Altri dubbi, dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari – quattro gli indagati – relativo all’affidamento del progetto relativo alla prevenzione di infezioni in ambito ospedaliero. A sollevarli è il Collegio sindacale dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni nel corso dell’audizione del Comitato regionale controllo e garanzia. Dubbi che vengono fatti proprio e rilanciati dai consiglieri regionali Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini della Lega: «Si faccia chiarezza anche sugli appalti relativi alla formazione professionale». Nel tardo pomeriggio arriva la replica del direttore generale del ‘Santa Maria’, Maurizio Dal Maso.
Tre delibere nel mirino
La Lega – a seguito dell’audizione del Collegio sindacale – rimarca «le presunte irregolarità nelle delibere 780/2016, 885/2016 e 432/2017 contenenti un artificioso frazionamento di appalti relativi alla formazione professionale». Dato, questo, che sarebbe emerso a seguito delle verifiche e degli accertamenti svolti dallo stesso Collegio: «I chiarimenti forniti, per ultimo quello del 7 marzo – riferisce la Lega in merito alla relazione dell’organismo – a firma del direttore amministrativo, non sono stati ritenuti idonei». Il Collegio sindacale dell’azienda ospedaliera di Terni è presieduto dal ragionier Roberto Belli (ministero della Salute) e composto dai dottori Marco Piepoli (ministero Economia e finanze) e Paolo Sebastiani (designato dalla Regione Umbria).
«Azzerare gli appalti, cambiare i dirigenti»
«Avevo già sollevato – spiega Emanuele Fiorini, capogruppo della Lega in consiglio regionale – il caso relativo all’affidamento diretto per la fornitura di materiali e specifica formazione per un progetto sperimentale legato alla prevenzione di infezioni nell’ambito dell’ospedale di Terni. Quattro persone ora sono indagate per ‘turbata libertà del procedimento di scelta del contraente’. Confidiamo nella volontà degli organi preposti – prosegue Fiorini – nel voler approfondire anche questo nuovo capitolo relativo ad un presunto ‘frazionamento di appalti’ in relazione alla formazione professionale sul quale, come ha evidenziato nella sua relazione il Collegio sindacale del Santa Maria di Terni, non sono stati forniti i ‘chiarimenti idonei’ da parte del direttore amministrativo. Invitiamo l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, che fino a questo momento ha brillato per l’assenza in tutte le vicende giudiziarie che coinvolgono la sanità umbra, a procedere all’azzeramento degli incarichi sugli appalti e alla rotazione dei dirigenti, al fine di garantire il massimo della trasparenza e legalità fino a conclusione della vicenda».
La posizione dell’ospedale
La direzione del ‘Santa Maria’ «precisa che l’attività amministrativa dell’azienda è trasparente e continuamente verificata dagli organi di controllo, nel pieno rispetto della normativa vigente. Nell’ambito di tale attività il collegio sindacale, che esamina oltre 1200 provvedimenti ogni anno, ha segnalato la non conformità dell’assegnazione di attività di formazione del personale, peraltro di modesta entità economica, ipotizzando un frazionamento dell’assegnazione. La direzione aziendale, convinta della coerenza e della regolarità del proprio operato, è come al solito disponibile ad ogni chiarimento, convinta che l’ordinamento preveda tutte le garanzie per un corretto, trasparente ed efficiente funzionamento, senza sconfinamenti tra i vari ambiti di competenza e giurisdizione». Il dg Maurizio Dal Maso sottolinea invece che «anche in merito a questa vicenda sono stati forniti in tempi e contesti diversi, ai soggetti che ne hanno fatto richiesta, gli opportuni chiarimenti e nulla è stato eccepito nei confronti dell’azienda, la quale ha sempre lavorato cercando efficacia ed efficienza gestionale a tutela dei pazienti, come dimostrano gli importanti risultati assistenziali raggiunti in questi due anni, e su questa strada continuerà a lavorare, augurandosi di non dover subire attacchi strumentali di natura politica che nulla hanno a che vedere col miglioramento delle cure e dell’assistenza ai cittadini».