Il volantinaggio delle organizzazioni sindacali di domenica pomeriggio, organizzato prima della messa del vescovo, come era ovvio, non è passato inosservato e ha fatto storcere il naso ai piani alti dell’azienda di viale Brin. Così lunedì mattina l’amministratore delegato di Ast, Massimiliano Burelli, ha cercato di tendere una mano verso le segreterie provinciali dei metalmeccanici, convocandole per un breve colloquio informale. Incontro che i sindacati hanno inteso smentire nel pomeriggio di lunedì attrverso una nota ma che ad umbriaOn risulta esserci stato.
A colazione Anche un caffé può servire a cercare di ricucire i rapporti e smorzare le tensioni tra le parti, questo l’intento dell’ad. Nel merito della discussione, nella breve chiacchierata, non sarebbero comunque emerse novità sostanziali sulla situazione dell’acciaieria, anche alla luce di un viaggio che l’ingegner Burelli ha raccontato di aver fatto recentemente in Germania. «La situazione economica è quella che conoscete, le esigenze del gruppo le stesse» avrebbe detto il numero di Ast, lasciando aperti pochi spiragli rispetto alla trattativa sul premio di risultato in corso. L’impressione raccolta tra i sindacalisti è che, se anche l’azienda volesse concedere qualcosa in più rispetto alle 400 euro (più un 20% variabile), non si andrà oltre i 50 euro.
Le assemblee In merito al premio sono in corso dalla scorsa settimana le assemblee nei vari reparti dell’acciaieria, quello che è emerso finora è una bocciatura da parte dei dipendenti della proposta avanzata dall’azienda. Il rischio concreto – mercoledì le ultime assemblee organizzate dalle rsu – è dunque che, se Ast non sarà disposta a mettere molto di più sul piatto, l’accordo possa saltare. In ogni caso, salvo sorprese, se ne riparlerà dopo Pasqua, dopo il termine del 31 marzo inizialmente individuato in Confindustria.
Nodo sicurezza: «Incontro urgente» Intanto le rsu e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (rls) di Ast, facendo riferimento ad un non meglio precisato episodio – per fortuna senza gravi conseguenze – avvenuto nei giorni scorsi, hanno inviato una missiva al direttore di stabilimento Massimo Calderini, al responsabile della sicurezza Fernando Camponi e al direttore di produzione Dimitri Menecali. «A seguito dell’evento pericoloso accaduto durante l’attività del cambio cilindri skinpass Laf (laminatoio a freddo) 6 – si legge nella lettera -, gli rls hanno eseguito un sopralluogo, riscontrando serie deficienze impiantistiche. La mancanza di spazi e vie di fuga potevano potenzialmente generare un gravissimo incidente all’operatore interessato. La procedura con cui è stata eseguita l’attività ha messo in serio pericolo l’incolumità del lavoratore. Per queste ragioni, gli rls chiedono che tale attività venga eseguita da subito con procedure di sicurezza da condividere con i lavoratori interessati , sia essi sociali o terzi». Gli rls chiedono inoltre «la verifica del Duvri (documento unico di valutazione dei rischi, ndR) avendo peraltro notato diverse attività lavorative con interferenze nella movimentazione dei carichi sospesi. Gli rls infine, verificando la presenza di attrezzature non certificate nelle zone adiacenti alla linea e presupponendone l’utilizzo da parte degli operatori, chiedono se all’interno delle procedure in essere, esse siano contemplate». Da qui la richiesta «di un incontro urgente per discutere, approfondire e definire tutte le questioni elencate». Proprio sul tema sicurezza, al termine della messa pasquale del 25 marzo l’ad Burelli era intervenuto, fissando come obiettivo quello degli «infortuni-zero, raggiungibile con il nostro impegno e con le continue segnalazioni dei possibili rischi da parte di chi lavora».
