cifra del passato. In aggiunta c’è l’accordo con gli uffici giudiziari dell’Umbria, la cio convenzione è affidata a Villa Umbra e costa 120 mila euro. Inoltre gli vengono dati 60 mila euro per affiancare gli enti locali nella programmazione dei fondi europei. Su Sviluppumbria c’è il mantenimento degli impegni assunti: un piano triennale di 700 mila euro l’anno per la promozione e lo sviluppo dell’aeroporto. Nel bilancio di previsione avevamo stanziato 600 mila euro. Altri enti non hanno sostenuto adeguatamente il piano, quindi dobbiamo arrivare ad un impegno di un milione euro. Quindi nell’assestamento prevediamo 400 mila euro. 460 mila euro vanno alle politiche sociali: qui sosteniamo le nostre scelte politiche. L’Umbria negli anni ha mantenuto una linea molto netta sugli interventi di inclusione delle persone in difficoltà. Mettiamo risorse su asili, sulla non autosufficienza, sulle politiche di welfare per gli ultimi. E lo abbiamo fatto con una dotazione imponente, anche nella programmazione europea, con l’efficientamento della spesa socio-sanitaria, grazie anche ad alcune riforme in corso. Abbiamo avuto la capacità di rimettere al centro le persone, anche in anni di crisi, investendo dove sapevamo che c’era più bisogno. Ci sono comuni che realizzano alcune politiche sociali esclusivamente con risorse di derivazione regionale. Sugli sprechi alimentari la giunta ha già fatto una programmazione e stipulato accordi con Caritas, volontariato e grande distribuzione, principalmente per la sua valenza sociale ma anche per l’aiuto che dà nella gestione dei rifiuti. Il disegno di legge servirà a fare da cornice e la Giunta si impegna a trovare le risorse necessarie. Mi auguro che nel nuovo bilancio, di intesa con la presidente Porzi, restituiremo il capitolo specifico per i disegni di legge autonomi dell’assemblea legislativa. Sull’Istituto Briccialdi noi abbiamo fatto un’azione di responsabilità, quando i comuni stanno indietreggiando nella gestione delle istituzioni di formazione. Per l’Accademia delle Belle Arti è stato fatto lo stesso percorso, anche se il Briccialdi avrà risorse anche più significative. Introduciamo una norma triennale che garantisce all’istituto la possibilità di fare un piano, e accompagna il comune a prescindere dal piano di rientro. Diamo così garanzia a docenti e studenti. La cifra stanziata è congrua rispetto al bilancio – ha concluso – e al piano di rientro della scuola».
Le relazioni Due i relatori della minoranza, Claudio Ricci e Maria Grazia Carbonari: «Le regole finanziarie – le parole del primo – e i tecnicismoi contabili sono cosi stringenti da ridurre in maniera molto incisiva l’azione pubblica locale, che è la più vicina al territorio. Inoltre circa il 50% delle risorse libere devono essere accantonate. Questo determina una limitazione del senso democratico. Oramai l’assestamento di bilancio serve solo a riempire le poste scoperte del bilancio preventivo, che vengono volontariamente riempite solo parzialmente: è diventato la seconda parte del preventivo. Le risorse libere sono ridotte a circa 200 milioni di euro, con un livello di flessibilità del bilancio di circa il 5%. Un aumentano di rigidità che ha comportato in Commissione la richiesta di ritirare gli emendamenti della maggioranza: sarebbe stato più elegante istituzionalmente comunicarlo prima ai consiglieri. È pur vero che non sono stati autorizzati nuovi debiti, che vi è stato il rispetto dei vincoli di indebitamento complessivo e il mantenimento dell’equilibrio di bilancio. Anche il cruscotto finanziario consente dei margini di manovra nelle leve fiscali e nel nuovo indebitamento. Ma servono azioni urgenti per un ulteriore riduzione di sprechi e inefficienze, e dei costi delle partecipate. Serve incidere sul sociale riducendo la pressione fiscale, a partire dall’irap, e pensare un piano di estinzione anticipata del livello di indebitamento – ha terminato – già in essere per ridare maggiore flessibilità al bilancio». La rappresentante del M5S ha sottolineato invece che «voteremo contro perché si tagliano risorse a servizi essenziali, ma si raddoppiano i fondi per Villa Umbra. Votammo contro il bilancio preventivo perché erano notevoli i tagli su servizi fondamentali: la cultura passava da 12,8 a 6 milioni di euro; le risorse per l’assetto del territorio venivano tagliate del 70%; la tutela ambiente e territorio tagliata del 65%; il lavoro e la formazione tagliata del 40%. E rispetto a questi tagli nell’assestamento pochissimo è stato rimesso su queste voci fondamentali: stiamo gestendo pochi spiccioli. Eppure rispetto al 2016 vengono aumentati i fondi per Villa Umbra: da 200 mila a oltre 400 mila euro. Ci lascia perplessi il raddoppio dei fondi. Anche perché se si vanno a vedere le collaborazioni si vede che quasi sempre sono destinate a persone che hanno vicinanza con il Partito democratico. Per questo abbiamo chiesto al presidente del Comitato per il monitoraggio di ascoltare il presidente Naticchioni, così gli potremo chiedere come mai corsi di poche ore possono costare anche 11 mila euro. Altro aspetto critico dell’assestamento è che abbiamo dovuto stanziare molto per gli accantonamenti. E questo ha tolto risorse. Evidentemente negli anni scorsi c’è stata scarsa attenzione per i rischi di perdite della Regione. Ora improvvisamente ci si accorge del problema e si stanzia molto in accantonamenti. Riproporremo l’idea che ci avete bocciato di attivare un commissario alla spending review per vedere se esistono possibilità di efficientare la gestione della spesa regionale». Dall’altra parte – maggioranza – è intervenuto Andrea Smacchi del Pd: «Questa manovra evidenzia la solidità e la tenuta del bilancio della Regione, malgrado l’esiguità dei margini a disposizione. In un quadro di riferimento economico e finanziario particolarmente complesso e pesantemente condizionato dagli interventi statali di contenimento dei costi e dalla crisi, è motivo di orgoglio essere riusciti a garantire il rispetto di vincoli sempre più stringenti di finanza pubblica, diminuendo l’indebitamento e non incidendo sui cittadini e sulla qualità dei servizi. Gli interventi contenuti nell’assestamento, che ammonta a oltre 8 milioni di euro, sono essenziali per garantire la continuità dei servizi e il mantenimento degli equilibri di bilancio. Questo non significa che non era necessario fare di più, in particolare per il welfare, il turismo e la ripresa economica e occupazionale. Secondo gli ultimi dati Istat l’11,8% delle famiglie umbre si trova in una condizione di povertà relativa. Nonostante l’importante sforzo in questa legislatura dalla Regione per la lotta alla povertà, occorre ripensare un modello di welfare più flessibile, più vicino alle famiglie, una maggiore e più efficiente integrazione delle politiche del lavoro per ricreare nuove condizioni e opportunità per le fasce più deboli. Per il Turismo la manovra finanzia con 1 milione di euro all’anno per tre anni l’aeroporto San Francesco di Assisi, che rappresenta per l’intera regione una grande opportunità, consolida la nostra vocazione turistica ed assume un’importanza strategica, capace di trainare anche i timidi segnali di ripresa che si intravedono dopo il sisma. Sempre di più, dopo una lunga crisi, vi sono segnali importanti di ripresa economica, che necessitano di benzina per creare e consolidare quelle condizioni favorevoli indispensabili per supportare le Pmi e le tante nuove attività giovanili, oltre 7 mila nate nell’ultimo anno in Umbria. Una delle criticità maggiori è la difficoltà ad accedere al sistema del credito. Di fondamentale importanza l’intesa tra Gepafin e Bcc Umbria, con garanzie per 20 milioni, che permetteranno di liberare finanziamenti per oltre 40milioni agevolando – ha concluso – significativamente l’accesso al credito per le Pmi».
Nevi e Fiorini Per il capogruppo di FI«mentre la maggioranza continua a non decidere, gli ultimi dati economici sull’Umbria lasciano spazio soltanto alla preoccupazione; in questo documento non ci sono gli elementi che auspicavamo. A partire dalla previsione delle risorse necessarie per il terremoto di Narni del 2000. Ricordo che nel caso specifico, all’unanimità è stata approvata una risoluzione che prevedeva, in ultima analisi, di rispondere alle esigenze dei cittadini con inagibilità conseguente all’evento sismico in questione, attraverso fondi dal bilancio regionale. Ma ad oggi nessuno ha detto nulla rispetto agli impegni presi. Autorità e autorevolezza è rispettare soprattutto quanto si dice. La comunità narnese non è stata chiaramente trattata e presa in considerazione come gli altri cittadini colpiti colpiti da altri eventi sismici. Per quanto attiene ai Consorzi Tns, in commissione è stato fatto un percorso partecipato con diversi soggetti per costruire una soluzione virtuosa che tenesse insieme i vari interessi. Ad oggi si è arrivati a due terzi della soluzione del problema, ma manca l’ultimo ‘terzo’, con tutte le conseguenze che si vanno a creare e con i cittadini che saranno ancora una volta chiamati a pagare. Immaginavamo una maggiore attenzione per la sicurezza e quindi maggiori fondi per finanziare la legge. Annuncio una proposta di modifica rispetto alla legge sulla sicurezza perché i soldi vadano direttamente ai Comuni che accolgono i migranti. Auspicavamo maggiori investimenti e risorse per lo sport, per quelle associazioni sportive che fanno giornalmente miracoli attraverso importantissimi interventi anche in campo sociale. Il finanziamento di questa legge è sottodimensionato. In merito alle manifestazioni storiche, per le più importanti, circa 30, viene prevista la ‘fantastica’ somma di euro 27 mila, passando dai 118 mila previsti nel 2016. Mentre vengono previsti 250mila euro per le manifestazioni ed eventi. Una scelta sicuramente non equilibrata. Il ‘Briccialdi’ di Terni, è finito purtroppo in mezzo ai problemi di quel Comune. Lo stanziamento è chiaramente inadeguato e si rischia di perdere l’Istituto che rappresenta un’eccellenza culturale ed artistica mondiale. Siamo di fronte ad un documento che punta a far vivacchiare l’Umbria. Non si è riusciti nemmeno a trovare 50 mila euro per far funzionare la legge sullo spreco alimentare. Ormai questa maggioranza vive rinviando i problemi, che nel frattempo sui accumulano e diventano sempre più grandi. La quantità di emendamenti presentati in commissione dai consiglieri stessi di maggioranza, poi su intervento della Giunta ritirati e trasformati, sembra, in ordini del giorno, certifica difficoltà palesi di rapporti. E mentre la maggioranza continua a non decidere e a giocare, gli ultimi dati economici sull’Umbria lasciano spazio soltanto alla preoccupazione». Per il consigliere della Lega Nord il «passaggio in commissione, con il blocco degli emendamenti della maggioranza e il parere negativo della giunta su quelli dell’opposizione ha evidenziato il nervosismo della presidente Marini. Sono state fatte operazioni di furbizia contabile spendendo più di quanto si ha a disposizione: un metodo che contribuisce ad aumentare il consenso elettorale, ma che scarica gli oneri negativi sul futuro producendo situazioni critiche e rendendo sempre meno flessibile il bilancio stesso. La nostra Regione non può mettersi certo tra le regioni virtuose. Quello regionale non è un ente virtuoso: ad inizio di ogni anno vengono infatti elaborati tanti progetti che poche volte vanno a buon fine. La presidente ha detto in sede di rendiconto che questa legge costringe a garantire residui attivi e residui passivi di dubbia esigibilità. Dovrebbe essere più prudente quando fa certe affermazioni, perché i crediti di dubbia o esigua esigibilità sono la conseguenza di una scarsa qualità dei crediti stessi e sono un importantissimo indicatore dell’attendibilità delle previsioni. E un avanzo di amministrazione molto alto, è segno di incapacità. Il bilancio di previsione è stato realizzato partendo da un presunto rendiconto 2016 errato, nelle stime riguardanti soprattutto il volume dei residui, secondo noi sovrastimati rispetto alla consistenza reale come emerge dai documenti contabili. Il riaccertamento dei residui operato in sede di questo assestamento, presenta cancellazioni di residui attivi pari circa a 387 milioni di euro, mentre invece, le cancellazioni dei residui passivi, sono risultate pari a 153 milioni. Prima della fine dell’esercizio occorre verificare l’autentico rischio dei contenziosi con le aziende partecipate, come pure verificare attentamente la situazione complessiva di debiti-crediti verso queste società satellite, lasciando per ultima l’azienda sanitaria. Se al 31 dicembre 2017 non saranno disponibili i bilanci ben dettagliati e leggibili delle nostre partecipate, non si potrà parlare di vero equilibrio di bilancio e, a questo punto, gli organi di controllo interni ed esterni dovranno intervenire. Voteremo no a un documento che denuncia sempre maggiore difficoltà dell’esecutivo nel far quadrare i conti e di far passare per buona la situazione economica della Regione».