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UmbriaON

Home ยป ‘Missing blonde’, nuovo arresto

‘Missing blonde’, nuovo arresto

di Redazione
28 Giugno 2015
in Cronaca
Tempo di lettura: 5 minuti di lettura
La 'catena' organizzativa

La 'catena' organizzativa

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Un albanese รจ stato arrestato per spaccio dalla compagnia di Spoleto nellโ€™ambito dellโ€™operazione โ€˜Missing Blondeโ€™. L’uomo eraย sfuggito alla cattura martedรฌ notte. Durante il blitz, scattato alle quattro di martedรฌ scorso e coordinato dal comando provinciale di Perugia, sessanta carabinieri avevano dato contestualmente esecuzione a undici misure cautelari nei territori di Spoleto e Assisi, individuando e traendo in arresto gli indagati.

Il blitz ha consentito di stroncare le fila di una solida organizzazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, che operava nel territorio umbro in generale, e in particolare nello spoletino. Qui lโ€™associazione dedita allโ€™importazione e allo spaccio di cocaina aveva ottenuto nel tempo il quasi totale monopolio del narcotraffico locale. Venerdรฌ pomeriggio gli investigatori del Nucleo operativo e radiomobile, dopo incessanti ricerche, hanno chiuso finalmente il cerchio, traendo in arresto il dodicesimo indagato.

ย Grossa partita di cocaina dallโ€™Olanda Tra le accuse mosse allโ€™uomo vi รจ quella di aver partecipato attivamente e unitamente ad altri tre soggetti, allโ€™importazione di una grossa partita di cocaina proveniente dallโ€™Olanda. Per conto del sodalizio nel 2014 avrebbe partecipato infatti alla consegna del denaro necessario per far arrivare lo stupefacente dallโ€™estero via Milano. Sempre tramite lโ€™ausilio di un intermediario residente in Lombardia, si sarebbe poi attivato per far giungere la partita di cocaina in questo centro.

Lโ€™esito dellโ€™operazione รจ stato ottenuto dai militari del Nucleo operativo aliquota operativa della compagnia, a seguito dellโ€™attivitร  investigativa convenzionalmente denominata Missing Blonde, coordinata dalla D.D.A. di Perugia. A seguito della complessa indagine le risultanze probatorie sono passate al vaglio del pubblico ministero, che ha chiesto ed ottenuto, il 15 giugno, tredici ordinanze di custodia cautelare, di cui nove in carcere e quattro agli arresti domiciliare, per capi e gregari dellโ€™associazione. ย Nove di essi sono di origine albanese da tempo radicati nel territorio umbro, mentre gli italiani, per due dei quali รจ stato disposto lโ€™accompagnamento in carcere, sono tutti residenti a Spoleto.

โ€˜Missing Blondeโ€™ Lโ€™indagine portata avanti dal maggio 2013, prendeva le mosse dai servizi di osservazione effettuati dai militari e finalizzati a monitorare alcuni acquirenti di sostanza stupefacente del tipo cocaina, individuati dalla polizia giudiziaria allโ€™inizio del 2013. Utilizzando sia i metodi investigativi tradizionali, che lโ€™ausilio dellโ€™attivitร  tecnica, la polizia giudiziaria operante monitora inizialmente due soggetti di origine albanese. รˆ subito evidente che i correi hanno un collaudato giro di spaccio e che cooptanonelle fila della loro organizzazione anche assuntori italiani in qualitร  di โ€˜cavalliโ€™. In particolare nei primi mesi del 2013 i due sodali contattano soggetti italiani verso i quali vantano crediti per la cessione di sostanza stupefacente, con la finalitร  di rismerciare unโ€™ingente partita di cocaina che รจ nella loro disponibilitร .

La droga arrivava a Milano consente quasi subito di individuare e monitorare i promotori di una complessa organizzazione che faceva arrivare la cocaina dalla Svizzera e dallโ€™Olanda via Milano per poi riversarla sul mercato locale. Nonostante sia evidente lo spessore delinquenziale dei soggetti, che ricorrono a numerosi accorgimenti per eludere le forze dellโ€™ordine, quali il ricorso sistematico a schede telefoniche intestate a uomini di paglia, il contesto investigativo si amplia e consente di attribuire il ruolo di capi dellโ€™organizzazione ai sodali K.G. e S.D., attivi sia nel reperire lo stupefacente, anche importandolo dallโ€™estero, sia nel coordinare gli altricorrei, dediti al successivo smistamento.

Indagine partita nel 2013 Un primo importante riscontro investigativo si ottiene nel settembre 2013, quando gli investigatori traggono in arresto in flagranza di reato, S.S., soggetto di origine albanese da tempo radicato a Spoleto, per detenzione ai fini di spaccio di 45 grammi di cocaina, facente parte di una partita piรน grande appena giunta nella disponibilitร  del sodalizio. In particolare lโ€™uomo, dopo aver preso accordi con i correi, li raggiunge nellโ€™assisano e rientra ย Spoleto con la propria โ€˜fettaโ€™ destinata allโ€™immediato smercio in loco. Il quadro investigativo si amplia in breve tempo, consentendo di ricostruire il programma criminoso del sodalizio che, attraverso lโ€™acquisto della partita, il taglio delle singole dosi, e lo spaccio diretto o affidato ai vari pusher, consentiva di ottenere il quasi totale monopolio del mercato spoletino.

Coinvolta anche una spoletina Tra i partecipanti interessante รจ il ruolo di una spoletina, moglie del citato S.S., che coadiuva strettamente il marito nellโ€™attivitร  di detenzione, confezionamento, spaccio e occultamento dello stupefacente e, dopo lโ€™arresto del coniuge, si dedica al recupero dei crediti vantati nei confronti di numerosi acquirenti. Lโ€™attivitร  di polizia giudiziaria registra una serie di riscontri nel corso dei mesi dai quali si evince che lo stupefacente รจ destinato ad essere ceduto a numerosi acquirenti ed utilizzatori attraverso un ramificato sistema piramidale che vede al vertice cinque cittadini albanesi.

Gli acquirenti italiani e stranieri, a loro volta, con comportamenti attivi e di stabile partecipazione, esplicano lโ€™attivitร  di rivenditori al dettaglio della sostanza verso i numerosi utilizzatori finali. I pusher pagano ai promotori la sostanza in maniera dilazionata nel tempo o addirittura dopo averla โ€˜piazzataโ€™ sul mercato, a dimostrazione di un rapporto fiduciario stabile e consolidato, attraverso il quale โ€˜capiโ€™ e โ€˜galoppiniโ€™ contribuiscono, nel rispetto dei ruoli operativi e della gerarchia, alla realizzazione del comune scopo criminoso. Unโ€™organizzazione raffinata, per cui il reato contestato รจ quello di associazione finalizzata allโ€™acquisto, importazione, commercio, distribuzione e cessione di sostanza stupefacente. Chiaramente distinti anche i ruoli ricoperti dai sodali: in particolare S.D., K.G., S.X., T.G. E S.S., tutti di nazionalitร  albanese, possono ritenersi i veri e propri promotori con il compito di reperire lo stupefacente, immetterlo nel mercato spoletino e umbro in generale, reclutare pusher, spartire lo stupefacente e riscuotere il ricavato del traffico di droga.

Lโ€™associazione si occupa di tutto Dalle questioni logistiche riguardanti il luogo di preparazione e taglio dello stupefacente, al calcolo dei potenziali guadagni, fino alla redistribuzione dei ricavi effettivi. Ad uno degli organizzatori รจ affidato addirittura il compito di reperire per tutti le schede telefoniche โ€˜puliteโ€™ per poter effettuare lโ€™attivitร  delittuosa, mediante utenze intestate a soggetti terzi, con la finalitร  evidente di impedire il controllo mediante attivitร  tecnica da parte delle forze dellโ€™ordine. Gli otto partecipanti contribuiscono in modo attivo e consapevole a realizzare gli interessi dellโ€™organizzazione, spacciando in prima persona la partita loro affidata, e ricevuta dai sodali โ€˜in conto venditaโ€™e recuperando i crediti vantati dallโ€™associazione, dagli assuntori finali. Giร  nellโ€™estate del 2013 i militari verificano le modalitร  di approvvigionamento, ricostruendo un viaggio in Olanda finalizzato al pagamento di una partita di cocaina, per la quale i sodali avevano piazzato 10.000 euro a testa. Attraverso un intermediario residente nel milanese la droga doveva giungere in territorio italiano tramite abili corrieri retribuiti con 1.500 euro a viaggio.

Gli estenuanti servizi di osservazione fatti dai militari consentono altresรฌ di individuare taluni luoghi di occultamento dello stupefacente. In zona agreste, allโ€™interno della boscaglia gli uomini del Nucleo operativo recuperano un barattolo di vetro con 5 grammi di cocaina giร  suddivisa in dosi e un bilancino di precisione, occultati nel tronco di un albero. Ciรฒ consente di avvalorare lโ€™ipotesi investigativa per la quale i sodali consegnano la sostanza, preventivamente occultata, ai vari pusher reclutati nellโ€™attivitร  di spaccio, fornendo loro cinque/dieci grammi alla volta destinati ai consumatori finali. Particolarmente attivo tra gli affiliati allโ€™organizzazione si รจ rivelato un uomo, giร  noto per numerosi precedenti di polizia per spaccio di stupefacenti. Lo stesso, appena terminata la misura cautelare degli arresti domiciliari, contatta subito i sodali per offrire i propri servigi e rimettersi in affari. Particolarmente accorto nellโ€™adottare cautele finalizzate ad eludere i controlli da parte delle forze dellโ€™ordine, mette a disposizione dei capi dellโ€™organizzazione la propria โ€˜esperienza professionaleโ€™ per tagliare quanto piรน possibile la sostanza con il fine di incrementare i guadagni dellโ€™associazione. Numerose le cessioni individuate e cristallizzate dagli operanti ai consumatori finali, spesso acquirenti abituali ai quali poi viene presentato il conto, con pressanti richieste di denaro da parte del pusher, che recupera facilmente il credito grazie alla carica intimidatoria derivante dal far parte di unโ€™organizzazione.

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