A salvare il Comune ci pensa la Regione. E’ un chiaro affronto quello che arriva dal Pd all’indomani dell’approvazione, in consiglio regionale, della modifica ai termini che le amministrazioni possono concedere ai soggetti gestori dei servizi per gli adeguamenti degli asili nido, spostando la data ultima al 31 agosto 2020.
La proroga «La chiusura di molti asili nido perugini a causa della mancanza di interventi di adeguamento richiesti già da tre anni è stata scongiurata dall’intervento della giunta regionale – reclamano dal Pd – che, individuando come necessità primaria la continuità didattica e la salvaguardia del servizio offerto ha deciso di prorogare il termine per gli adeguamenti al 2020». Una proroga che, secondo i consiglieri di opposizione, ha salvato, in extremis, il Comune di Perugia, il sindaco e l’assessore al ramo Waguè «da una débâcle di proporzioni considerevoli con moltissime famiglie che si sarebbero trovate nell’impossibilità di mandare i propri figli presso i nidi comunali».
Sul tema dei servizi pubblici In realtà, sul tema, la guerra è aperta da tempo visti anche i ritardi per le iscrizioni, che si chiudono proprio il 26 luglio e la vertenza ancora in atto con le educatrici. «Nonostante le reiterate segnalazioni sia da parte del nostro gruppo consiliare che da parte di molti genitori nulla è stato fatto da parte del Comune e dell’assessore delegato Waguè che si sta attardando dal giorno del suo insediamento, oltre tre anni fa, in una battaglia personale contro le strutture e i servizi scolastici cercando di scardinare in più punti un impianto educativo tra i migliori in Italia per numero di iscritti, per costi e per qualità del servizio. In tutto questo, ovviamente, Andrea Romizi il ‘temporeggiatore’ come su tutte le problematiche della città non fa sentire la sua voce, non prende una posizione, lascia solo che passi la nottata e che qualcun altro risolva al posto suo il problema che ha fatto in questo caso la presidente Marini».
La Regione Come per il servizio di mobilità notturna Gimo, dunque, secondo il Pd comunale a metterci la pezza è sempre la Regione. «Speriamo in un sussulto di dignità da parte del sindaco di Perugi – concludono i consiglieri – che, conscio del proprio ruolo, revochi le deleghe all’assessore Waguè e ponga in un ruolo chiave come questo una persona di maggiore competenza e soprattutto non accecata da un odio inveterato verso il servizio pubblico».