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Home » Strade in Umbria, piano da 1,7 miliardi

Strade in Umbria, piano da 1,7 miliardi

di Simone Francioli
5 Ottobre 2017
in Attualità, Dal territorio, Economia, Imprese, Lavoro
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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Un miliardo e 700 milioni euro. A tanto ammonta la cifra degli investimenti previsti per l’Umbria da parte dell’Anas: l’azienda ha illustrato mercoledì il piano di rilancio da oltre quasi 30 miliardi di euro dopo le novità introdotte dal contratto di programma 2016-2010 – approvato lo scorso 7 agosto – dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica.

RIPARTIZIONE PER REGIONE: QUASI 500 MILIONI PER LA SS675 UMBRO-LAZIALE

Il piano è stato presentato dal presidente di Anasi, Gianni Vittorio Armani, davanti – in particolar modo – al minitro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio e Andrea Bianchi, direttore delle politiche industriali di Confindustria. Il piano attiva interventi su oltre il 60% della rete in gestione (oltre 26 mila chilometri). Tra le novità del contratto di programma 2016-2020 c’è quella legata al passaggio graduale dalla logica del ‘contributo’ a quella del ‘corrispettivo’, che avvia il processo di uscita dal consolidato pubblico in vista dell’integrazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane: «Il contratto di programma – le parole di Armani – ci consente di rilanciare gli investimenti sulla base di elementi del tutto innovativi. Abbiamo un orizzonte temporale ampio che ci permette una programmazione più efficiente, con criteri di selezione degli interventi basati su una congrua analisi costi-benefici. In questo nuovo scenario, che comprende anche l’autonomia finanziaria, Anas assume tutti i rischi industriali in termini di qualità e di realizzazione delle opere sia nel rispetto dei tempi sia dei costi. Si tratta di un passaggio decisivo che fa di Anas un’azienda vera e propria che guarda prima di tutto alla soddisfazione dei suoi clienti». La pianificazione quinquennale degli investimenti tocca quota 29 miliardi e 500 milioni di euro, 23,4 dei quali riferiti a quelli di nuova appaltibilità; i restanti 6,1 miliardi sono per lavori in fase di attivazione ed in corso di esecuzione.

Gianni Vittorio Armani, presidente Anas

La ripartizione e il sisma Il piano investimenti da 23 miliardi e 400 milioni di euro è diviso in 8,4 miliardi di euro per il completamento di itinerari, 10,5 miliardi per lavori di manutenzione straordinaria adeguamento e messa in sicurezza, 3,9 miliardi per nuove opere e 600 milioni per interventi di ripristino della viabilità statale e locale danneggiata dal sisma del 2016 e altri investimenti. «Sul fronte nuove opere – specifica Anas – le priorità di intervento sono state individuate sulla base di criteri come la redditività trasportistica dell’infrastruttura, calcolata sul risparmio in termini di incidentalità, di tempi di percorrenza e di costi connessi alla realizzazione dell’opera; la rilevanza nell’ambito del completamento degli itinerari stradali e i benefici sul fronte del collegamento intermodale con altri nodi trasportistici come porti, aeroporti e ferrovie. Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria, la programmazione su scala pluriennale avviene tenendo conto dei fabbisogni della rete, dell’analisi del traffico, dell’incidentalità e del rapporto costi-benefici». Ulteriore dettaglio sul piano sisma: « 500 interventi finanziati su 14 mila chilometri di strade, per un valore di 474 milioni di euro. Attivati cantieri per 96 milioni di euro».

Il centro Italia e l’Umbria Gli investimenti per le strade del centro Italia prendono il 24% del piano complessivo, per un totale di circa 5,7 miliardi di euro. Andando più nel dettaglio, per l’Umbria sono previsti complessivamente interventi per un miliardo, 700 milioni e 820 mila euro; 467 milioni sono destinati alla ss675 umbro-laziale, il RaTo, mentre l’importo di maggior rilievo – tra tutte i tratti coinvolti – è quello legato alla strada europea 78 Grosseto-Fano, con un miliardo e 415 milioni di euro. Per quel che concerne la manutenzione straordinaria e gli adeguamenti per la messa in sicurezza, al top c’è la E45/E55 Orte-Mestre con un miliardo e 582 milioni di euro. «Gli interventi – specifica l’azienda – riguarderanno oltre 16 mila chilometri, pari a oltre il 60% della rete Anas. Di questi, circa 15 mila chilometri saranno interessati da lavori di manutenzione straordinaria, 624 da completamento di itinerari, 592 da adeguamento e messa in sicurezza e 272 da realizzazione di nuove opere». Il piano interviene su tratte con volumi di traffico medio giornaliero superiori di oltre il 50% rispetto alla media nazionale e dove si concentra l’80% di incidenti.

Dall’integrazione con Fs nascerà un polo di 75 mila dipendenti, con fatturato – conclude Anas – di 10 miliardi di euro, capacità di investimenti pari a 7 miliardi di euro, immobilizzazioni per circa 60 miliardi di euro e 41 mila chilometri di reti gestite. L’operazione genererà il ‘campione nazionale’ nelle infrastrutture trasportistiche, con forte capacità di sviluppo internazionale e ridurrà, tramite una pianificazione trasportistica, il gap infrastrutturale del paese».

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