Un ordine del giorno che corrisponde a un impegno ben preciso, quello di introdurre l’educazione socio-affettiva nelle scuole materne e primarie del comune di Perugia per evitare e prevenire episodi di violenza omofobia e bullismo.
Il documento Viene accolta con favore da Omphalos, l’associazione che tutela la comunità lgbti, la proposta del Movimento 5 stelle sottoposta al consiglio comunale lunedì scorso affinché venga introdotto un insegnamento nei programmi delle scuole elementari e materne e cercare, così, di contrastare episodi di violenza e bullismo, omofobia e discriminazione. La discussione ha trovato contrario un alfiere della difesa della famiglia naturale, il consigliere ‘ultracattolico’ De Vincenzi «che – spiega Bucaioni – sembra ormai aver fatto della battaglia contro le persone gay, lesbiche e trans la sua unica ragione che lo tiene incollato a ben due poltrone contemporaneamente: quella di consigliere comunale e di consigliere regionale». L’ordine del giorno è stato comunque approvato grazie ai voti della minoranza e di parte della maggioranza del consiglio comunale.
Rispetto ed educazione «Parlare di omofobia e bullismo nelle scuole è sempre più importante – commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos – la nostra associazione lo fa quasi in solitario da oltre 10 anni, organizzando eventi formativi e supportando scuole e studenti nel percorso di rispetto delle differenze. Siamo quindi soddisfatti che il consiglio comunale, su spinta del Movimento 5 Stelle, abbia finalmente deciso di affrontare l’argomento e impegnare sindaco e giunta su questa importante tematica. Non possiamo lasciare che i nostri giovani crescano senza imparare il rispetto reciproco e senza che gli sia insegnato, fin dalla tenera età, che l’omofobia è una violenza e come tale va riconosciuta e respinta fermamente.»
Impegno concreto Ora, però, la richiesta è che questo ordine del giorno non resti lettera morta. «Purtroppo – prosegue Bucaioni – siamo abituati a una giunta e a un sindaco che sulle tematiche del rispetto e dei diritti fanno orecchie da mercante. Ultimo triste esempio è il caso del piccolo Joan, dove anche difronte alle sentenze della Corte di Cassazione e ad una netta presa di posizione del consiglio comunale, il sindaco continua a non rispondere e a non trascrivere l’atto di nascita. Questa amministrazione ci ha ormai abituato a non aspettarci niente di buono, ma ringraziamo le forze di minoranza, e in questo caso il Movimento 5 Stelle, per l’importante lavoro che stanno facendo su questi temi.»