Nuovi clamorosi sviluppi sul caso della moschea di Umbertide: l’ex sindaco Giampiero Giulietti e quattro assessori della vecchia giunta di centrosinistra (Simona Bellucci, Stefania Bagnini, Federico Ciarabelli e Maria Cinzia Montanucci) sono stati indagati per l’assegnazione di lotti di terreno dell’ex serra comunale alla associazione culturale islamica. Giulietti, che fa parte della segreteria Pd, è coinvolto per il suo ruolo di primo cittadino umbertidese, in carica dal 2009 al 2014, quando il sindaco lasciò l’incarico per entrare in Parlamento, poche settimane dopo il passaggio del progetto in giunta.
QUANTE POLEMICHE SUL CENTRO ISLAMICO DI UMBERTIDE
Motivazione incongrua
Secondo il procuratore Gemma Miliani la delibera sarebbe «incongruamente motivata e adottata in violazione di legge». Punto fondamentale delle contestazioni la mancata indizione di un’asta pubblica. Da qui si delinea l’abuso d’ufficio contestato agli ex amministratori. La Magistratura – rivela il Corriere dell’Umbria – ha disposto il sequestro di tutta la documentazione attinente la fase di gara e l’aggiudicazione dei lotti. Fermi a questo punto anche i lavori che, stando ad una lettera dell’Imam Chafiq El Oqayly, si sarebbero dovuti concludere entro l’estate.
La segnalazione della Lega
L’associazione culturale islamica aveva chiesto l’allargamento per «mutate esigenze di spazio»; allargamento concesso dalla giunta comunale che diede disponibilità di ulteriori 590 metri quadrati al presso di 47mila euro, più ulteriori 430 al presso di 8600 euro. Ne seguirono aspre polemiche e un esposto presentato dal consigliere regionale Valerio Mancini (Lega), che richiese l’intervento dei carabinieri. Le tesi di Mancini avrebbero trovato ‘parziale riscontro’ dalle indagini successive.
La nuova giunta e il ministro Salvini
Nel frattempo, a Umbertide è subentrata una giunta a trazione Lega – sindaco Luca Carizia – partito che ha basato gran parte della sua campagna elettorale – a livello locale e nazionale – proprio sul contrasto agli insediamenti di luoghi di culto islamici. Appena insediato, Carizia chiese un parere legale che però stabili la mancanza di ostacoli legali al completamento dell’opera. Si attende intanto a breve la reazione di Matteo Salvini: il ministro dell’Interno e leader della Lega si era già espresso sul tema in occasione di un sopralluogo, nel febbraio del 2016.
La Lega: «Con noi no a moschee»
Parla di «una vicenda che ad oggi ha molte ombre e poche luci», la Lega Umbria, attraverso una nota in cui si sottolinea la posizione del Carroccio su questi temi: «Nei comuni dove governa la Lega non saranno mai avviati iter procedurali che portano alla costruzione di simili strutture perché°, dati di cronaca alla mano, sono molto spesso luoghi di aggregazione dove il terrorismo islamico si organizza e prolifera. Con i nostri parlamentari, consiglieri regionali e assieme all’amministrazione di Umbertide continueremo a seguire la vicenda con estrema attenzione perché è dal territorio che nasce e cresce la forza del partito di Matteo Salvini».